L’apertura dei mercati
Borse Ue in rosso con la Fed che riduce i tagli ai tassi nel 2025
Avvio sotto la parità per i principali listini del Vecchio Continente, con la possibilità di due sole riduzioni dei tassi nel 2025 da parte della Federal Reserve, dopo il taglio di 25 punti di ieri. Bitcoin in calo
di Fabrizio Arnhold 19 Dicembre 2024 09:17
Le Borse europee iniziano la giornata di scambi in negativo, dopo i cali di ieri di Wall Street che non ha ben accolto l’ipotesi di due tagli dei tassi nel 2025 della Fed, dopo il taglio di 25 punti base di ieri. A Milano il Ftse Mib apre a 1,32%, il Dax di Francoforte a -0,95%, il Cac 40 di Parigi a -1,25%, l’Ibex 35 di Madrid a -1,69% e il Ftse 100 di Londra a -1,18%. In rosso la Borsa di Tokyo che archivia la seduta con l’indice Nikkei in calo del -0,7%, rallentato dal tech ma con Nissan che sale ancora (+6,5%) sull’ipotesi fusione con Honda (-2%).
Tutto come previsto. Ieri la Federal Reserve ha tagliato di 25 punti base il costo del denaro, portandolo a 4,25%-4,50% ma con altri due tagli previsti nel 2025 e non più quattro, soprattutto per il rischio le le politiche di Trump possano avere un effetto sul rialzo della corsa dei prezzi. “Sebbene la Fed abbia scelto di concludere l'anno con il terzo taglio consecutivo, il suo proposito per il nuovo anno sembra essere quello di un ritmo di easing più graduale. In base ai dati recenti più solidi, le previsioni del FOMC sull'inflazione e sulla disoccupazione sono state riviste al rialzo e il dot-plot vede ora solo due tagli nel 2025. Ci aspettiamo che la Fed scelga di saltare il taglio dei tassi di gennaio, prima di riprendere il ciclo di allentamento a marzo”, commenta Whitney Watson, global co-head and co-chief investment officer of Fixed Income and Liquidity Solutions di Goldman Sachs Asset Management. La Bank of Japan ha lasciato invariato il costo del denaro, in attesa di capire quali saranno le prime mosse del presidente eletto Donald Trump sul fronte dazi commerciali.
Il petrolio perde terreno, con il Wti scadenza febbraio che tratta sotto quota 70 dollari al barile, in calo del -0,6%, mentre il Brent di pari scadenza cede lo 0,55%, a 72,99 dollari al barile. In lieve rialzo il gas naturale che sulla piattaforma di Amsterdam sale del +1,2%, a 41,5 euro al megawattora. Sul versante valutario, l’euro scende sotto 1,04 dollari a 1,0392. In discesa anche la quotazione del Bitcoin che potrebbe risentire nei prossimi mesi di una Fed meno accomodante e ritraccia a 98.760 dollari, il calo maggiore da settembre.
Guardando ai singoli titoli, a Piazza Affari da seguire ancora le banche, con UniCredit (-0,7%) sotto la lente, dopo che il governo tedesco ha detto di non aver apprezzato la mossa che ha portato l’istituto di Gae Aulenti al 28%. Da seguire Mps (-1,6%), dopo il cambio di governance. Titolo caldo anche Tim (-0,7%), dopo l’offerta vincolante per Sparkle e Enel (-1,4%), con il cda che ha autorizzato l’emissione di bond ibridi per 2 miliardi di euro. Lo spread in aumento a 118 punti base, dai 115 punti del precedente closing, con il rendimento del decennale del Tesoro al 3,48%
FOCUS SULLE BANCHE CENTRALI
Tutto come previsto. Ieri la Federal Reserve ha tagliato di 25 punti base il costo del denaro, portandolo a 4,25%-4,50% ma con altri due tagli previsti nel 2025 e non più quattro, soprattutto per il rischio le le politiche di Trump possano avere un effetto sul rialzo della corsa dei prezzi. “Sebbene la Fed abbia scelto di concludere l'anno con il terzo taglio consecutivo, il suo proposito per il nuovo anno sembra essere quello di un ritmo di easing più graduale. In base ai dati recenti più solidi, le previsioni del FOMC sull'inflazione e sulla disoccupazione sono state riviste al rialzo e il dot-plot vede ora solo due tagli nel 2025. Ci aspettiamo che la Fed scelga di saltare il taglio dei tassi di gennaio, prima di riprendere il ciclo di allentamento a marzo”, commenta Whitney Watson, global co-head and co-chief investment officer of Fixed Income and Liquidity Solutions di Goldman Sachs Asset Management. La Bank of Japan ha lasciato invariato il costo del denaro, in attesa di capire quali saranno le prime mosse del presidente eletto Donald Trump sul fronte dazi commerciali.
PETROLIO IL CALO, SI INDEBOLISCE L’EURO
Il petrolio perde terreno, con il Wti scadenza febbraio che tratta sotto quota 70 dollari al barile, in calo del -0,6%, mentre il Brent di pari scadenza cede lo 0,55%, a 72,99 dollari al barile. In lieve rialzo il gas naturale che sulla piattaforma di Amsterdam sale del +1,2%, a 41,5 euro al megawattora. Sul versante valutario, l’euro scende sotto 1,04 dollari a 1,0392. In discesa anche la quotazione del Bitcoin che potrebbe risentire nei prossimi mesi di una Fed meno accomodante e ritraccia a 98.760 dollari, il calo maggiore da settembre.
A PIAZZA AFFARI BANCHE SOTTO LA LENTE
Guardando ai singoli titoli, a Piazza Affari da seguire ancora le banche, con UniCredit (-0,7%) sotto la lente, dopo che il governo tedesco ha detto di non aver apprezzato la mossa che ha portato l’istituto di Gae Aulenti al 28%. Da seguire Mps (-1,6%), dopo il cambio di governance. Titolo caldo anche Tim (-0,7%), dopo l’offerta vincolante per Sparkle e Enel (-1,4%), con il cda che ha autorizzato l’emissione di bond ibridi per 2 miliardi di euro. Lo spread in aumento a 118 punti base, dai 115 punti del precedente closing, con il rendimento del decennale del Tesoro al 3,48%
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