La nuova banca
Da Cda Azimut esclusiva al fondo FSI per creazione nuova wealth fintech bank TNB
La società di risparmio gestito guidata da Pietro Giuliani (nella foto) procede con il progetto della nuova banca con il fondo FSI di Maurizio Tamagnini, per la creazione di TNB con a capo Paolo Martini. Titolo Azimut in rialzo in Borsa
di Fabrizio Arnhold 18 Dicembre 2024 11:07
Il Consiglio di amministrazione di Azimut Holding ha deliberato di continuare nel processo di scissione di TNB annunciato a fine marzo e iniziato operativamente a maggio 2024. Il Cda ha concordato di entrare in esclusiva con FSI con un valore dell’operazione per Azimut Holding che a tendere è previsto compreso nella forchetta (al netto delle imposte) indicata nell’annuncio dell’operazione.
“Nel prosieguo del processo di scissione iniziato operativamente a maggio e finalizzato alla quotazione di TNB abbiamo ricevuto proposte concrete da parte di grandi banche e fondi di private equity”, ha commentato il presidente di Azimut Holding, Pietro Giuliani. “Siamo contenti di essere arrivati a un’esclusiva con FSI su tale opportunità. I risultati di Azimut dell’anno che si sta per concludere - 10,62% come performance netta al cliente, 550-600 milioni di euro di utile netto previsto, e oltre 17,4 miliardi di euro di nuova raccolta netta proveniente dai 18 paesi in cui operiamo - sono uno stimolo per chiunque voglia condividere con noi questo percorso. In 20 anni dalla quotazione Azimut ha moltiplicato per 15 il capitale investito, con 100.000 euro che sono diventati 1,5 milioni di euro”.
Paolo Martini, amministratore delegato di Azimut Holding e ad designato di TNB, è “soddisfatto del percorso intrapreso e di quanto già concretamente realizzato per dare vita a una nuova wealth fintech bank, un progetto innovativo che combinerà il valore delle persone con la tecnologia di ultima generazione”. Una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, la banca sarà tra i leader di mercato in Italia e si distinguerà per “un’offerta unica dedicata alla clientela private e alle Pmi”, ha aggiunto Martini.
L’intento è quello di costruire un punto di riferimento per il settore, grazie all’integrazione della suite di prodotti del Gruppo Azimut e alla nuova gamma di servizi bancari e di wealth management. “Grazie all’emissione di strumenti finanziari partecipativi e al 10% del capitale nei primi 5 anni destinato ai consulenti finanziari, ai manager e ai dipendenti già presenti in struttura e che si uniranno al progetto, ricreando le condizioni di successo analoghe a quelle che hanno caratterizzato il cammino di Azimut vent’anni fa, lanciando al contempo quello che è probabilmente il più grande sistema incentivante e di partnership mai realizzato in Italia per una rete di consulenti finanziari”, ha proseguito Paolo Martini.
Il progetto della nuova banca piace alla Borsa, con il titolo di Azimut che sale a Piazza Affari (+1%), a 24,85 euro per azione, dopo aver toccato un massimo di 25,39 euro. Il Ftse Mib prosegue all’insegna della cautela la mattinata di scambi, a +0,26%, con il mercato che attende il taglio dei tassi della Fed, previsto di 25 punti base.
MOLTIPLICATO PER 15 IL CAPITALE INVESTITO
“Nel prosieguo del processo di scissione iniziato operativamente a maggio e finalizzato alla quotazione di TNB abbiamo ricevuto proposte concrete da parte di grandi banche e fondi di private equity”, ha commentato il presidente di Azimut Holding, Pietro Giuliani. “Siamo contenti di essere arrivati a un’esclusiva con FSI su tale opportunità. I risultati di Azimut dell’anno che si sta per concludere - 10,62% come performance netta al cliente, 550-600 milioni di euro di utile netto previsto, e oltre 17,4 miliardi di euro di nuova raccolta netta proveniente dai 18 paesi in cui operiamo - sono uno stimolo per chiunque voglia condividere con noi questo percorso. In 20 anni dalla quotazione Azimut ha moltiplicato per 15 il capitale investito, con 100.000 euro che sono diventati 1,5 milioni di euro”.
PROGETTO INNOVATIVO
Paolo Martini, amministratore delegato di Azimut Holding e ad designato di TNB, è “soddisfatto del percorso intrapreso e di quanto già concretamente realizzato per dare vita a una nuova wealth fintech bank, un progetto innovativo che combinerà il valore delle persone con la tecnologia di ultima generazione”. Una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, la banca sarà tra i leader di mercato in Italia e si distinguerà per “un’offerta unica dedicata alla clientela private e alle Pmi”, ha aggiunto Martini.
LA RETE DEI CONSULENTI FINANZIARI
L’intento è quello di costruire un punto di riferimento per il settore, grazie all’integrazione della suite di prodotti del Gruppo Azimut e alla nuova gamma di servizi bancari e di wealth management. “Grazie all’emissione di strumenti finanziari partecipativi e al 10% del capitale nei primi 5 anni destinato ai consulenti finanziari, ai manager e ai dipendenti già presenti in struttura e che si uniranno al progetto, ricreando le condizioni di successo analoghe a quelle che hanno caratterizzato il cammino di Azimut vent’anni fa, lanciando al contempo quello che è probabilmente il più grande sistema incentivante e di partnership mai realizzato in Italia per una rete di consulenti finanziari”, ha proseguito Paolo Martini.
TITOLO SALE IN BORSA
Il progetto della nuova banca piace alla Borsa, con il titolo di Azimut che sale a Piazza Affari (+1%), a 24,85 euro per azione, dopo aver toccato un massimo di 25,39 euro. Il Ftse Mib prosegue all’insegna della cautela la mattinata di scambi, a +0,26%, con il mercato che attende il taglio dei tassi della Fed, previsto di 25 punti base.
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