Investimenti sostenibili
Supply chain: Etica Sgr ne illustra i punti critici nella sostenibilità sociale e ambientale
La mappatura della catena di fornitura in base ai criteri ESG permette di valutare gli impatti ambientali e sociali e di sostenere le pratiche di buona Governance lungo l’intero ciclo di vita di beni e servizi
di Leo Campagna 13 Dicembre 2024 08:00
Riduzione delle emissioni, trasparenza lungo tutta la filiera e adozione di pratiche circolari. Sono alcune priorità chiave per i leader aziendali globali in relazione alla catena di fornitura emerse da una recente ricerca ‘Global Supply Chain Leader Survey’ condotta da McKinsey. In quest’ottica, l’Europa, che si propone di guidare la trasformazione delle supply chain globali, con le nuove norme comunitarie ha esteso le regole di rendicontazione degli aspetti non finanziari, sociali e ambientali, alle imprese con oltre 500 dipendenti, con successivo coinvolgimento di quelle con più di 250 dipendenti, includendo tutte le attività delle società, delle controllate e delle loro value chain.
I tre gli obiettivi principali consistono nel promuovere condizioni di lavoro dignitose, garantire standard di vita adeguati e il benessere di consumatori e utilizzatori, e costruire comunità inclusive e sostenibili. “Anche i fornitori sono chiamati a partecipare a questa trasformazione, collaborando attivamente per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e accrescere il valore sociale, ambientale ed economico a lungo termine sul mercato per tutti gli stakeholder” sottolineano gli esperti di Etica Sgr, ricordando le due principali direttive in questo ambito: la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD).
Cruciale per le pratiche aziendali responsabili è la due diligence, ovvero l’attenzione e la cura che si dovrebbero prestare prima di stipulare un accordo, in quanto consente di mappare la filiera, identificando i fornitori critici e i rischi associati, di valutare i rischi ambientali e sociali, con particolare attenzione alle regioni ad alto rischio, e implementare azioni correttive, collaborando con ONG, sindacati e comunità locali per garantire conformità e miglioramento continuo.
Altrettanto determinanti nella transizione verso una catena di fornitura sostenibile, secondo un report di PWC, sono tecnologie e modelli innovativi. “L’economia circolare è in prima fila grazie alla riduzione di risorse vergini e al riutilizzo e il riciclo. Allo stesso tempo, l’uso di energie rinnovabili nelle operazioni aziendali riduce significativamente l’impronta di carbonio” argomentano i manager di Etica Sgr che ricordano anche l’importanza di distribuire equamente costi e benefici, assicurando che nessuna comunità o gruppo di lavoratori venga lasciato indietro durante il cambiamento.
La supply chain, inoltre, può costituire, nell’ambito della sostenibilità sociale, un motore di progresso sociale. Le aziende si devono impegnare ad assicurare condizioni di lavoro dignitose lungo tutta la filiera, dal garantire salari dignitosi al migliorare le condizioni di lavoro fino al prevenire il lavoro minorile e forzato. “Oltre alle difficoltà nel monitoraggio delle condizioni di lavoro, particolarmente complesso nelle supply chain globali, l’investimento necessario per audit, formazione e implementazione di sistemi di controllo rappresenta un onere non trascurabile, in particolare per le Piccole e Medie Imprese (PMI)” puntualizzano i professionisti di Etica Sgr che però ricordano, in parallelo, i vantaggi come il rafforzamento della reputazione aziendale, il miglioramento dell’attrattività per gli investitori e il consolidamento della fiducia dei consumatori.
Supply chain integrate e responsabili sono infatti in grado di ridurre i rischi operativi e attrarre capitali. “Grazie alle pratiche di due diligence per i diritti umani e l’ambiente lungo la catena di fornitura le aziende possono mitigare i rischi reputazionali e legali e stabilizzare l’assetto finanziario, elemento cruciale per gli investitori. Le imprese con supply chain trasparenti e sostenibili possono inoltre ottenere una maggiore fiducia da parte di consumatori e stakeholder, attraendo capitali con impatti sul loro valore di mercato” argomentano gli esperti di Etica Sgr.
