Mercato azionario

DeepSeek non per forza un rischio per i Big Tech, ma mostra i pericoli della concentrazione

Schroders, in un commento di Paddy Flood, Simon Webber, e Johanna Kyrklund, analizza le implicazioni per gli investitori e raccomanda diversificazione settoriale e geografica nei portafogli

di Stefano Caratelli 30 Gennaio 2025 15:57

financialounge -  DeepSeek Johanna Kyrklund Paddy Flood Schroders
I mercati azionari hanno subito un brusco calo quando la cinese DeepSeek ha rivendicato progressi nell’Intelligenza Artificiale abbattendo costi e tempi rispetto ai leader di mercato, sollevando interrogativi sulle implicazioni per il settore tecnologico. Scosse come questa rafforzano la necessità di un approccio attivo nella costruzione di portafogli resilienti, sottolineano in un commento Paddy Flood, Portfolio Manager and Global Sector Specialist, Technology, e Simon Webber, Head of Global Equities, di Schroders, rilevando che va verificato se il modello DeepSeek potrebbe effettivamente comportare un calo della domanda di semiconduttori ad alte prestazioni per l'IA e se i costi di DeepSeek siano davvero paragonabili a quelli degli operatori storici, restando invariati altri fattori.

IL MODELLO DEEPSEEK POTREBBE ALLARGARE LA DOMANDA


Secondo gli esperti di Schroders una maggior efficienza nella potenza di calcolo non si traduce necessariamente in una minor domanda di chip, in quanto, secondo il “paradosso di Jevon”, miglioramenti di efficienza spesso fanno aumentare il consumo, per cui si potrebbe stimolare un'ulteriore adozione ed espansione dell'IA, compensando potenzialmente qualsiasi riduzione diretta della domanda di chip, evitando problemi per aziende come Nvidia e altri fornitori di infrastrutture di calcolo, mentre lo sviluppo di DeepSeek potrebbe rivelarsi favorevole per le aziende di software, mentre la riduzione dei costi potrebbe rendere queste tecnologie accessibili a una base più ampia di clienti prima scoraggiati dai prezzi elevati.

E FAVORIRE I BIG COME MICROSOFT, META E GOOGLE


Flood e Webber ritengono che i fornitori di software potrebbero essere favoriti preservando la redditività, mentre anche le grandi aziende come Microsoft, Meta e Google potrebbero trarne vantaggio. Sono cresciute le preoccupazioni sui potenziali ritorni dei loro ingenti investimenti legati all'IA, ma se questa situazione si tradurrà in una riduzione delle loro esigenze di spesa ciò potrebbe favorire un aumento significativo della generazione di free cashflow. In ogni caso restano ancora molti dubbi che devono essere chiariti.

CREANDO ANCHE OPPORTUNITA’ PER GLI INVESTITORI ATTIVI


L’ incertezza pone dei rischi, ma secondo gli esperti di Schroders la gravità di questi movimenti creerà probabilmente opportunità per gli investitori attivi, in particolare nel settore tecnologico e industriale, e nei giorni e nelle settimane a venire l'attenzione su questo tema si intensificherà. Ciò sarà particolarmente importante, in vista della pubblicazione dei dati sugli utili di alcune società tecnologiche chiave, che potrebbero fornire ulteriori chiarimenti o segnalare cambiamenti nel sentiment.

DIVERSIFICAZIONE PER PROTEGGERSI DALLA CONCENTRAZIONE


Johanna Kyrklund, Group Chief Investment Officer di Schroders, sottolinea che lo shock di mercato indotto da DeepSeek evidenzia la necessità di portafogli diversificati , anche in considerazione dei pericoli che mercati azionari altamente concentrati possono rappresentare per gli investitori. Il livello di concentrazione degli indici supera oggi di gran lunga quello della fine degli anni Novanta, e dal punto di vista del portafoglio un'esposizione involontaria così elevata a un numero ristretto di società non è prudente.

NECESSARIO UN APPROCCIO ATTIVO SETTORIALE E REGIONALE


La comprensione dei titoli sottostanti è fondamentale e per gestire i rischi è necessario un approccio attivo. Le implicazioni della tecnologia di DeepSeek devono ancora essere comprese, ma si è comunque evidenziato che i mercati sono vulnerabili a qualsiasi passo falso di una delle grandi Megacap USA o all'emergere di una nuova concorrenza. Kyrklund sottolinea che i principali indici azionari non offrono la diversificazione del passato, e che gli investitori che desiderano costruire portafogli più resilienti dovranno adottare un approccio attivo, guardando a diversi settori e aree geografiche per ottenere una vera diversificazione.

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