Le difficoltà di Pechino
In Cina yuan sui minimi e Xi Jinping fa punire l’economista che ha messo in dubbio i dati Pil
I dati dell’economia cinese evidenziato una crescita a rilento di Pechino. L’economista Gao Shanwen mette in dubbio il dato del Pil al 5% e il presidente avvia un'indagine
di Fabrizio Arnhold 8 Gennaio 2025 12:16
Inizio di anno difficile per l’economia cinese. Lo yuan è sotto pressione, toccando i minimi di 16 mesi contro il dollaro, con la moneta americana sostenuta dai dati sull’economia e con quella cinese che potrebbe pagare anche l’incertezza sui dazi commerciali dell’amministrazione Trump. Un importante economista cinese ha sollevato dubbi sulla crescita del Dragone e ha fatto infuriare il presidente Xi Jinping.
Come riporta il Wall Street Journal, il mese scorso, in occasione di un forum a Washington, Gao Shanwen, capo economista della SDIC Securities di proprietà statale, ha espresso qualche dubbio sulla crescita del Pil cinese, sostenendo che potrebbe essere cresciuto a meno della metà rispetto al 5% indicato dal governo. Questa presa di posizione avrebbe fatto infuriare Xi Jinping, che ha ordinato di avviare un'indagine nei confronti dell’economista.
"Non conosciamo il vero numero della crescita reale della Cina", ha commentato Gao durante un evento al Peterson Institute for International Economics, a Washington. "La mia ipotesi è che negli ultimi due o tre anni il numero reale di crescita del prodotto interno lordo si sia aggirato in media intorno al 2%, anche se il dato ufficiale è vicino al 5%". Il presidente cinese Xi si sarebbe ulteriormente seccato anche perché Gao ha messo in dubbio la capacità di Pechino di adottare le misure necessarie per sostenere la crescita.
Il presidente cinese Xi Jinping avrebbe ordinato di vietare a Gao di parlare in contesti pubblici per un periodo di tempo non specificato. Al momento l’economista ha comunque mantenuto il suo posto di lavoro. La reazione del presidente cinese sottolinea un certo nervosismo e una buona dose di preoccupazione per le difficoltà che sta attraversando l’economia di Pechino, con il rischio che si stia avvicinando una recessione. I dazi della prossima amministrazione Trump potrebbero rendere il quadro economico ancora più complesso.
LA RABBIA DI XI
Come riporta il Wall Street Journal, il mese scorso, in occasione di un forum a Washington, Gao Shanwen, capo economista della SDIC Securities di proprietà statale, ha espresso qualche dubbio sulla crescita del Pil cinese, sostenendo che potrebbe essere cresciuto a meno della metà rispetto al 5% indicato dal governo. Questa presa di posizione avrebbe fatto infuriare Xi Jinping, che ha ordinato di avviare un'indagine nei confronti dell’economista.
IN DUBBIO I DATI SULLA CRESCITA
"Non conosciamo il vero numero della crescita reale della Cina", ha commentato Gao durante un evento al Peterson Institute for International Economics, a Washington. "La mia ipotesi è che negli ultimi due o tre anni il numero reale di crescita del prodotto interno lordo si sia aggirato in media intorno al 2%, anche se il dato ufficiale è vicino al 5%". Il presidente cinese Xi si sarebbe ulteriormente seccato anche perché Gao ha messo in dubbio la capacità di Pechino di adottare le misure necessarie per sostenere la crescita.
BASTA DISCORSI PUBBLICI
Il presidente cinese Xi Jinping avrebbe ordinato di vietare a Gao di parlare in contesti pubblici per un periodo di tempo non specificato. Al momento l’economista ha comunque mantenuto il suo posto di lavoro. La reazione del presidente cinese sottolinea un certo nervosismo e una buona dose di preoccupazione per le difficoltà che sta attraversando l’economia di Pechino, con il rischio che si stia avvicinando una recessione. I dazi della prossima amministrazione Trump potrebbero rendere il quadro economico ancora più complesso.
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