Mercati privati

Amundi spiega perché i fondi pensione puntano su asset privati e mercati emergenti asiatici

Vedono interessanti opportunità per il futuro in particolare nel private debt e nel private equity e sono attratti dalle promettenti prospettive di crescita nella regione asiatica

di Leo Campagna 20 Dicembre 2024 12:36

financialounge -  Amundi fondi pensione mercati privati Vincent Mortier
I piani pensionistici sono sempre più impegnati a trovare nuovi motori di crescita e fonti di rendimento strutturali al di fuori dei mercati regolamentati occidentali che stanno toccando livelli storicamente elevati. Lo rivela un nuovo rapporto pubblicato da CREATE-Research in collaborazione con Amundi, basato sulle risposte di 157 piani pensionistici a livello globale, che gestiscono un patrimonio di 1.970 miliardi di euro. In questa nuova era, le due classi di attività sotto-investite che offrono le opportunità più interessanti sono rappresentate dai mercati privati (nei quali il 74% degli intervistati è già posizionato) e dai mercati emergenti asiatici (vi è esposto il 62% dei fondi pensione).

OPPORTUNITÀ DI DIVERSIFICAZIONE


“Entrambe queste asset class offrono ancora opportunità di diversificazione, rendimenti interessanti e sono ben posizionati per trarre vantaggio da fonti di creazione di valore più prevedibili legate a megatrend secolari. E, inoltre, si tratta di aree storicamente poco investite” ha dichiarato Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer di Amundi.

I RENDIMENTI DEI MERCATI PRIVATI


È probabile che i rendimenti dei mercati privati possano attestarsi su livelli inferiori rispetto al recente passato, tuttavia l'86% degli intervistati prevede di investirvi entro tre anni. Il 72% ne è attratto per la ricerca di rendimenti corretti per il rischio in un contesto di bassi rendimenti reali, il 54% in attesa di ulteriori riduzioni dei tassi d'interesse, il 53% per l’ampliamento delle aziende in crescita nei mercati privati, e il 51% perché le società in rapida crescita restano private per un periodo più lungo.

PRIVATE DEBT, PRIVATE EQUITY E INFRASTRUTTURE


A livello di singole classi di attività, l’appeal nei prossimi tre anni vede in testa con il 55% il private debt (prestiti diretti, finanziamento di asset reali e debito “distressed”). I settori da privilegiare sono sanità, real estate, energie rinnovabili, tecnologie per catturare il carbonio e infrastrutture sociali. Piace molto anche il private equity (49%), in particolare l’azionario growth e, in misura minore, il leveraged buy-out. Seguono le infrastrutture (40%) il settore immobiliare (38%) mentre il 28% degli intervistati ritiene invece il venture capital la classe di attività più rischiosa del mercato privato nell'attuale contesto.

UN’ESPOSIZIONE AI MEGATREND


Gli asset dei mercati privati sono ritenuti ideali per ottenere un’esposizione ai megatrend. Le aziende del settore energetico, in particolare, si stanno trasformando per capitalizzare quattro potenti mega-tendenze (decarbonizzazione, decoupling, digitalizzazione e demografia). Si tratta di imprese maggiormente presenti nei mercati privati e che hanno il potenziale per superare le loro omologhe dei mercati regolamentati, investendo direttamente in temi selezionati per la loro maggiore probabilità di generare un impatto positivo.

LE PROSPETTIVE DI CRESCITA SPINGONO I MERCATI EMERGENTI ASIATICI


L’altra asset class nel mirino dei fondi pensione è quella dei mercati emergenti asiatici, sulla quale finora il 38% degli intervistati non è esposto mentre il 51% lo è fino ad un massimo del 10% del portafoglio. A frenare finora l’investimento nella regione sono state soprattutto le questioni geopolitiche (68% degli intervistati) l'aumento delle frizioni commerciali (58%), l'elevata volatilità dei mercati (53%) e la governance opaca all’interno di questi mercati (51%). Tuttavia, le prospettive di crescita della regione rimangono promettenti e il 76% degli intervistati prevede di investirvi nei prossimi tre anni. Gli investimenti tematici domineranno i mercati emergenti asiatici, con India, Corea del Sud e Taiwan destinati a beneficiarne

I GREEN BOND, QUELLI IN VALUTA FORTE E QUELLI IN VALUTA LOCALE


Sul fronte ESG, le obbligazioni verdi, sociali e legate alla sostenibilità sono le preferite (49%), mentre, più in generale, il 48% degli intervistati guarda alle obbligazioni in valuta forte, perché dovrebbero diventare più interessanti ora che gli Stati Uniti hanno iniziato a ridurre i tassi. Al 45% del campione piacciono anche le obbligazioni in valuta locale dal momento che le banche centrali indipendenti in Asia hanno esercitato forti politiche anti-inflazione e le finanze pubbliche sono in condizioni migliori.

UN AUMENTO DELLE ALLOCAZIONI


“La rivalità geopolitica tra Washington e Pechino si sta intensificando mentre si consolidano i due blocchi commerciali e valutari rivali. L'aumento del commercio e della connettività intraregionale ha rafforzato la resilienza degli altri mercati asiatici rendendoli sempre più interessanti per gli investitori: ci aspettiamo un aumento delle loro allocazioni in quasi tutte le classi di attività” ha dichiarato Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute.

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