Tecnologia
Google aggiunge una filigrana “anti fake” sulle foto modificate dall’intelligenza artificiale
La nuova funzione, rilevabile con l’utilizzo di uno strumento dedicato, ha come obiettivo identificare le immagini originali, differenziandole da quelle generate con l’AI
di Fabrizio Arnhold 7 Febbraio 2025 16:16
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Con l’intelligenza artificiale è sempre più facile incappare in qualche “fake”, ossia in immagini che sembrano vere ma che sono in realtà modificate con l’AI. E Google corre ai ripari, introducendo delle filigrane digitali per le foto modificate dall’intelligenza artificiale generativa di Magic Editor.
L’intento di Google è quello di rendere più semplice per gli utenti identificare le immagini che sono state in qualche modo modificate, con lo strumento “reimagine” di Magic Editor. Lo scorso aprile il colosso tech di Mountain View aveva aperto a tutti, anche agli utilizzatori di iPhone, la possibilità di modificare con AI le foto dall’app Google Foto.
Il rischio è che le immagini modificate sembrino autentiche, ingannando così l’utente. La soluzione, quindi, è quella di inserire una filigrana, basata sulla tecnologia SynthID, un sistema sviluppato da team DeepMind di Google, che incorpora un tag di metadati digitali direttamente nell’immagine, consentendo così di identificare se è stata creata o modificata con l’AI.
In una nota ufficiale Google spiega che la filigrana non altera visibilmente l’immagine e può essere identificata solo tramite uno strumento di rilevamento IA dedicato. Alla vista, quindi, non ci si accorge di nulla. Andando, però, nel menù “Informazioni su questa immagine” di Google Foto ci si può accorgere dell’avvenuta modifica tramite Reimagine di Magic Editor. Un primo passo per cercare di distinguere foto originali da foto “alterate” dall’intervento dell’intelligenza artificiale.
Introdurre strumenti in grado di identificare le modifiche effettuate con l’intelligenza artificiale non è una prerogativa solo di Google. Adobe, per esempio, ha sviluppato il proprio sistema chiamato Content Credentials, che viene applicato alle opere create ma anche modificate con le applicazioni delle suite Creative Cloud. Google già dallo scorso ottobre ha iniziato a etichettare le immagini modificate con l’AI nelle descrizioni dei file su Google Foto.
IDENTIFICARE LE IMMAGINI MODIFICATE
L’intento di Google è quello di rendere più semplice per gli utenti identificare le immagini che sono state in qualche modo modificate, con lo strumento “reimagine” di Magic Editor. Lo scorso aprile il colosso tech di Mountain View aveva aperto a tutti, anche agli utilizzatori di iPhone, la possibilità di modificare con AI le foto dall’app Google Foto.
FILIGRANA CONTRO IL RISCHIO FAKE
Il rischio è che le immagini modificate sembrino autentiche, ingannando così l’utente. La soluzione, quindi, è quella di inserire una filigrana, basata sulla tecnologia SynthID, un sistema sviluppato da team DeepMind di Google, che incorpora un tag di metadati digitali direttamente nell’immagine, consentendo così di identificare se è stata creata o modificata con l’AI.
MIGLIORARE LA TRASPARENZA
In una nota ufficiale Google spiega che la filigrana non altera visibilmente l’immagine e può essere identificata solo tramite uno strumento di rilevamento IA dedicato. Alla vista, quindi, non ci si accorge di nulla. Andando, però, nel menù “Informazioni su questa immagine” di Google Foto ci si può accorgere dell’avvenuta modifica tramite Reimagine di Magic Editor. Un primo passo per cercare di distinguere foto originali da foto “alterate” dall’intervento dell’intelligenza artificiale.
NON SOLO GOOGLE
Introdurre strumenti in grado di identificare le modifiche effettuate con l’intelligenza artificiale non è una prerogativa solo di Google. Adobe, per esempio, ha sviluppato il proprio sistema chiamato Content Credentials, che viene applicato alle opere create ma anche modificate con le applicazioni delle suite Creative Cloud. Google già dallo scorso ottobre ha iniziato a etichettare le immagini modificate con l’AI nelle descrizioni dei file su Google Foto.
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