Arrivano i primi Etf “anti-woke”

Secondo tanti opinionisti la netta sconfitta di Kamala Harris contro Donald Trump è stata anche un punto di svolta per il movimento woke. Una sorta di cambio di passo con meno aziende impegnate a sostenere la causa, un esempio è l’ultima campagna pubblicitaria di Jaguar che ha scatenato una miriade di polemiche, e anche negli investimenti pare che la musica stia cambiando. Azoria Partners ha annunciato, dal resort di Donald Trump a Mar-a-Lago, in Florida, che l’anno prossimo lancerà un Etf che escluderà le società dello S&P 500 che incorporano i principi woke nei loro processi di assunzione del personale.

PRESENTE ANCHE CATHIE WOOD

All’evento è stata invitata anche Cathie Wood e Kevin Roberts, secondo quanto riportato anche dal Financial Times, anche se da parte dei diretti interessati non sono arrivati commenti. “Gli americani, che abbiano votato o meno per il presidente Trump, non vogliono investire in aziende che gestiscono esperimenti scientifici woke”, ha commentato James Fishback, uno dei fondatori di Azoria, in un’intervista al FT, riferendosi alle pratiche di assunzione che privilegiano i fattori legati alle diversità. “Stiamo rappresentando gli azionisti qui, e le quote di assunzione di capitale umano danneggiano tutti gli azionisti”.

CAMBIO DI PARADIGMA

A finire nel mirino è Starbucks, valutata circa 110 miliardi di dollari, che ha però smentito di imporre quote di assunzione del personale. Il colosso del franchising del caffè ha fatto sapere che le sue politiche sulla diversità, che un tempo miravano a raggiungere il 30% di rappresentanza razziale ed etnica tra i dipendenti aziendali, sono scadute e non sono state rinnovate. Il fondo di Azoria vorrebbe influenzare il comportamento di alcune aziende, escludendole dal suo portafoglio nel caso siano adottate politiche incentrate sulla diversità, con possibili impatti sulla performance azionaria.