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BNY Investments illustra le strategie di portafoglio 2025 in un contesto di resilienza e incertezza

Occorre bilanciare le opportunità nei settori growth come l’intelligenza artificiale (AI) e la tecnologia con un approccio prudente verso gli asset sensibili all’inflazione e le regioni caratterizzate da instabilità geopolitica

di Leo Campagna 25 Gennaio 2025 09:30

financialounge -  Jon Bell mercati
L’Outlook per il 2025 degli esperti di BNY Investments parte dalla constatazione che il panorama economico globale continua a essere caratterizzato da una combinazione di resilienza e incertezza. La crescita economica si sta stabilizzando ma le prospettive per il 2025 saranno influenzate da una serie di fattori chiave tra i quali, in particolare, l’interazione tra i progressi tecnologici, gli sviluppi geopolitici, l’andamento dell’inflazione e dei tassi d’interesse, e il conseguente atterraggio dell’economia globale.

CAUTELA NEI CONFRONTI DEI MERCATI SOPRAVVALUTATI


“Prevediamo una performance economica mista a livello globale. Consulenti e investitori dovranno bilanciare le opportunità nei settori growth come l’intelligenza artificiale (AI) e la tecnologia con un approccio prudente verso gli asset sensibili all’inflazione e le regioni caratterizzate da instabilità geopolitica” fanno sapere i manager di BNY Investments. Secondo i quali gli investitori dovrebbero concentrarsi su regioni e settori con fondamentali solidi, come il settore finanziario statunitense, la sanità e le azioni difensive, mantenendo cautela nei confronti dei mercati sopravvalutati.

IL RITORNO ALLA PRESIDENZA DI DONALD TRUMP


Intanto, l’attenzione va al ritorno alla presidenza di Donald Trump che potrebbe portare a cambiamenti nelle politiche, in particolare su fiscalità, dazi commerciali e deregolamentazione, aumentando l'incertezza globale. Tuttavia, come fa notare April LaRusse, head of investment specialists, Insight Investment (affiliata BNY Investments), una politica monetaria più accomodante sembra già stabilizzare l'attività economica, e finché le prospettive per inflazione e tassi reali rimangono stabili, i regimi di crescita in stabilizzazione in passato hanno in genere sostenuto uno scenario molto più positivo per gli asset rischiosi.

SOVRAPPESO SU BENI DI CONSUMO, UTILITY, SANITA’ E FINANZIARI


Jon Bell, senior portfolio manager, Newton Investment Management (affiliata BNY Investments), dal canto suo precisa che fare previsioni economiche non è il punto centrale del proprio processo di investimento, preferendo concentrarsi sui temi, sui fondamentali e sulle valutazioni delle azioni. In quest’ottica, il posizionamento del portafoglio risulta  sovrappesato su beni di consumo di prima necessità, utility, sanità e finanziari difensivi.

L’IMPATTO DI UN’INFLAZIONE ELEVATA


“L’inflazione più bassa, la forte resilienza dei consumatori e le misure di stimolo indicano un potenziale atterraggio morbido, ma l'alta inflazione rimane un rischio per la crescita" sottolinea invece George Dent, client investment manager, Walter Scott (affiliata BNY Investments). E’ vero, ammette il manager, che un "atterraggio morbido" è diventato la narrativa di mercato favorita, mentre lo scenario di "nessun atterraggio" rimane una possibilità remota, ma attenzione ai diversi fattori che potrebbero offuscare questo outlook positivo. In particolare, l’impatto di elevata inflazione potrebbe limitare la spesa dei consumatori nella maggior parte delle principali economie, il che frenerebbe la crescita. Per contro, l'incoraggiamento della produzione nazionale di petrolio da parte di Trump potrebbe almeno contenere i prezzi dell'energia.

TASSI DI INTERESSE PIÙ ALTI PIÙ A LUNGO


D’altra parte, come tiene a precisare Catherine Doyle, investment specialist, Newton Investment Management (affiliata BNY Investments), potremmo potenzialmente vedere una seconda ondata di inflazione alimentata da una politica fiscale espansiva. Secondo la quale è probabile che i tassi di interesse rimangano più alti più a lungo, dato il nuovo regime in cui ci troviamo, nonostante il desiderio di Trump di vedere tassi bassi. Tesi sostanzialmente condivisa da David Hooker, senior fund manager, Insight Investment (affiliata BNY Investments) secondo il quale molti stanno sottovalutando i rischi di inflazione a medio termine. E’ vero, commenta il manager, che i tassi di inflazione headline si sono avvicinati agli obiettivi delle banche centrali ma le prospettive per l'inflazione rimangono altamente incerte.

LA BCE DOVREBBE RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO DI INFLAZIONE DEL 2025


“Riteniamo che l’inflazione sia destinata a restare strutturalmente elevata negli anni a venire sostenuta da fattori come il passaggio dalla globalizzazione alla deglobalizzazione. La BCE dovrebbe essere l'unica banca centrale, tra le principali economie, a raggiungere il proprio obiettivo di inflazione nel 2025, mentre la Bank of England registrerà probabilmente il maggiore scostamento” precisare Hooker.

UN MONDO PIU’ INFLAZIONISTICO


“La competizione tra grandi potenze e la battaglia tra democrazie liberali e autocrazie” ,” aggiunge Bell “sta spingendo verso una maggiore localizzazione della produzione, il protezionismo, un aumento della spesa per la difesa, salari in crescita e una maggiore nazionalizzazione delle risorse. Insomma, un mondo più inflazionistico dove è difficile prevedere dove si stabilizzeranno alla fine i tassi di interesse, ma che, comunque, non torneranno ai livelli che abbiamo visto nel periodo successivo alla crisi finanziaria”.

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