Risiko bancario

Nagel contro l'offerta di Mps su Mediobanca: "Nascerebbe un ibrido distruttivo di valore"

Il Ceo dell'Istituto di piazzetta Cuccia respinge l'ops: "Siamo animali diversi - spiega - l'eventuale M&A potrebbe farci perdere clienti e ricavi". E definisce le condizioni "scarsamente attraenti"

di Davide Lentini 11 Febbraio 2025 11:39

financialounge -  Alberto Nagel Banca Mps Mediobanca risiko bancario
Nel giorno della presentazione dei conti semestrali, il Ceo di Mediobanca, Alberto Nagel, parla in conference call con gli analisti finanziari e respinge nettamente l'ops lanciata da Banca Mps. Lo fa usando espressioni forti e nette: la definisce, infatti, "fortemente distruttiva di valore".

"SIAMO ANIMLI DIFFERENTI"


Secondo Nagel la proposta non offre alcun vantaggio dimensionale o distributivo per le due banche e nessun rafforzamento del posizionamento di mercato. "Siamo animali differenti", ha detto, spiegando che dall'eventuale M&A nascerebbe "una specie di ibrido che, almeno secondo la nostra visione, non è positivo". "Inoltre - aggiunge - il track record del mettere insieme una banca commerciale al dettaglio con un'attività di wealth o investment banking è in media molto scarso".

RISCHIO PERDITA DI CLIENTI E RICAVI


Il Ceo di Mediobanca ha anche ribadito che l'operazione non ha "nessun valore industriale o razionale strategico", spiegando che la mancata sovrapposizione tra le attività comporta il "rischio di perdita di clienti e ricavi" e di "significativi costi per trattenere le risorse a discapito della futura redditività".

"MANCA DUE DILIGENCE DEL PIANO AZIENDALE"


Nagel, definendo ancora una volta "ostile" la mossa di Mps, ha ricordato che prima del lancio dell'offerta non è stata portata avanti alcuna due diligence o discussione preliminare e che Mps ha avanzato la proposta di detenere il controllo di Mediobanca "senza fornire una due diligence del piano aziendale di Mps, delle passività contingenti o delle sinergie".

OFFERTA A SCONTO E SENZA PREMIO


Parlando della governance, l'Ad dell'Istituto di piazzetta Cuccia ha sottolineato che l'offerta presenta significativi ostacoli ed un "significativo disallineamento di interessi tra azionisti collegati e di minoranza, dati i possessi di Delfin e Caltagirone in Mps, Mediobanca e Generali". A livello più strettamente finanziario, Nagel ha ribadito che le condizioni di offerta sono "scarsamente attraenti", in quanto la proposta, solo in carta e senza alcuna componente in contanti, non offre un premio agli azionisti di Mediobanca ed, anzi, presenta uno sconto significativo basato sulle valutazioni attuali e storiche di Mps".

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