Mercato obbligazionario

Per Neuberger Berman il 2025 offre un quadro promettente per gli investitori obbligazionari

La volatilità nei rendimenti a lungo termine potrebbe aumentare, ma sarà di breve durata e offrirà punti di ingresso favorevoli sia nel mercato dei tassi che in quello del credito, soprattutto tra gli emittenti di alta qualità

di Leo Campagna 10 Gennaio 2025 16:01

financialounge -  Ashok Bhatia mercati Neuberger Berman obbligazioni
La nuova amministrazione Trump dovrebbe stimolare una crescita economica superiore alla media mantenendo l'inflazione sotto controllo. Al contempo, il mercato obbligazionario cambierà il suo focus da inflazione e politica monetaria a crescita economica e politica fiscale. Sono le due view, piuttosto audaci, per il mercato obbligazionario illustrate nell’outlook "Soluzioni per il 2025” di Neuberger Berman che potrebbero presentare nuove opportunità e sfide per gli investitori obbligazionari.

DUE SOLI TAGLI DEI TASSI DA PARTE DELLA FED NEL 2025


“Al momento il mercato prezza soltanto due tagli dei tassi di interesse da parte della Fed nel 2025” fa sapere Ashok Bhatia, Chief Investment Officer, Fixed Income di Neuberger Berman. Questo implica che una eventuale pausa prolungata della banca centrale non dovrebbe destabilizzare eccessivamente i mercati. Il rendimento dei titoli statunitensi a due anni dovrebbe rimanere intorno al 4,5% mentre la volatilità dovrebbe riguardare soprattutto le scadenze più lunghe, a causa della crescente complessità delle dinamiche fiscali e di crescita.

IL VALORE EQUO DI MERCATO AL 4,5%


“Il nostro outlook” aggiunge Bhatia  “proietta a circa il 4,5% il valore equo di mercato (fair value) per il rendimento dei titoli Usa a 10 anni. Un valore frutto della nostra tesi che vede l'inflazione complessiva stabilizzarsi su una nuova media a lungo termine tra il 2,25 e il 2,50%, con una crescita del PIL reale tra il 2,50 e il 2,75%”. E se invece la crescita fosse superiore al punto di spingere la Fed ad aumentare nuovamente i tassi di interesse per riportare saldamente l’inflazione al livello obiettivo?

UNA DINAMICA POSITIVA PER LE OBBLIGAZIONI A LUNGO TERMINE


“Se accadesse, sebbene non sia questo lo scenario centrale nella nostra analisi, il mercato lo interpreterebbe probabilmente più come una minaccia per la crescita piuttosto che come un segnale di crescenti pressioni inflazionistiche: una dinamica positiva per le obbligazioni a lungo termine” riferisce il CIO Fixed Income di Neuberger Berman. Secondo il quale, invece, le nuove proposte economiche di Trump, che potrebbero aggravare il deficit di bilancio degli Stati Uniti, prima di diventare un problema più rilevante nel 2026, potrebbe emergere già quest'anno.

PROSPETTIVE INCERTE SU CRESCITA E POLITICHE FISCALI


Le prospettive particolarmente incerte su crescita economica e politiche fiscali dovrebbero determinare un ambiente piuttosto altalenante nei mercati obbligazionari. “Pur prevedendo che il rendimento a 10 anni possa chiudere il 2025 vicino ai livelli attuali, il percorso potrebbe essere accidentato attorno al valore equo atteso del 4,5%” sottolinea Bhatia che poi passa ad analizzare gli spread storicamente contenuti nel mercato del credito. “La solida domanda di questi titoli per il loro rendimento offerto, in aggiunta ai fondamentali dei bilanci aziendali solidi, specialmente tra le aziende di alto profilo che hanno beneficiato di capitali presi a prestito quando i tassi di interesse erano vicini allo zero, hanno ristretto gli spread” argomenta il manager che segnala però come  in alcune aree del mercato degli high yield ci sia stata la riduzione degli spread nonostante un calo della crescita dei ricavi.

PUNTI DI INGRESSO FAVOREVOLI


“Meglio mantenere una posizione neutrale nel credito privilegiando emittenti di alta qualità e restando prevalentemente sottopesati in termini di spread duration. Potrebbero rappresentare invece un'opzione interessante i segmenti del credito meno liquidi, dove gli spread non sono così stretti” puntualizza il CIO Fixed Income di Neuberger Berman, convinto che la domanda di rendimento continuerà a essere sostenuta senza un deterioramento significativo dei fondamentali del credito. “Non si può escludere un aumento della volatilità nei rendimenti a lungo termine ma riteniamo che sarà di breve durata, offrendo punti di ingresso favorevoli sia nel mercato dei tassi che in quello del credito, soprattutto tra gli emittenti di alta qualità” conclude Bhatia.

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