Risiko bancario scatenato
Mediobanca in forte rialzo in Borsa dopo l’offerta a sorpresa da parte di Mps
Mps lancia una offerta pubblica di scambio su Mediobanca, con una valutazione di 13,3 miliardi di euro e con un premio pari al 5,03%. Mediobanca: Ops non concordata, probabilmente verrà considerata ostile
di Fabrizio Arnhold 24 Gennaio 2025 09:44
Mps lancia una offerta pubblica di scambio su Mediobanca. Lo fa sapere la banca senese in una nota in cui si definiscono i dettagli dell’operazione, con un rapporto di concambio che è fissato in 2,3 azioni Mps di nuova emissione per ogni azione Mediobanca. Il titolo di Piazzetta Cuccia apre in rialzo del +3,3% a 15,8 euro dopo Ops di Mps che scende in avvio (-8%) dopo non aver fatto prezzo. In positivo le principali Borse europee.
Il concambio definito comporta un prezzo implicito di offerta pari a 15,992 euro per azione, con un premio pari al 5,03% rispetto ai prezzi ufficiali del titoli Mediobanca del 23 gennaio scorso. L’operazione ha un valore di 13,3 miliardi di euro, interamente in azioni. Mps ha un programma di terminare l’offerta pubblica di scambio entro il terzo trimestre 2025. L’offerta pubblica di scambio di Mps non è stata concordata con i vertici di Piazzetta Cuccia e verrà probabilmente considerata ostile, come riporta l'agenzia Ansa. L’ad di Monte dei Paschi, Luigi Lovaglio ha precisato che continueranno ad esserci entrambi i marchi, “mantenendo le loro competenze e posizionamento unici”, resteranno “due marchi forti che lavoreranno insieme”.
Dall’eventuale fusione tra Mps e Mediobanca nascerebbe un “nuovo” operatore che beneficia di un flusso di cassa sostenibile, derivante dall’investimento assicurativo. Nella nota diffusa dalla banca senese si spiega come la quota di Generali, in mano a Mediobanca, pur senza citarla direttamente, sarà una delle leve di forza del nuovo gruppo bancario.
Questa mossa potrebbe creare dei collegamenti con l’operazione Bpm, puntando i riflettori sul risiko bancario. Cruciale in questa operazione è la posizione dei grandi soci con Delfin che detiene il 19,81% e Caltagirone il 7,76% di Mediobanca ma che hanno nelle scorse settimane anche acquistato quote rilevanti in Mps, rispettivamente del 9,78% e del 5%. È assolutamente ragionevole pensare che i grandi soci vedano quindi di buon occhio l’aggregazione. Le prime valutazioni formali saranno effettuate dal cda che si riunirà nei prossimi giorni, ci vorrà un po’ più di tempo per un incontro del patto di consultazione tra i soci.
L’obiettivo dell’offerta, si legge sempre nella nota dell’istituto senese, è quello “di creare un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, che si posiziona al terzo posto nei segmenti di business chiave, attraverso la combinazione industriale di due dei principali player del settore , Mps nel retail e Mediobanca nel wealth management, corporate & Investment Banking e credito al consumo”. L’intento è quello di contraddistinguersi come “un player di wealth management di prim’ordine, grazie alla combinazione dell’expertise di Mps e Mediobanca nel private banking e di Banca Widiba e Mediobanca Premier nell’asset gathering, grazie a circa 1.200 consulenti finanziari”.
MEDIOBANCA: OPS MPS NON CONCORDATA
Il concambio definito comporta un prezzo implicito di offerta pari a 15,992 euro per azione, con un premio pari al 5,03% rispetto ai prezzi ufficiali del titoli Mediobanca del 23 gennaio scorso. L’operazione ha un valore di 13,3 miliardi di euro, interamente in azioni. Mps ha un programma di terminare l’offerta pubblica di scambio entro il terzo trimestre 2025. L’offerta pubblica di scambio di Mps non è stata concordata con i vertici di Piazzetta Cuccia e verrà probabilmente considerata ostile, come riporta l'agenzia Ansa. L’ad di Monte dei Paschi, Luigi Lovaglio ha precisato che continueranno ad esserci entrambi i marchi, “mantenendo le loro competenze e posizionamento unici”, resteranno “due marchi forti che lavoreranno insieme”.
MPS: “NUOVO GRUPPO BENEFICERÀ FLUSSI DI CASSA DERIVANTI DA GENERALI”
Dall’eventuale fusione tra Mps e Mediobanca nascerebbe un “nuovo” operatore che beneficia di un flusso di cassa sostenibile, derivante dall’investimento assicurativo. Nella nota diffusa dalla banca senese si spiega come la quota di Generali, in mano a Mediobanca, pur senza citarla direttamente, sarà una delle leve di forza del nuovo gruppo bancario.
LA POSSIBILE ANALISI DI SCENARIO
Questa mossa potrebbe creare dei collegamenti con l’operazione Bpm, puntando i riflettori sul risiko bancario. Cruciale in questa operazione è la posizione dei grandi soci con Delfin che detiene il 19,81% e Caltagirone il 7,76% di Mediobanca ma che hanno nelle scorse settimane anche acquistato quote rilevanti in Mps, rispettivamente del 9,78% e del 5%. È assolutamente ragionevole pensare che i grandi soci vedano quindi di buon occhio l’aggregazione. Le prime valutazioni formali saranno effettuate dal cda che si riunirà nei prossimi giorni, ci vorrà un po’ più di tempo per un incontro del patto di consultazione tra i soci.
CREARE UN CAMPIONE NAZIONALE
L’obiettivo dell’offerta, si legge sempre nella nota dell’istituto senese, è quello “di creare un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, che si posiziona al terzo posto nei segmenti di business chiave, attraverso la combinazione industriale di due dei principali player del settore , Mps nel retail e Mediobanca nel wealth management, corporate & Investment Banking e credito al consumo”. L’intento è quello di contraddistinguersi come “un player di wealth management di prim’ordine, grazie alla combinazione dell’expertise di Mps e Mediobanca nel private banking e di Banca Widiba e Mediobanca Premier nell’asset gathering, grazie a circa 1.200 consulenti finanziari”.
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