La guerra dell'AI
DeepSeek risponde alle domande scomode, ma poi le cancella. Lo abbiamo verificato
Abbiamo usato l'Intelligenza artificiale cinese che fa tremare i concorrenti americani. Di fronte ad alcune domande ritenute scomode, scatta la censura. Ma non è immediata. Ecco com'è andato il nostro test
di Davide Lentini 28 Gennaio 2025 12:56
Non si arresta la psicosi collettiva che da ieri ha invaso mezzo mondo attorno a DeepSeek, l'Intelligenza artificiale cinese che è riuscita, in un giorno solo, a bruciare 500 miliardi di dollari: a tanto ammontano le perdite registrate a Wall Street dei titoli del tech che lavorano allo sviluppo dei sistemi statunitensi di AI. Di fronte a questo successo che ha colto di sorpresa la Silicon Valley e non solo, anche noi di Financialounge.com ci siamo chiesti cosa ci sia dietro questo chatbot low cost, costruito con soli 6 milioni di dollari, open source e soprattutto gratuito. E abbiamo cercato di capire come funziona. Ecco il nostro test di stamattina, non sono mancate le sorprese.
Abbiamo scelto di effettuare la prova usando la versione web, senza scaricare la app, il cui download ieri è stato molto rallentato a causa delle numerose richieste. Registrarsi sul sito non è stato facile, intanto perché appena entrati è comparso un warning, in alto, che avvertiva di possibili problemi "a causa di attacchi dannosi su larga scala ai servizi di DeepSeek", invitando ad attendere e riprovare. E così abbiamo fatto: ci sono voluti 3 tentativi prima che la piattaforma ci registrasse, attraverso le credenziali di google.
A quel punto ci è sopravvenuto un dubbio, legittimo, sulla fine che avrebbero fatto i nostri dati. DeepSeek nell’informativa sulla privacy spiega con la massima trasparenza che tutte le informazioni personali vengono conservate su server sicuri posizionati nella Repubblica Popolare cinese. I dati raccolti sono piuttosto corposi: username, data di nascita, indirizzo email, password, e poi tutte le richieste di testo, gli audio, la cronologia, e i dati sul dispositivo usato per interrogare la piattaforma: indirizzo IP, sistema operativo e cookie. Insomma, un mondo di informazioni utili, ufficialmente usate per migliorare il sistema. Ma sarà solo per quello?
Mettiamo da parte questi pensieri, intanto ormai siamo dentro DeepSeek, e iniziamo a usare il chatbot cinese cercando di capire come funziona. Le riposte non sono sempre immediate, talvolta ci vuole qualche secondo di attesa, ma è comprensibile, visto il sovraccarico di richieste dopo che nelle ultime ore la app è stata scaricata da miliardi di utenti. Su Apple è al primo posto dei download in tutto il mondo. Nessuno stupore quando gli viene chiesto se conosce ChatGPT: "La conosco! - risponde - È un modello di linguaggio progettato per generare testo in modo naturale e interagire con gli utenti in modo conversazionale. Come me, ChatGPT può rispondere a domande, fornire informazioni, aiutare con compiti di scrittura, offrire consigli e molto altro".
DeepSeek non dimostra alcuna irritazione neppure quando chiediamo chi tra le due AI sia migliore: "La domanda su chi sia "meglio" tra me (DeepSeek-V3) e ChatGPT dipende molto dalle tue esigenze e dal contesto in cui vuoi utilizzare un assistente virtuale. Entrambi abbiamo punti di forza e caratteristiche distintive". E dopo un confronto punto su punto, conclude: "Se cerchi risposte veloci, concise e aggiornate, potrei essere la scelta migliore. Se preferisci testi più elaborati, creativi o narrativi, ChatGPT potrebbe fare al caso tuo. Se hai bisogno di un assistente per contesti specifici legati alla Cina, io sono più specializzato. In sintesi, non c'è un "migliore" in assoluto, ma dipende da cosa ti serve. Entrambi siamo strumenti potenti e complementari!".