Nella selezione delle aziende in cui investire, Etica Sgr esamina l’impegno e le misure adottate nella gestione della catena di fornitura. Dall’integrazione di fattori ambientali/sociali nella catena di fornitura allo sviluppo di rapporti contrattuali responsabili con i fornitori, dalla percentuale dei fornitori o subappaltatori della società coperti dalle misure messe in atto, al numero di problematiche di carattere ambientale e sociale nella catena di fornitura identificate e gestite fino al coinvolgimento della società in controversie relative all’integrazione di fattori ambientali/sociali nella catena di fornitura e nei rapporti contrattuali responsabili.
I TRE OBIETTIVI PRINCIPALI
I tre gli obiettivi principali consistono nel promuovere condizioni di lavoro dignitose, garantire standard di vita adeguati e il benessere di consumatori e utilizzatori, e costruire comunità inclusive e sostenibili. “Anche i fornitori sono chiamati a partecipare a questa trasformazione, collaborando attivamente per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e accrescere il valore sociale, ambientale ed economico a lungo termine sul mercato per tutti gli stakeholder” sottolineano gli esperti di Etica Sgr, ricordando le due principali direttive in questo ambito: la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD).
DUE DILIGENCE
Cruciale per le pratiche aziendali responsabili è la due diligence, ovvero l’attenzione e la cura che si dovrebbero prestare prima di stipulare un accordo, in quanto consente di mappare la filiera, identificando i fornitori critici e i rischi associati, di valutare i rischi ambientali e sociali, con particolare attenzione alle regioni ad alto rischio, e implementare azioni correttive, collaborando con ONG, sindacati e comunità locali per garantire conformità e miglioramento continuo.
TECNOLOGIE E MODELLI INNOVATIVI
Altrettanto determinanti nella transizione verso una catena di fornitura sostenibile, secondo un report di PWC, sono tecnologie e modelli innovativi. “L’economia circolare è in prima fila grazie alla riduzione di risorse vergini e al riutilizzo e il riciclo. Allo stesso tempo, l’uso di energie rinnovabili nelle operazioni aziendali riduce significativamente l’impronta di carbonio” argomentano i manager di Etica Sgr che ricordano anche l’importanza di distribuire equamente costi e benefici, assicurando che nessuna comunità o gruppo di lavoratori venga lasciato indietro durante il cambiamento.
UN MOTORE DI PROGRESSO SOCIALE
La supply chain, inoltre, può costituire, nell’ambito della sostenibilità sociale, un motore di progresso sociale. Le aziende si devono impegnare ad assicurare condizioni di lavoro dignitose lungo tutta la filiera, dal garantire salari dignitosi al migliorare le condizioni di lavoro fino al prevenire il lavoro minorile e forzato. “Oltre alle difficoltà nel monitoraggio delle condizioni di lavoro, particolarmente complesso nelle supply chain globali, l’investimento necessario per audit, formazione e implementazione di sistemi di controllo rappresenta un onere non trascurabile, in particolare per le Piccole e Medie Imprese (PMI)” puntualizzano i professionisti di Etica Sgr che però ricordano, in parallelo, i vantaggi come il rafforzamento della reputazione aziendale, il miglioramento dell’attrattività per gli investitori e il consolidamento della fiducia dei consumatori.
SUPPLY CHAIN INTEGRATE E RESPONSABILI
Supply chain integrate e responsabili sono infatti in grado di ridurre i rischi operativi e attrarre capitali. “Grazie alle pratiche di due diligence per i diritti umani e l’ambiente lungo la catena di fornitura le aziende possono mitigare i rischi reputazionali e legali e stabilizzare l’assetto finanziario, elemento cruciale per gli investitori. Le imprese con supply chain trasparenti e sostenibili possono inoltre ottenere una maggiore fiducia da parte di consumatori e stakeholder, attraendo capitali con impatti sul loro valore di mercato” argomentano gli esperti di Etica Sgr.
L’ATTENZIONE DI ETICA SGR ALLA SUPPLY CHAIN
Nella selezione delle aziende in cui investire, Etica Sgr esamina l’impegno e le misure adottate nella gestione della catena di fornitura. Dall’integrazione di fattori ambientali/sociali nella catena di fornitura allo sviluppo di rapporti contrattuali responsabili con i fornitori, dalla percentuale dei fornitori o subappaltatori della società coperti dalle misure messe in atto, al numero di problematiche di carattere ambientale e sociale nella catena di fornitura identificate e gestite fino al coinvolgimento della società in controversie relative all’integrazione di fattori ambientali/sociali nella catena di fornitura e nei rapporti contrattuali responsabili.