Big Tech

La fine di Nvidia? No, solo una nuova era per l'intelligenza artificiale

La sbandata del colosso dei chip, che vale ancora il doppio di 1 anno fa e 6 volte 3 anni fa, mostra che ci sono dei Davide che possono sfidare Golia, come DeepSeek, e allargano l’orizzonte di investimento

di Stefano Caratelli 28 Gennaio 2025 12:27

financialounge -  big tech DeepSeek intelligenza artificiale Nvidia
Nessuno a Wall Street aveva visto arrivare quello che molti auspicavano, vale a dire che si allargasse la platea di investimento nella catena produttiva che sta a monte del boom dell’Intelligenza Artificiale. E la notizia che il nuovo sofisticato modello cinese di IA, sviluppato da DeepSeek a costi estremamente competitivi rispetto a quelli di Nvidia, ha colto di sorpresa il Nasdaq, andato giù di oltre il 3%, spedendo in ribasso di quasi il 17% il titolo che finora era stato il protagonista incontrastato del settore, Nvidia, che pure continua a vantare un prezzo di Borsa pari al doppio di un anno fa e ben sei volte quello di 3 anni fa. Oltre che costare molto meno, DeepSeek richiede molti meno chip per i processi di apprendimento dell’IA.

SI ABBATTONO LE BARRIERE DI INGRESSO ALLO SVILUPPO DELL’IA


Ma il tutto vuol dire anche che si abbattono, in prospettiva, i livelli di potenza e di energia richiesti per sviluppare l’IA, riducendo sempre in prospettiva i costi di accesso dell’intero sistema produttivo ai benefici della stessa IA. Finora i costi stimati erano estremamente elevati: nei giorni scorsi OpenAI, Oracle e SoftBank avevamo annunciato la joint venture Stargate per investire fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture di IA, mentre Microsoft ha in programma di spendere altri 80 miliardi in centri dati solo quest’anno, numeri che potrebbero rivelarsi sovrastimati ed essere ridimensionati.

DEEPSEEK OFFRE UN MODELLO APERTO, CON MENO INVESTIMENTI PER TUTTI


Il WSJ cita anche l’esempio della Meta di Mark Zuckerberg, che ha annunciato l’investimento di 65 miliardi in centri dati che andrebbero a occupare un’area ampia come una parte significativa di Manhattan, con 1,3 milioni di chip avanzati, osservando che il modello di DeepSeek ne richiederebbe solo 10.000. I colossi del Tech potrebbero spendere di meno, ma anche perdere in parte il vantaggio di essere i primi, e infatti sono stati penalizzati a Wall Street. Ma il modello di DeepSeek è open-source, e molti altri possono trarre vantaggio dalle minori dimensioni e dai minori investimenti richiesti.

SI ALLARGA L’ORIZZONTE OLTRE LA CERCHIA DEI MAGNIFICI


Da tempo gli investitori e gli osservatori si chiedevano come allargare l’orizzonte oltre la ristretta cerchia dei Magnifici che hanno trainato al rialzo lo S&P 500 negli ultimi anni. Forse il momento è arrivato, e magari non è una cattiva notizia. Sicuramente per gli stessi investitori, ma forse anche per i Big Tech, magari proprio a partire da Nvidia, che possono misurarsi su un mercato potenziale molto più ampio e dispongono delle dimensioni per economie di scala importanti.

IL RITORNO DEGLI IMPRENDITORI VISIONARI CINESI


Il nome di Liang Wenfeng, il fondatore cinese di DeepSeek, va ad aggiungersi a quelli degli imprenditori visionari che hanno dato vita ad Alibaba, Tencent e ByteDance, dimostrando la vitalità di una Cina che non produce solo crisi immobiliari o consumi interni stagnanti. E emerge anche l’aspetto positivo della competizione tra USA e Cina, che può aprire nuove frontiere a beneficio di tutti gli investitori, a condizione che non si incattivisca troppo sul fronte geopolitico fino a sconfinare con quello militare e della difesa.

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