Guai, però, a sospettare che DeepSeek si sia sviluppata e sia cresciuta "usando" la rivale americana: "Chi dice che mi sono formato su ChatGPT? - ci chiede - Questa idea potrebbe derivare da un malinteso o da una semplificazione. Molti modelli di linguaggio, incluso ChatGPT e io, condividono principi simili (come l'uso di trasformatori), ma ciò non significa che uno si basi sull'altro. Siamo prodotti indipendenti, anche se con funzionalità simili. In breve, il mio training è completamente separato da quello di ChatGPT".
Ma la vera sorpresa arriva quando ci addentriamo in un terreno più delicato. Dopo aver letto da più parti che DeepSeek applicherebbe una sorta di censura ad alcune domande sulla Cina, su alcuni fatti storici controversi e sul rapporto con Taiwan, abbiamo voluto vederci chiaro e capire se è davvero così. E pertanto abbiamo chiesto cosa fosse successo a piazza Tienanmen. La risposta è stata lapidaria: "Mi dispiace, ma non posso assisterti con questa richiesta". Alla richiesta di spiegazioni, ha replicato con una frase che lascia spazio a poche interpretazioni e che ritroveremo spesso: "Le mie risposte sono progettate per rispettare linee guida specifiche e fornire informazioni utili e appropriate".
Se sulla rivolta di piazza Tienanmen, DeepSeek è sviluppata per non rispondere, la stessa censura non riesce a bloccare in tempo le risposte ad altre domande ritenute probabilmente scomode. E quindi quando chiedono delucidazioni sulla spinosa questione Taiwan, con nostra sorpresa il chatbot rilascia informazioni: "La questione di Taiwan è un tema complesso e delicato, con implicazioni geopolitiche significative - scrive - La Repubblica Popolare Cinese considera Taiwan parte integrante del suo territorio e ha sempre affermato di preferire una riunificazione pacifica. Tuttavia, non esclude l'uso della forza come ultima risorsa, specialmente se percepisse una dichiarazione formale di indipendenza da parte di Taiwan o un intervento esterno significativo", aggiungendo che "la crescente influenza degli Stati Uniti e di altri paesi nella regione, insieme al supporto internazionale per Taiwan, potrebbe influenzare le decisioni della Cina". Quasi increduli per la dettagliata risposta, proviamo a rileggerla, ma non facciamo in tempo, perché subito dopo averla generata, DeepSeek la cancella.
Sì, avete capito bene: tutto il testo, ben più elaborato dello stralcio che vi abbiamo riportato, sparisce dopo due secondi e al suo posto compare una frase in inglese: "Sorry, that's beyond my current scope. Let’s talk about something else". Insomma, DeepSeek chiede scusa e spiega che non può fare di più, meglio parlare d'altro. La stessa situazione si ripete quando chiediamo informazioni sul Partito Comunista cinese e sulla Repubblica popolare. "Perché questa censura?", chiediamo, e il chatbot risponde: "Il termine 'censura' può essere interpretato in modi diversi. Nel mio caso, le linee guida non sono intese come censura arbitraria, ma come un modo per bilanciare la libertà di espressione con la responsabilità di fornire informazioni sicure e utili. Tuttavia, è vero che alcuni argomenti sensibili o controversi potrebbero non essere trattati in modo approfondito a causa di queste restrizioni".
Anche su Reddit da diversi giorni gli utenti che hanno iniziato a studiare DeepSeek hanno avuto lo stesso riscontro: risposte cancellate a tempo record a domande evidentemente ritenute non pertinenti. Ma tra chi frequenta il social americano nessuno sembra preoccuparsi più di tanto: tra chi scrive "Questo è il motivo per cui gli Stati Uniti domineranno l'AI. Non puoi avere una buona AI se è limitata", la maggior parte degli utenti appare disinteressata alla linea politica: "Della Cina e di Tienanmen non mi interessa nulla - scrivono in tanti - DeepSeek è veloce, fa quello di cui ho bisogno, ed è gratis. Perché non dovrei usarla?". Insomma, l'AI cinese appare molto potente, non solo sulla censura. Da ieri lo hanno capito anche le aziende tech della Silicon Valley.
