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Mediobanca respinge offerta Mps: ostile e contro interessi banca, distrugge valore

Il cda precisa, in una nota, che “l’offerta non è stata concordata ed è da ritenersi ostile". Manca di "un razionale industriale” con una perdita di clientela e delle migliori risorse umane del Gruppo

di Fabrizio Arnhold 28 Gennaio 2025 15:50

financialounge -  banche cda Mediobanca Mps OPA
Il cda di Mediobanca contro l’ops di Mps. Al termine del board, si legge in una nota, Piazzetta Cuccia sottolinea come l’offerta “non è stata concordata ed è da ritenersi ostile e contraria agli interessi di Mediobanca”. Mediobanca si esprimerà sull’offerta con le tempistiche, gli strumenti e “secondo le modalità previste dalla legge, sulla base dell’analisi del cda” della banca, si “ritiene l’offerta priva di razionale industriale e finanziario, e dunque distruttiva di valore per Mediobanca”.

“FACILE PREVEDERE FUGA DI CLIENTI”


Per Mediobanca l’ops di Mps “non ha valenza industriale pregiudicando l’identità e il profilo di business del gruppo Mediobanca focalizzato su segmenti di attività a elevato valore aggiunto e con evidenti traiettorie di crescita” e, soprattutto, “distrugga valore per gli azionisti di Mediobanca e di Mps essendo facile prevedere una copiosa perdita di clienti in quelle attività (quali il Wealth Management e l’Investment Banking) che presuppongono l’indipendenza, la reputazione e la professionalità dei professionisti”.

INDEBOLIMENTO DEL MODELLO DI BUSINESS


Secondo il board di Mediobanca, “l’operazione manca di razionale industriale in quanto comporta un forte indebolimento del modello di business di Mediobanca, focalizzato sui segmenti di attività specializzate e redditizie quali il Wealth Management e l'Investment Banking”. Questa operazione, si legge nella nota, “non porterebbe nessun beneficio in questi segmenti, bensì un loro cospicuo deterioramento: l'attività di Investment Banking a favore delle grandi e medie aziende richiede indipendenza di giudizio e assenza di conflitti di interesse che non si conciliano con una matrice di banca commerciale”. L’operazione comporterebbe una immediata perdita della clientela bancaria finanziaria e di parte di quella large corporate che “migrerebbe verso boutique specializzate o banche estere”.

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