Made in Italy

Coldiretti pronta a scendere in piazza contro etichette allarmistiche e tasse della Ue sul vino

I produttori italiani lanciano l’allarme sugli effetti della proposta della Commissione europea, che prevede sull’introduzione di scritte sulle bottiglie per limitare i consumi di vino

di Antonio Cardarelli 10 Febbraio 2025 12:53

financialounge -  economia vino
Coldiretti si schiera apertamente contro le etichette sul vino promosse dall’Unione europea e annuncia di essere pronta a scendere in piazza. Coldiretti e Filiera Italia hanno scritto una lettera alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen per tutelare 240mila viticoltori italiani e una filiera da 1,3 milioni di occupati.

LETTERA A VON DER LEYEN E AI COMMISSARI UE


La missiva contro le etichette allarmistiche è stata indirizzata anche ai commissari alla Coesione e riforme, Raffaele Fitto, all’Agricoltura Cristophe Hansen e alla Salute Olivér Várhelyi. Nel mirino di Coldiretti e Filiera Italia c’è la proposta, definita “inaccettabile”, di apporre scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi (sullo stile di quanto già accade con le sigarette). Inoltre, le associazioni di categoria protestano contro la proposta di aumentare la tassazione.

“PROVVEDIMENTO IDEOLOGICO”


L’idea di utilizzare etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino è contenuta nel Documento di lavoro dei servizi della Commissione pubblicato il 4 febbraio dalla Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare della Commissione europea, in vista della revisione del Piano di lotta contro il cancro. “Non accetteremo mai una forma di etichettatura che penalizzi un settore come il vino che l’Unione Europea dovrebbe promuovere”, afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, che punta il dito contro un provvedimento definito “ideologico”.

ITALIA PRIMO PRODUTTORE DI VINO AL MONDO


“Non è certamente l’Europa che vogliamo né quella che vogliono le imprese agricole e i consumatori italiani – commenta il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo - continuano ad essere fatte scelte prive di fondamento scientifico, dalle etichette allarmistiche al Nutriscore che spinge gli alimenti ultra formulati, questi sì dannosi per la salute”. Il timore di Coldiretti e Filiera Italia è che venga duramente, e ingiustamente, colpito un settore strategico del Made in Italy che vale quasi 14 miliardi di euro. Lo scorso anno l’Italia ha riconquistato il primato di primo produttore di vino al mondo con 41 milioni di ettolitri (+7% rispetto al 2023) superando la Francia, che ha registrato un calo del 23% a 36,9 milioni di ettolitri.

“IL VINO È CULTURA E TRADIZIONE”


“Il vino – dichiara Scordamaglia Amministratore Delegato di Filiera Italia – non è solo una bevanda alcolica è prima di tutto un prodotto agricolo, frutto della terra e del lavoro di milioni di agricoltori. È cultura, tradizione, identità, parte integrante della nostra storia e del nostro territorio. E l’uscita non preannunciata della Commissione lascia pensare che alle sue parole di discontinuità delle politiche precedenti e di assicurazione sulla tutela del mondo agricolo possano non corrispondere i fatti”.

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