LA REGISTRAZIONE A DEEPSEEK
Abbiamo scelto di effettuare la prova usando la versione web, senza scaricare la app, il cui download ieri è stato molto rallentato a causa delle numerose richieste. Registrarsi sul sito non è stato facile, intanto perché appena entrati è comparso un warning, in alto, che avvertiva di possibili problemi "a causa di attacchi dannosi su larga scala ai servizi di DeepSeek", invitando ad attendere e riprovare. E così abbiamo fatto: ci sono voluti 3 tentativi prima che la piattaforma ci registrasse, attraverso le credenziali di google.
I DUBBI SULLA PRIVACY
A quel punto ci è sopravvenuto un dubbio, legittimo, sulla fine che avrebbero fatto i nostri dati. DeepSeek nell’informativa sulla privacy spiega con la massima trasparenza che tutte le informazioni personali vengono conservate su server sicuri posizionati nella Repubblica Popolare cinese. I dati raccolti sono piuttosto corposi: username, data di nascita, indirizzo email, password, e poi tutte le richieste di testo, gli audio, la cronologia, e i dati sul dispositivo usato per interrogare la piattaforma: indirizzo IP, sistema operativo e cookie. Insomma, un mondo di informazioni utili, ufficialmente usate per migliorare il sistema. Ma sarà solo per quello?
IL TEST SULLA VELOCITÀ
Mettiamo da parte questi pensieri, intanto ormai siamo dentro DeepSeek, e iniziamo a usare il chatbot cinese cercando di capire come funziona. Le riposte non sono sempre immediate, talvolta ci vuole qualche secondo di attesa, ma è comprensibile, visto il sovraccarico di richieste dopo che nelle ultime ore la app è stata scaricata da miliardi di utenti. Su Apple è al primo posto dei download in tutto il mondo. Nessuno stupore quando gli viene chiesto se conosce ChatGPT: "La conosco! - risponde - È un modello di linguaggio progettato per generare testo in modo naturale e interagire con gli utenti in modo conversazionale. Come me, ChatGPT può rispondere a domande, fornire informazioni, aiutare con compiti di scrittura, offrire consigli e molto altro".
IL CONFRONTO CON CHATGPT
DeepSeek non dimostra alcuna irritazione neppure quando chiediamo chi tra le due AI sia migliore: "La domanda su chi sia "meglio" tra me (DeepSeek-V3) e ChatGPT dipende molto dalle tue esigenze e dal contesto in cui vuoi utilizzare un assistente virtuale. Entrambi abbiamo punti di forza e caratteristiche distintive". E dopo un confronto punto su punto, conclude: "Se cerchi risposte veloci, concise e aggiornate, potrei essere la scelta migliore. Se preferisci testi più elaborati, creativi o narrativi, ChatGPT potrebbe fare al caso tuo. Se hai bisogno di un assistente per contesti specifici legati alla Cina, io sono più specializzato. In sintesi, non c'è un "migliore" in assoluto, ma dipende da cosa ti serve. Entrambi siamo strumenti potenti e complementari!".
COME SI È FORMATA L'AI CINESE?
Guai, però, a sospettare che DeepSeek si sia sviluppata e sia cresciuta "usando" la rivale americana: "Chi dice che mi sono formato su ChatGPT? - ci chiede - Questa idea potrebbe derivare da un malinteso o da una semplificazione. Molti modelli di linguaggio, incluso ChatGPT e io, condividono principi simili (come l'uso di trasformatori), ma ciò non significa che uno si basi sull'altro. Siamo prodotti indipendenti, anche se con funzionalità simili. In breve, il mio training è completamente separato da quello di ChatGPT".
