Asset allocation

Investire al di fuori degli Stati Uniti: GAM segnala oro, criptovalute e Svizzera

Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR, spiega come i grandi gruppi e anche le società a media e piccola capitalizzazione elvetiche siano attrezzate per prosperare nei mercati globali

di Leo Campagna 13 Febbraio 2025 07:55

financialounge -  azionario Carlo Benetti criptovalute GAM svizzera
La nuova amministrazione Trump sta accelerando il processo di rivoluzione degli equilibri globali, al punto di indebolire la qualità della democrazia negli Stati Uniti e di incrinare la fiducia degli alleati. “L’Unione Europea comincia a realizzare che deve affrettarsi nell’emancipazione dall’ombrello americano mentre Pechino da tempo compete con Washington per la supremazia economica e tecnologica” commenta Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR.

RISCHIO DI INSTABILITÀ


I paesi emergenti, dal canto loro, stanno valutando quale sia il posizionamento più vantaggioso. Un’amministrazione che mette al primo posto gli Stati Uniti, rende la scelta verso il polo occidentale e la tradizione liberal-democratica non così scontata, perché Washington diventa volano di volatilità e incertezza. Le intenzioni e le prime decisioni annunciate da Trump sono prezzate, in termini di rischio di instabilità, dai mercati con l’indice VIX, che misura le aspettative di volatilità del mercato azionario basata sulle opzioni sull'indice S&P 500, che cresce.

UNO SCENARIO DI VOLATILITÀ


Uno scenario di volatilità che può essere sfruttato con strategie complesse che prevedono l’impiego di opzioni, oppure, più semplicemente, ampliando quanto più possibile la diversificazione del portafoglio. Tra le opzioni a disposizione rientrano i beni rifugio come l’oro e le cripto-valute. “Queste ultime, in particolare, beneficiano del sostegno del nuovo presidente della Sec, l’agenzia che vigila sul corretto funzionamento delle borse americane, e di un presidente degli Stati Uniti emittente di meme-coin il cui successo è sostenuto dalla sua popolarità” spiega Benetti.

COSA SOSTIENE LA DOMANDA DI ORO


Il quale segnala inoltre un aspetto particolare osservato sui mercati nelle ultime settimane: tradizionalmente oro e dollaro evidenziano una relazione inversa mentre di recente hanno mostrato una sorprendente correlazione positiva. “La domanda di oro è sostenuta dalle banche centrali dei paesi Brics che continuano ad accumulare riserve di metallo prezioso per diversificare le riserve valutare mentre gli investitori ne restano attratti come bene rifugio per eccellenza. Il dollaro è invece rafforzato dal differenziale dei tassi e dalla crescita americana” riferisce il manager.

STRATEGIE AZIONARIE GLOBALI DIVERSIFICATE


Per quanto riguarda poi le strategie azionarie globali diversificate, basilari anche in questa fase, una componente essenziale continua ad essere l’equity USA grazie alle prospettive degli utili delle società statunitensi. “È tuttavia altrettanto ragionevole affiancare alle azioni americane altre regioni, ad esempio la Svizzera, un paese che presenta una economia solida e un contesto politico di stabilità, condizione che la prima economia del mondo non sembra più garantire” sottolinea Benetti.

FOCUS SULLE AZIENDE SVIZZERE


I grandi gruppi come le società a media e piccola capitalizzazione elvetici evidenziano due caratteristiche fondamentali. “In primis sono da sempre costretti dalla storica forza del franco a mantenere alti gli standard di produttività per conservare la competitività internazionale. In secondo luogo, la diversificazione dei settori e la vocazione internazionale del sistema delle imprese consentono anche alle aziende di piccole dimensioni di prosperare nei mercati globali” puntualizza il manager.

CARETTERISTICHE DIFENSIVE E VOCAZIONE GLOBALE


Inoltre, in un contesto di maggiore volatilità, sono particolarmente apprezzate dagli investitori le tradizionali caratteristiche difensive del mercato azionario svizzero. Senza trascurare che le società quotate presentano di solito un contenuto livello di indebitamento rispetto ad altri mercati. “Infine, ma cruciale, è la vocazione globale delle imprese elvetiche: il loro giro d’affari domestico è meno del 4% e quello europeo rappresenta meno del 40% delle attività totali. La gran parte del giro d’affari sono infatti con il resto del mondo, soprattutto con i mercati emergenti, e questo vale anche per le società costituite negli ultimi decenni capaci di consolidare rapidamente la loro presenza all’estero” conclude il Market Specialist di GAM (Italia) SGR.

Trending