Lo scenario

Mercati verso un 2025 nel segno di Trump: opportunità, ma anche rischi

La Strategy Unit di Pictet AM illustra gli scenari per regioni e settori: la forza Usa è sostenuta da tagli alle tasse e deregulation, mentre i rischi sono il debito e una guerra dei dazi

di Stefano Caratelli 8 Gennaio 2025 08:00

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Finora gli investitori hanno ampiamente prezzato un Trump 2.0 “buono”, concentrandosi sugli elementi positivi delle sue promesse politiche, come riduzione delle tasse e deregolamentazione, e sottovalutando il rischio dazi e le politiche draconiane anti-immigrazione. Notevoli sarebbero invece i danni causati negli Usa e all'estero da un Trump "cattivo", impegnato nell'attuazione a pieno regime nel suo primo anno di mandato di tutte le politiche negative per il mercato. Gli Usa hanno un debito pubblico al 100% del Pil, che salirebbe al 143% in 10 anni se venissero attuate fino in fondo le politiche di Trump, mentre il deficit sta crescendo da un già elevato 6% al 9% del Pil, uno dei più alti al mondo.

BASSE PROBABILITÁ DI RECESSIONE


I dati su debito pubblico e deficit Usa sono insostenibili e potrebbero influire sul sentiment del mercato. Lo sottolinea in un commento sui mercati globali e le attese per il 2025 la Strategy Unit di Pictet Asset Management, secondo cui la probabilità che Trump scateni una recessione è del 15%, con un'ulteriore probabilità del 25% che dia il via a uno shock inflazionistico, con possibile volatilità derivante da una guerra dei dazi. Ma lo scenario di base, che Pictet AM stima probabile al 40%, è che Trump implementi solo in parte le sue politiche, con tagli alle tasse che bilanciano i dazi, consentendo all'economia di continuare a crescere, mentre l'inflazione continua ad avvicinarsi al target, lasciando alla Fed margine di manovra.

ANDAMENTO POSITIVO DELL’ECONOMIA GLOBALE


Nel miglior scenario possibile, che Pictet AM stima probabile al 20%, i tagli fiscali e l'aumento della produttività, grazie a deregolamentazione e innovazione tecnologica, permettono all'economia di crescere ben sopra il trend, mentre l'inflazione scende sotto il 2%, consentendo alla Fed di rimanere colomba, il che rafforzerebbe l'andamento generalmente positivo dell'economia globale e l'orientamento delle banche centrali mondiali verso l'allentamento. Data l'importanza degli Usa per Europa e Cina, Pictet AM prevede una crescita globale stabile di circa il 2,8% nel 2025 nello scenario di base riferito alle politiche di Trump.

L’ALLENTAMENTO MONETARIO FAVORISCE GLI ASSET A RISCHIO


L'inflazione continuerà a scendere, anche se è poco probabile che le banche centrali dei mercati sviluppati raggiungano il target del 2%, mentre ci sono segnali di speranza per la Cina e l'Europa, che dovrebbero perlomeno stabilizzarsi, se non addirittura iniziare a riprendersi, con prospettive migliori nella seconda metà dell'anno. Più in generale, secondo Pictet AM, è probabile che gli asset rischiosi ricevano sostegno dall'ulteriore graduale allentamento monetario, in risposta ai miglioramenti dell'inflazione. Una delusione potrebbe giungere dalla Fed, con tagli inferiori a quelli sperati, ma questo potrebbe essere compensato da tagli relativamente più consistenti della Bce.

OCCHIO AI DAZI E AI RENDIMENTI DEI TREASURY


La Strategy Unit di Pictet AM aggiunge che è anche importante considerare due grandi rischi secondari, che il mercato sta sottovalutando: una guerra commerciale globale e un aumento dei rendimenti obbligazionari, con quello dei Treasury Usa a 10 anni superiore al 5%. Un deragliamento geopolitico nel 2025 è ancora possibile, ma Pictet AM ritiene più probabile un miglioramento. Anche senza Trump, sembra delinearsi l'anelito di una sorta di accordo di pace in Ucraina, mentre il rischio cinese su Taiwan sembra sopravvalutato, e anche la crisi mediorientale è meno significativa che in passato.

UTILI SODDISFACENTI MA MENO ALTI DEL 2024


I rischi sembrano maggiori per i Mercati Emergenti, ma continuano a offrire valore nello scenario principale. A livello di regioni e mercati, Pictet AM ritiene che la resilienza sarà la caratteristica distintiva dell’azionario globale nel 2025, con società che probabilmente registreranno una crescita costante degli utili, e rendimenti a una cifra per gli investitori. Ma c'è poco spazio per un'ulteriore espansione dei multipli. Gli utili si prospettano soddisfacenti, ma leggermente inferiori al 2024 e sotto le previsioni degli analisti bottom-up. Per il 2025 Pictet AM prevede un aumento degli utili globali per azione di circa il 7%, rispetto al 12% delle stime.

USA SEMPRE FORTI, CAUTELA SULL’EUROZONA


I rischi per le azioni dello scenario di base della Strategy Unit sono tendenzialmente al ribasso. Uno shock negativo potrebbe derivare da una recessione classica o, più probabilmente, da un impulso alla stagflazione derivante dalla ripresa delle guerre commerciali e dalla conseguente inversione della politica delle banche centrali, e in entrambi i casi i rendimenti azionari potrebbero diventare fortemente negativi. Tra le regioni, Pictet AM prevede una sovraperformance Usa, mentre è più cauta sull'Eurozona, anche per l'incertezza politica in Francia e in Germania. Tra i settori, il potenziale migliore è nel bancario, nei servizi di pubblica utilità e nei servizi di comunicazione.

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