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Edmond de Rothschild AM: l’analisi del caso DeepSeek mostra anche i potenziali vantaggi
Il costo di calcolo ridotto di 10 volte rende la Gen AI più rispettosa dell'ambiente mentre la scelta ‘open source’ promuove la collaborazione nella comunità scientifica e offre soluzioni accessibili a sviluppatori con risorse limitate
di Leo Campagna 29 Gennaio 2025 08:00
Un modello di Intelligenza Artificiale (IA) più economico e ugualmente potente a quello delle big tech USA al punto da metterne in discussione il loro predominio sui mercati. DeepSeek, azienda cinese il cui chatbot ha superato ChatGPT di OpenAI come l'app più scaricata da Apple, lunedi 27 gennaio ha scosso le fondamenta del Nasdaq con il titolo Nvidia che ha perso in una sola seduta di Borsa circa 589 miliardi di dollari di valore di mercato.
“Sono due i principali aspetti che hanno attirato la nostra attenzione nell'annuncio di DeepSeek nel campo della GenAI” commenta Jacques-Aurélien Marcireau, Co-Head of Equities di Edmond de Rothschild AM “In primo luogo, ha contribuito a ridurre di 10 volte il costo di calcolo rispetto ai concorrenti occidentali, il che è positivo per rendere la Gen AI più fattibile e rispettosa dell'ambiente”.
In secondo luogo, aggiunge il manager, con la scelta di rendere open source i propri modelli, DeepSeek promuove la collaborazione nella comunità scientifica e offre soluzioni accessibili a ricercatori e sviluppatori con disponibilità finanziarie limitate. In pratica, invece di mantenere segreti i progressi, Pechino in questo caso contribuisce attivamente alla comunità open source, condividendo le conoscenze a beneficio di tutti.
Si tratta di una possibile svolta cruciale perché il fatto di poter partecipare allo sviluppo in questo campo anche senza disporre di una potenza finanziaria sproporzionata consente di ripensare positivamente il nostro posto di europei nel mondo che verrà. “Grazie alla nostra creatività adesso è possibile superare alcuni dei “debiti tecnologici” che alcuni analisti hanno finora definito come insormontabili” sottolinea Marcireau.
È questo un aspetto peculiare, che deve far riflettere al di là del caso di DeepSeek, che potrebbe peraltro rivelarsi nemmeno tanto rivoluzionario come la reazione del mercato di questi giorni farebbe ipotizzare. Si pensi alla sanità, un settore dove la Cina sta innovando e dove sarebbe difficile opporsi alla scoperta di nuovi farmaci e modi di curare i pazienti. “Alcuni dei migliori e più innovativi farmaci, molti dei quali oncologici, sono stati concessi in licenza da aziende cinesi alle compagnie farmaceutiche con sede negli Stati Uniti, sempre più attive nel perfezionare accordi per acquisire know how in fase iniziale dal settore biotecnologico cinese” spiega il Co-Head of Equities di Edmond de Rothschild AM.
La cui analisi passa poi ad affrontare anche il rischio di una eccessiva concentrazione in ambito industriale. “Sta aumentando ed è destinata ad aumentare ancora alla luce del programma di deregolamentazione del presidente Trump. L’innovazione tende a soffrire di un'eccessiva concentrazione perché chi vanta una posizione dominante è tentato di estrarre valore senza condividere i traguardi raggiunti. In molti casi, invece, China Inc. porta la necessaria concorrenza per mantenere vivo l'incentivo all'innovazione: la questione da porsi, semmai, è se e quanto questa concorrenza sia equa o meno” conclude Marcireau.
COSTO DI CALCOLO 10 VOLTE INFERIORE
“Sono due i principali aspetti che hanno attirato la nostra attenzione nell'annuncio di DeepSeek nel campo della GenAI” commenta Jacques-Aurélien Marcireau, Co-Head of Equities di Edmond de Rothschild AM “In primo luogo, ha contribuito a ridurre di 10 volte il costo di calcolo rispetto ai concorrenti occidentali, il che è positivo per rendere la Gen AI più fattibile e rispettosa dell'ambiente”.
MODELLO OPEN SOURCE
In secondo luogo, aggiunge il manager, con la scelta di rendere open source i propri modelli, DeepSeek promuove la collaborazione nella comunità scientifica e offre soluzioni accessibili a ricercatori e sviluppatori con disponibilità finanziarie limitate. In pratica, invece di mantenere segreti i progressi, Pechino in questo caso contribuisce attivamente alla comunità open source, condividendo le conoscenze a beneficio di tutti.
UN AIUTO AI ‘DEBITI TECNOLOGICI’ DELL’EUROPA
Si tratta di una possibile svolta cruciale perché il fatto di poter partecipare allo sviluppo in questo campo anche senza disporre di una potenza finanziaria sproporzionata consente di ripensare positivamente il nostro posto di europei nel mondo che verrà. “Grazie alla nostra creatività adesso è possibile superare alcuni dei “debiti tecnologici” che alcuni analisti hanno finora definito come insormontabili” sottolinea Marcireau.
GLI IMPATTI NELLA RICERCA SANITARIA
È questo un aspetto peculiare, che deve far riflettere al di là del caso di DeepSeek, che potrebbe peraltro rivelarsi nemmeno tanto rivoluzionario come la reazione del mercato di questi giorni farebbe ipotizzare. Si pensi alla sanità, un settore dove la Cina sta innovando e dove sarebbe difficile opporsi alla scoperta di nuovi farmaci e modi di curare i pazienti. “Alcuni dei migliori e più innovativi farmaci, molti dei quali oncologici, sono stati concessi in licenza da aziende cinesi alle compagnie farmaceutiche con sede negli Stati Uniti, sempre più attive nel perfezionare accordi per acquisire know how in fase iniziale dal settore biotecnologico cinese” spiega il Co-Head of Equities di Edmond de Rothschild AM.
UNA ECCESSIVA CONCENTRAZIONE IN AMBITO INDUSTRIALE
La cui analisi passa poi ad affrontare anche il rischio di una eccessiva concentrazione in ambito industriale. “Sta aumentando ed è destinata ad aumentare ancora alla luce del programma di deregolamentazione del presidente Trump. L’innovazione tende a soffrire di un'eccessiva concentrazione perché chi vanta una posizione dominante è tentato di estrarre valore senza condividere i traguardi raggiunti. In molti casi, invece, China Inc. porta la necessaria concorrenza per mantenere vivo l'incentivo all'innovazione: la questione da porsi, semmai, è se e quanto questa concorrenza sia equa o meno” conclude Marcireau.
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