Mercato obbligazionario

Morgan Stanley IM: rendimenti elevati e contesto politico incerto favoriscono l’high yield

La casa d’investimento vede opportunità interessanti in Europa, negli Stati Uniti e a livello globale, ma le aspettative di una volatilità superiore alla media impongono la necessità di una gestione attiva di qualità

di Leo Campagna 11 Febbraio 2025 14:19

financialounge -  Dónal Kinsella High Yield mercati Morgan Stanley Investment Management obbligazioni
Le banche centrali delle principali economie hanno iniziato il ciclo di taglio dei tassi sulla scia dei prezzi al consumo in contrazione. In quest’ottica gli investitori potrebbero valutare nuove allocazioni per aumentare o preservare il reddito nel loro portafoglio mentre i rendimenti elevati continuano a perdurare. “Sia che si cerchi un'esposizione statunitense, europea o globale, crediamo che le obbligazioni high yield siano adatte ad aiutare gli investitori a raggiungere i loro obiettivi di reddito e rendimento totale nel 2025 e oltre” commenta Dónal Kinsella, Institutional Portfolio Manager, High Yield Bonds, Morgan Stanley Investment Management.

COSA RIVELANO I DATI STORICI


L’indice high yield statunitense nel 2024 ha registrato un rendimento del 7,5% rispetto al 5,33% dell’indice delle obbligazioni investment grade statunitensi, mentre l'indice high yield europeo ha avuto un rendimento del 5,7% rispetto al 3,18% dell'indice investment grade europeo. La buona notizia è che, nonostante queste performance, gli alti rendimenti attuali dell’high yield offrono la possibilità non solo di ritagliare cedole corpose, ma anche di ricavare rendimenti totali a lungo termine potenzialmente interessanti. I dati storici mostrano infatti che gli investitori che hanno allocato a livelli di rendimento nell'intervallo del 5-7% su high yield statunitense o europeo, hanno in genere guadagnato rendimenti totali annualizzati di circa il 5% o più in un orizzonte temporale d’investimento quinquennale.

SOLIDI FONDAMENTALI E CONTESTO TECNICO DI SUPPORTO ALL’HIGH YIELD


È vero, ammette Kinsella, che sia gli spread dell’high yield statunitense a 310 punti base (bps) e sia quelli europei a 340 bps sembrano relativamente stretti rispetto alle medie a lungo termine. Ma i solidi fondamentali e il contesto tecnico di supporto dell'high yield dovrebbero fungere da stabilizzatori in un mercato probabilmente guidato dalla politica. “I livelli di leva finanziaria negli Stati Uniti e in Europa non hanno mostrato alcun segno di debolezza mentre i tassi di default e i rapporti di sofferenza sono inferiori alle medie storiche. Inoltre mentre le obbligazioni con rating più elevato ora costituiscono una quota crescente degli indici statunitensi ed europei, gli investitori godono di protezioni del credito più forti rispetto agli anni passati grazie a livelli più elevati di emissioni garantite” spiega il manager di Morgan Stanley IM.

IL RUOLO CHIAVE DELL’M&A


Sul lato dell'offerta la raccolta di capitali da parte delle aziende dovrebbe crescere con la domanda di finanziamenti M&A che svolge un ruolo chiave, sia negli Stati Uniti che in Europa. “Prevediamo transazioni in aumento per il 2025, in particolare per il mercato statunitense, dove una solida fiducia, bilanci aziendali robusti e prezzi elevati delle azioni si scontrano con prospettive di deregolamentazione, maggiore chiarezza sulla politica fiscale, crescita moderatamente forte e tassi di interesse più bassi. Ciò dovrebbe sostenere una nuova emissione sana, rafforzando le opportunità con una più ampia diversità di titoli investibili” riferisce Kinsella.

POTENZIALI RISCHI E OPPORTUNITA’


Per contro, la dispersione è elevata sia negli Stati Uniti che in Europa, poiché gli investitori distinguono sempre di più tra gli emittenti migliori e quelli che non riescono a mantenere le promesse. Inoltre le politiche governative, non soltanto quelle di Washington ma anche quelle di altre capitali internazionali, dovrebbero essere monitorate attentamente, alla luce del loro potenziale di riverberarsi oltre i confini, nonché tra e all'interno dei settori.

UN APPROCCIO ATTENTO ALLA SELEZIONE DEI TITOLI


“Riteniamo fondamentale un approccio attento alla selezione dei titoli non solo per mitigare il rischio, ma anche per consentire la cattura dell'alfa. I fondi obbligazionari high yield passivi sono strutturalmente inadeguati ma anche i gestori attivi che non dispongono di adeguate capacità di ricerca, lunga esperienza nel settore e comprovate strategie di investimento potrebbero trovarsi svantaggiati” puntualizza l’Institutional Portfolio Manager, High Yield Bonds di Morgan Stanley Investment Management.

LE SCELTE DEI GESTORI ABILI


L’high yield, infatti, è un comparto obbligazionario complesso e ad alta intensità di risorse, che richiede una qualità analitica e una profonda esperienza di negoziazione attraverso più cicli. “I gestori dovrebbero essere abili nell'identificare il rischio di credito idiosincratico, sfruttando al contempo le inefficienze di mercato e le discrepanze di prezzo tra regioni, lo spettro del credito e tra e all'interno dei singoli settori” conclude Kinsella.

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