Alexis Bienvenu
Il rally post Trump frenato da incertezze sull’inflazione e sul ruolo di Elon Musk
La Financière de l'Échiquier, nel punto della settimana a cura di Alexis Bienvenu, spiega perché i due fattori hanno interrotto la corsa di Wall Street partita dopo il voto che ha segnato il ritorno di Trump
di Redazione 11 Gennaio 2025 12:00
I mercati si erano infervorati per l'elezione di Donald Trump ma iniziano a considerare più seriamente i rischi associati, con l’S&P500 che ha ritracciato rispetto all’impennata iniziale. Secondo Alexis Bienvenu, Fund Manager di La Financière de l'Échiquier, il risveglio dall’euforia non va attribuito solo ai timori per la politica economica del futuro Presidente, ma anche all’atteggiamento meno accomodante della Fed che ha accompagnato l’ultimo taglio dei tassi con un discorso prudente, indicando che ne rimarrebbero due soltanto da qui a fine del 2025, con un obiettivo intorno al 3,9%, anche perché l'inflazione dovrebbe essere più alta di quanto auspicato a settembre.
Nel suo punto della settimana, l’esperto di La Financière de l'Échiquier spiega che la proiezione più alta per l’inflazione dovrebbe provenire, in parte almeno, da ipotesi sulla futura politica economica del prossimo Presidente. Il capo della Fed, Jerome Powell, si difende da ogni speculazione al riguardo, anche se il solo fatto che il programma di Trump contempli un rischio di rialzo dell'inflazione non può non intromettersi nelle aspettative di politica monetaria, e una delle conseguenze preoccupanti del ritorno di Trump può impensierire il mercato.
Altri aspetti “oscuri” del potere di Trump possono aver contribuito allo svanire dell’euforia sui mercati. Bienvenu sottolinea in particolare gli screzi profondi e ormai palesi che dividono lo schieramento presidenziale e fanno presagire una grande instabilità politica, citando il rifiuto, il 19 dicembre, da parte della Camera dei Rappresentanti, di un progetto di bilancio esplicitamente teleguidato da Elon Musk, che ha portato sull'orlo di uno shutdown del governo federale, poi evitato con una versione modificata adottata in extremis. Questo non ha impedito la spaccatura del partito, come è successo, sulla questione dell'immigrazione.
Alcuni sostenitori di Trump, spiega ancora l’esperto di La Financière de l'Échiquier, hanno chiesto di vietare l'uso dei visti H-1B, destinati ad agevolare l'immigrazione di stranieri che vantano rare competenze professionali. L’iniziativa ha scatenato le ire di Musk che si è detto pronto ad andare in guerra per difendere l'uso di questi visti, vitali per l'economia dell'innovazione, mentre Steve Bannon, storico trumpiano appena uscito di prigione, ha esortato lo stesso Musk a “rimanere in fondo all’aula e a sedersi” fino a quando non avrà correttamente assimilato il trumpismo.
Questi dissensi profondi, sottolinea in conclusione il Fund Manager di La Financière de l'Échiquier, potrebbero protrarsi finché Trump cercherà di destreggiarsi tra gli interessi dei miliardari della Silicon Valley e dei redneck, nomignolo affibbiato agli agricoltori del Midwest. Il voto su misure cruciali, in particolare sul bilancio, potrebbe quindi concludersi con un nulla di fatto, che il mercato non potrà non punire, secondo Bienvenu, che invita ad “attenzione agli scontri parlamentari a bordo della Tesla trumpiana”.
LA PRUDENZA SUI TASSI DELLA FED DI POWELL
Nel suo punto della settimana, l’esperto di La Financière de l'Échiquier spiega che la proiezione più alta per l’inflazione dovrebbe provenire, in parte almeno, da ipotesi sulla futura politica economica del prossimo Presidente. Il capo della Fed, Jerome Powell, si difende da ogni speculazione al riguardo, anche se il solo fatto che il programma di Trump contempli un rischio di rialzo dell'inflazione non può non intromettersi nelle aspettative di politica monetaria, e una delle conseguenze preoccupanti del ritorno di Trump può impensierire il mercato.
SCREZI IN SENO AI REPUBBLICANI SU BILANCIO E IMMIGRAZIONE
Altri aspetti “oscuri” del potere di Trump possono aver contribuito allo svanire dell’euforia sui mercati. Bienvenu sottolinea in particolare gli screzi profondi e ormai palesi che dividono lo schieramento presidenziale e fanno presagire una grande instabilità politica, citando il rifiuto, il 19 dicembre, da parte della Camera dei Rappresentanti, di un progetto di bilancio esplicitamente teleguidato da Elon Musk, che ha portato sull'orlo di uno shutdown del governo federale, poi evitato con una versione modificata adottata in extremis. Questo non ha impedito la spaccatura del partito, come è successo, sulla questione dell'immigrazione.
ELON MUSK AL CENTRO DEI CONTRASTI
Alcuni sostenitori di Trump, spiega ancora l’esperto di La Financière de l'Échiquier, hanno chiesto di vietare l'uso dei visti H-1B, destinati ad agevolare l'immigrazione di stranieri che vantano rare competenze professionali. L’iniziativa ha scatenato le ire di Musk che si è detto pronto ad andare in guerra per difendere l'uso di questi visti, vitali per l'economia dell'innovazione, mentre Steve Bannon, storico trumpiano appena uscito di prigione, ha esortato lo stesso Musk a “rimanere in fondo all’aula e a sedersi” fino a quando non avrà correttamente assimilato il trumpismo.
ATTENZIONE AGLI SCONTRI A BORDO DELLA “TESLA TRUMPIANA”
Questi dissensi profondi, sottolinea in conclusione il Fund Manager di La Financière de l'Échiquier, potrebbero protrarsi finché Trump cercherà di destreggiarsi tra gli interessi dei miliardari della Silicon Valley e dei redneck, nomignolo affibbiato agli agricoltori del Midwest. Il voto su misure cruciali, in particolare sul bilancio, potrebbe quindi concludersi con un nulla di fatto, che il mercato non potrà non punire, secondo Bienvenu, che invita ad “attenzione agli scontri parlamentari a bordo della Tesla trumpiana”.