Prospettive per il nuovo anno
Regno Unito a rischio stagflazione nel 2025: inflazione e disoccupazione destinate a salire
Secondo Columbia Threadneedle Investments l'economia Usa registrerà invece una buona performance con tagli ai tassi più numerosi del previsto. E l'Europa potrebbe crescere più di quanto ci si aspetti
di Davide Lentini 10 Gennaio 2025 14:15
C'è un consenso piuttosto diffuso da parte degli analisti sulle prospettive finanziarie per il 2025. Lo mette in evidenza anche il weekly market outlook di Columbia Threadneedle Investments: stagflazione nel Regno Unito, stagnazione in Europa e Goldilocks negli Stati Uniti.
In merito agli Usa, il consenso generale prevede che l’economia continuerà a registrare buoni risultati: la crescita attesa, infatti, non è così alta da interrompere il calo dei tassi d'interesse, ma nemmeno così bassa da mettere in pericolo l'economia con una recessione. “Inoltre - spiega Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments - negli Stati Uniti gran parte dei crediti d'imposta e dei sussidi previsti dall’Ira e dal CHIPS Act rimangono ancora da spendere. Nel complesso, quindi, la fiducia dei consumatori rimane elevata”.
L’ inflazione Usa, secondo Bell, potrebbe rimanere leggermente al di sopra dell'obiettivo nel 2025, ma le aspettative di tagli modesti ai tassi d'interesse potrebbero sorprendere positivamente il mercato. Insomma, potrebbero essere più numerosi del previsto. “Le politiche che Trump metterà in atto rappresentano ad oggi una grande incertezza - sostiene Bell - ma l'attenzione alle misure sul fronte dell'offerta è considerata positiva; i dazi potrebbero danneggiare più i partner commerciali degli Stati Uniti stessi”.
Nel Regno Unito, invece, dopo le elezioni si è registrato un cambiamento significativo del sentiment generale, passando dall'ottimismo al pessimismo, a causa soprattutto della debolezza dell'economia dell'Eurozona che rappresenta il principale partner commerciale per l’Uk. In più, i costi dell'energia, inizialmente previsti in calo, stanno invece aumentando. Non tanto il petrolio, quanto il gas naturale. Ci si aspetta quindi un incremento dei prezzi.
Una situazione che ha avuto ripercussioni sulla fiducia dei consumatori, aggravata anche dall’aumento delle tasse, della spesa pubblica e dei prestiti. Il Governo ha però aumentato gli stipendi nel settore pubblico e il salario minimo, ma la portata di questi cambiamenti sembra destinata a danneggiare l'economia del Regno Unito: dopo un aumento vicino al 10% negli ultimi due anni, infatti, il salario minimo subirà un incremento del 6,7% ad aprile, portando a un incremento cumulativo del 37% dal 2021. Per alcuni lavoratori più giovani queste variazioni implicheranno addirittura una crescita del 50% dello stipendio. Questo comporta un massiccio aumento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, previsto per aprile, che ha ulteriormente complicato la situazione economica.
In questo scenario, e in assenza di aumenti di produttività, al momento particolarmente scarsi nel Regno Unito, Steven Bell prevede un calo dell'occupazione, un incremento dell'inflazione e il possibile fallimento di molte aziende. In particolare, le imprese ad alta intensità di manodopera e quelle situate nelle regioni con tassi di disoccupazione più elevati saranno le più colpite.
Dall’altra parte, in Uk c’è anche qualche aspetto positivo. I consumatori britannici hanno infatti risparmi elevati e possono permettersi di spendere di più; in particolare, chi percepisce il salario minimo è propenso a spendere ogni sterlina guadagnata. Inoltre, il nuovo Cancelliere ha mantenuto i generosi incentivi agli investimenti introdotti dal governo precedente, il che potrebbe portare a un aumento della produttività. L'attività edilizia nel settore commerciale e nell'ingegneria civile è molto forte (come evidenziato dalle indagini sui responsabili degli acquisti), e potrebbe beneficiare anche delle promesse del nuovo governo di sbloccare le restrizioni urbanistiche. Nonostante ciò, Columbia Threadneedle Investments prevede che nel 2025 l'economia britannica registrerà un'inflazione più alta e una crescita più debole. Questo scenario creerà un dilemma per la Banca d'Inghilterra, che dovrà mantenere alti i tassi d'interesse per contenere l'inflazione, ma resterà sotto pressione per ridurli a causa della debolezza economica. Il governatore Andrew Bailey ha suggerito che quest'anno potrebbe esserci uno sconto dell'1% sui tassi bancari, ma i tagli potrebbero essere meno frequenti.
Per quanto riguarda l'Europa, secondo Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments il consenso di mercato è al momento così cupo che si potrebbe vedere una crescita migliore delle attese. “Sebbene la spesa dei consumatori sia stata debole e ci siano problemi strutturali nel settore manifatturiero, in particolare in Germania, le finanze dei consumatori risultano sane, la fiducia sta migliorando e i tassi di interesse sono bassi e in calo. Pertanto - conclude Bell - riteniamo che l'Europa sia in grado di superare le aspettative nel 2025”.
