Risiko bancario

Orcel (Unicredit) non esclude un possibile rilancio su Banco Bpm

L’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel: “Valuteremo l’impatto della normalizzazione dei tassi su Banco Bpm e poi decideremo se l’offerta è definitiva oppure no”

di Antonio Cardarelli 11 Febbraio 2025 11:00

financialounge -  Andrea Orcel Banco Bpm mercati Unicredit
Nel giorno della pubblicazione dei conti trimestrali, l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, ha fatto il punto sui fronti aperti dalla banca di piazza Gae Aulenti.

POSSIBILE RILANCIO SU BANCO BPM


Intervistato da Cnbc, Orcel ha detto che su Banco Bpm “non è escluso un rilancio”. Una possibilità che, ha spiegato Orcel, è plausibile “sin dal primo giorno, ma per farlo ci deve essere uno shift significativo che deve rispettare le nostre metriche per i nostri azionisti”. Il numero uno di Unicredit ha ricordato che l’offerta pubblica di scambio su Banco Bpm prevede un premio del 15% sul prezzo undisturbed e che “c’era l’impatto sul prezzo delle speculazioni M&A quando abbiamo fatto l’offerta”. “Dobbiamo vedere come Banco Bpm performa sulla normalizzazione dei tassi, sull’inflazione, sui costi. Vediamo cosa succede nel primo trimestre, poi valuteremo se l’offerta è finale oppure no”, ha spiegato Orcel durante l’intervista.

DELFIN E COMMERZBANK


Orcel si è poi soffermato anche sui rumor relativi all’uscita di Delfin da Unicredit: “Rispetto le loro decisioni - ha aggiunto - Il mio lavoro è far sì che sia la decisione sbagliata se davvero stanno considerando di vendere. Perché finora non l'hanno fatto”. Sul fronte Commerzbank, Orcel si è detto ottimista in attesa delle elezioni tedesche: “Sono piuttosto ottimista di riuscire a convincere tutti che la combinazione tra le due banche porterà a una grande creazione di valore, non solo per azionisti e stakeholder ma anche per la Germania e l'Europa”.

"NON VOGLIAMO COMPRARE GENERALI"


Orcel ha commentato anche la partita Generali, spiegando che l'investimento di Unicredit è di carattere finanziario: "È una buona società italiana, sono nostri partner in molti Paesi nell'Europa centrale e orientale e abbiamo pensato fosse la cosa giusta da fare. Voglio assicurare che non abbiamo ambizioni di comprare Generali".

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