L'accordo
L'antitrust tedesco dice sì alla joint venture tra Leonardo e Rheinmetall
Per il Bundeskartellamt non ci sono problemi di concorrenza: le due aziende sono complementari. La jv realizzerà il nuovo carro armato Main Battle Tank italiano per il nostro ministero della difesa
di Davide Lentini 20 Gennaio 2025 11:57
Un altro passo avanti per Leonardo, in un momento storicamente d’oro per l’azienda italiana della difesa. Dopo le anticipazioni dei mesi scorsi, oggi è arrivato il via libera dell'Antitrust tedesco, il Bundeskartellamt, alla joint venture con Rheinmetall, per realizzare mezzi militari terrestri da fornire all'Esercito italiano.
"Vista l'attuale situazione geopolitica - ha spiegato il presidente del Bundeskartellamt, Andreas Mundt - c’è notevole movimento nell'industria della difesa. Rheinmetall e Leonardo sono senza dubbio due importanti aziende di questo comparto, tuttavia la creazione della joint venture non ha sollevato preoccupazioni in materia di concorrenza e ha potuto essere autorizzata rapidamente. Le attività di Rheinmetall e Leonardo sono complementari e non ci sono sovrapposizioni significative nei loro attuali business”.
A incidere sulla decisione dell’autorità di garanzia tedesca è anche il fatto che nessuno dei due gruppi sarebbe stato in grado da solo di soddisfare le commesse previste dal ministero della difesa italiano: Leonardo, riporta la nota dell'Antitrust, “non ha le piattaforme necessarie per la produzione dei carri armati e Rheinmetall non sarebbe stata in grado di soddisfare il requisito di realizzare il 60% del lavoro a valore aggiunto in Italia”.
Al centro dell’accordo la costruzione del nuovo Main Battle Tank italiano e della nuova piattaforma Lynx per il programma Armored Infantry Combat System, nell'ambito del programma per i sistemi terrestri dell'Esercito Italiano. In una seconda fase il nuovo carro armato verrà poi commercializzato su scala internazionale.
La joint venture si chiamerà Leonardo Rheinmetall Military Vehicles, avrà sede legale a Roma e sede operativa alla Spezia. I due gruppi saranno azionisti paritari della nuova società denominata, ma come detto il 60% delle attività si svolgerà in Italia, incluso integrazione, test di omologazione, attività di consegna e supporto logistico.
A Piazza Affari il titolo Leonardo guadagna a metà mattina l'1,5% ed è in testa al listino, anche dopo l'annuncio di venerdì di un memorandum di intesa con il gruppo BF per "collaborare in progetti di sviluppo agricolo e tecnologico nel continente africano nell'ambito del Piano Mattei". "Leonardo - ha spiegato il presidente Stefano Pontecorvo - con le sue tecnologie digitali e satellitari per monitorare dallo spazio le colture, i suoli, le risorse idriche e per migliorare il rendimento dei terreni può contribuire a rispondere alle esigenze di sicurezza dei mutati scenari ambientali, caratterizzati dai cambiamenti climatici, dall'erosione del suolo e da una gestione delle risorse non efficiente".
NESSUN PROBLEMA DI CONCORRENZA
"Vista l'attuale situazione geopolitica - ha spiegato il presidente del Bundeskartellamt, Andreas Mundt - c’è notevole movimento nell'industria della difesa. Rheinmetall e Leonardo sono senza dubbio due importanti aziende di questo comparto, tuttavia la creazione della joint venture non ha sollevato preoccupazioni in materia di concorrenza e ha potuto essere autorizzata rapidamente. Le attività di Rheinmetall e Leonardo sono complementari e non ci sono sovrapposizioni significative nei loro attuali business”.
AZIENDE COMPLEMENTARI
A incidere sulla decisione dell’autorità di garanzia tedesca è anche il fatto che nessuno dei due gruppi sarebbe stato in grado da solo di soddisfare le commesse previste dal ministero della difesa italiano: Leonardo, riporta la nota dell'Antitrust, “non ha le piattaforme necessarie per la produzione dei carri armati e Rheinmetall non sarebbe stata in grado di soddisfare il requisito di realizzare il 60% del lavoro a valore aggiunto in Italia”.
GLI IMPEGNI DELLA JV
Al centro dell’accordo la costruzione del nuovo Main Battle Tank italiano e della nuova piattaforma Lynx per il programma Armored Infantry Combat System, nell'ambito del programma per i sistemi terrestri dell'Esercito Italiano. In una seconda fase il nuovo carro armato verrà poi commercializzato su scala internazionale.
SEDE OPERATIVA ALLA SPEZIA
La joint venture si chiamerà Leonardo Rheinmetall Military Vehicles, avrà sede legale a Roma e sede operativa alla Spezia. I due gruppi saranno azionisti paritari della nuova società denominata, ma come detto il 60% delle attività si svolgerà in Italia, incluso integrazione, test di omologazione, attività di consegna e supporto logistico.
L'ACCORDO CON BF
A Piazza Affari il titolo Leonardo guadagna a metà mattina l'1,5% ed è in testa al listino, anche dopo l'annuncio di venerdì di un memorandum di intesa con il gruppo BF per "collaborare in progetti di sviluppo agricolo e tecnologico nel continente africano nell'ambito del Piano Mattei". "Leonardo - ha spiegato il presidente Stefano Pontecorvo - con le sue tecnologie digitali e satellitari per monitorare dallo spazio le colture, i suoli, le risorse idriche e per migliorare il rendimento dei terreni può contribuire a rispondere alle esigenze di sicurezza dei mutati scenari ambientali, caratterizzati dai cambiamenti climatici, dall'erosione del suolo e da una gestione delle risorse non efficiente".
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