FIDUCIA ELEVATA NEGLI USA
In merito agli Usa, il consenso generale prevede che l’economia continuerà a registrare buoni risultati: la crescita attesa, infatti, non è così alta da interrompere il calo dei tassi d'interesse, ma nemmeno così bassa da mettere in pericolo l'economia con una recessione. “Inoltre - spiega Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments - negli Stati Uniti gran parte dei crediti d'imposta e dei sussidi previsti dall’Ira e dal CHIPS Act rimangono ancora da spendere. Nel complesso, quindi, la fiducia dei consumatori rimane elevata”.
TAGLI DEI TASSI, INCOGNITA FED
L’ inflazione Usa, secondo Bell, potrebbe rimanere leggermente al di sopra dell'obiettivo nel 2025, ma le aspettative di tagli modesti ai tassi d'interesse potrebbero sorprendere positivamente il mercato. Insomma, potrebbero essere più numerosi del previsto. “Le politiche che Trump metterà in atto rappresentano ad oggi una grande incertezza - sostiene Bell - ma l'attenzione alle misure sul fronte dell'offerta è considerata positiva; i dazi potrebbero danneggiare più i partner commerciali degli Stati Uniti stessi”.
IN UK REGNA IL PESSIMISMO
Nel Regno Unito, invece, dopo le elezioni si è registrato un cambiamento significativo del sentiment generale, passando dall'ottimismo al pessimismo, a causa soprattutto della debolezza dell'economia dell'Eurozona che rappresenta il principale partner commerciale per l’Uk. In più, i costi dell'energia, inizialmente previsti in calo, stanno invece aumentando. Non tanto il petrolio, quanto il gas naturale. Ci si aspetta quindi un incremento dei prezzi.
FIDUCIA CONSUMATORI IN CALO
Una situazione che ha avuto ripercussioni sulla fiducia dei consumatori, aggravata anche dall’aumento delle tasse, della spesa pubblica e dei prestiti. Il Governo ha però aumentato gli stipendi nel settore pubblico e il salario minimo, ma la portata di questi cambiamenti sembra destinata a danneggiare l'economia del Regno Unito: dopo un aumento vicino al 10% negli ultimi due anni, infatti, il salario minimo subirà un incremento del 6,7% ad aprile, portando a un incremento cumulativo del 37% dal 2021. Per alcuni lavoratori più giovani queste variazioni implicheranno addirittura una crescita del 50% dello stipendio. Questo comporta un massiccio aumento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, previsto per aprile, che ha ulteriormente complicato la situazione economica.
RICHIO AUMENTO INFLAZIONE
In questo scenario, e in assenza di aumenti di produttività, al momento particolarmente scarsi nel Regno Unito, Steven Bell prevede un calo dell'occupazione, un incremento dell'inflazione e il possibile fallimento di molte aziende. In particolare, le imprese ad alta intensità di manodopera e quelle situate nelle regioni con tassi di disoccupazione più elevati saranno le più colpite.
IL DILEMMA DELLA BOE
Dall’altra parte, in Uk c’è anche qualche aspetto positivo. I consumatori britannici hanno infatti risparmi elevati e possono permettersi di spendere di più; in particolare, chi percepisce il salario minimo è propenso a spendere ogni sterlina guadagnata. Inoltre, il nuovo Cancelliere ha mantenuto i generosi incentivi agli investimenti introdotti dal governo precedente, il che potrebbe portare a un aumento della produttività. L'attività edilizia nel settore commerciale e nell'ingegneria civile è molto forte (come evidenziato dalle indagini sui responsabili degli acquisti), e potrebbe beneficiare anche delle promesse del nuovo governo di sbloccare le restrizioni urbanistiche. Nonostante ciò, Columbia Threadneedle Investments prevede che nel 2025 l'economia britannica registrerà un'inflazione più alta e una crescita più debole. Questo scenario creerà un dilemma per la Banca d'Inghilterra, che dovrà mantenere alti i tassi d'interesse per contenere l'inflazione, ma resterà sotto pressione per ridurli a causa della debolezza economica. Il governatore Andrew Bailey ha suggerito che quest'anno potrebbe esserci uno sconto dell'1% sui tassi bancari, ma i tagli potrebbero essere meno frequenti.
OTTIMISMO SULL'EUROPA
Per quanto riguarda l'Europa, secondo Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments il consenso di mercato è al momento così cupo che si potrebbe vedere una crescita migliore delle attese. “Sebbene la spesa dei consumatori sia stata debole e ci siano problemi strutturali nel settore manifatturiero, in particolare in Germania, le finanze dei consumatori risultano sane, la fiducia sta migliorando e i tassi di interesse sono bassi e in calo. Pertanto - conclude Bell - riteniamo che l'Europa sia in grado di superare le aspettative nel 2025”.