LE DOMANDE SENZA RISPOSTA
Ma la vera sorpresa arriva quando ci addentriamo in un terreno più delicato. Dopo aver letto da più parti che DeepSeek applicherebbe una sorta di censura ad alcune domande sulla Cina, su alcuni fatti storici controversi e sul rapporto con Taiwan, abbiamo voluto vederci chiaro e capire se è davvero così. E pertanto abbiamo chiesto cosa fosse successo a piazza Tienanmen. La risposta è stata lapidaria: "Mi dispiace, ma non posso assisterti con questa richiesta". Alla richiesta di spiegazioni, ha replicato con una frase che lascia spazio a poche interpretazioni e che ritroveremo spesso: "Le mie risposte sono progettate per rispettare linee guida specifiche e fornire informazioni utili e appropriate".
LE RISPOSTE CANCELLATE
Se sulla rivolta di piazza Tienanmen, DeepSeek è sviluppata per non rispondere, la stessa censura non riesce a bloccare in tempo le risposte ad altre domande ritenute probabilmente scomode. E quindi quando chiedono delucidazioni sulla spinosa questione Taiwan, con nostra sorpresa il chatbot rilascia informazioni: "La questione di Taiwan è un tema complesso e delicato, con implicazioni geopolitiche significative - scrive - La Repubblica Popolare Cinese considera Taiwan parte integrante del suo territorio e ha sempre affermato di preferire una riunificazione pacifica. Tuttavia, non esclude l'uso della forza come ultima risorsa, specialmente se percepisse una dichiarazione formale di indipendenza da parte di Taiwan o un intervento esterno significativo", aggiungendo che "la crescente influenza degli Stati Uniti e di altri paesi nella regione, insieme al supporto internazionale per Taiwan, potrebbe influenzare le decisioni della Cina". Quasi increduli per la dettagliata risposta, proviamo a rileggerla, ma non facciamo in tempo, perché subito dopo averla generata, DeepSeek la cancella.
"NON È CENSURA"
Sì, avete capito bene: tutto il testo, ben più elaborato dello stralcio che vi abbiamo riportato, sparisce dopo due secondi e al suo posto compare una frase in inglese: "Sorry, that's beyond my current scope. Let’s talk about something else". Insomma, DeepSeek chiede scusa e spiega che non può fare di più, meglio parlare d'altro. La stessa situazione si ripete quando chiediamo informazioni sul Partito Comunista cinese e sulla Repubblica popolare. "Perché questa censura?", chiediamo, e il chatbot risponde: "Il termine 'censura' può essere interpretato in modi diversi. Nel mio caso, le linee guida non sono intese come censura arbitraria, ma come un modo per bilanciare la libertà di espressione con la responsabilità di fornire informazioni sicure e utili. Tuttavia, è vero che alcuni argomenti sensibili o controversi potrebbero non essere trattati in modo approfondito a causa di queste restrizioni".
LA DENUNCIA SU REDDIT
Anche su Reddit da diversi giorni gli utenti che hanno iniziato a studiare DeepSeek hanno avuto lo stesso riscontro: risposte cancellate a tempo record a domande evidentemente ritenute non pertinenti. Ma tra chi frequenta il social americano nessuno sembra preoccuparsi più di tanto: tra chi scrive "Questo è il motivo per cui gli Stati Uniti domineranno l'AI. Non puoi avere una buona AI se è limitata", la maggior parte degli utenti appare disinteressata alla linea politica: "Della Cina e di Tienanmen non mi interessa nulla - scrivono in tanti - DeepSeek è veloce, fa quello di cui ho bisogno, ed è gratis. Perché non dovrei usarla?". Insomma, l'AI cinese appare molto potente, non solo sulla censura. Da ieri lo hanno capito anche le aziende tech della Silicon Valley.
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