Asset allocation
Invesco: prosegue il trend positivo per gli Etf, dopo l’anno record in Europa
Per l’azionario rimane ancora qualche dubbio relativo alla concentrazione di mercato, obbligazionario resta interessante anche se non brillante. Oro sempre attraente per gli acquisti delle banche centrali
di Stefano Caratelli 24 Febbraio 2025 14:39

Nel quarto trimestre dello scorso anno gli ETF europei hanno raccolto nuovi asset netti per 90,2 miliardi di dollari raggiungendo un totale di 265,4 miliardi per il 2024, con flussi negli ETF azionari che hanno dominato, in particolare per l'elevata domanda di esposizioni statunitensi e globali. Ora ci si attendono consistenti flussi verso gli ETF anche nel 2025, anche se i rendimenti di mercato saranno probabilmente inferiori rispetto alle performance dello scorso anno, che è stato un straordinario per il mercato europeo degli ETF, con una notevole domanda degli investitori sia a livello di volumi complessivi, sia in termini di continuità.
In un’analisi sul settore, Invesco sottolinea che gli ETF domiciliati in Europa hanno raccolto la cifra record di 90,2 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2024, superando di oltre 20 miliardi il precedente record del terzo trimestre e portando i nuovi asset netti per il 2024 a 265,4 miliardi di dollari. Si tratta di un nuovo massimo storico in termini di afflussi annuali, che hanno superato di oltre 80 miliardi di dollari il precedente picco segnato nel 2021. Afflussi record e un forte rialzo dell'11,4% sul mercato hanno fatto lievitare gli asset gestiti settore ETF EMEA di 472 miliardi di dollari nel corso dell'anno, portando il totale a 2.300 miliardi di dollari.
Nel 2024 i prodotti azionari hanno dominato, con l'80% dei nuovi asset netti con domanda concentrata sulle esposizioni USA e globali, facendo leva su una serie di punti di forza degli ETF di Invesco che solo sullo S&P 500 hanno raccolto 11 miliardi di dollari, con un ottimo anno anche per il prodotto Quantitative Strategies ESG Global Equity, e per il FTSE ALL-World ETF. Il trend sembra destinato a proseguire con l'inflazione che continua ad avvicinarsi agli obiettivi, l'economia globale che gode di buona salute, mentre le politiche di Trump potrebbero stimolare la crescita. La performance dei mercati nel 2025 può essere meno brillante, ma i flussi verso gli ETF EMEA dovrebbero rimanere sostenuti.
Per quanto riguarda in particolare l’azionario, Invesco rileva che rimangono ancora dubbi sulla concentrazione dei mercati e ritiene, avendo assistito a consistenti flussi verso gli ETF equiponderati nel secondo semestre, che il trend sia destinato a proseguire finché persisteranno le distorsioni sui mercati. Per quanto invece riguarda l’obbligazionario, visto il minor numero di tagli ai tassi previsto per il 2025 e i livelli storicamente bassi degli spread creditizi, secondo Invesco difficilmente si profilano performance brillanti nel 2025.
In ogni caso, Invesco ritiene i rendimenti obbligazionari a livelli interessanti e, purché non si verifichi una marcata regressione economica, stima che il carry offerto dai mercati obbligazionari sia in grado di fornire rendimenti apprezzabili. Nel breve periodo è probabile che le curve dei rendimenti subiscano un ulteriore irripidimento, ma a un certo punto la combinazione di curve più ripide e livelli dei rendimenti a termine convincerà gli investitori a incrementare la duration nei loro portafogli obbligazionari.
Per quanto riguarda infine i prodotti dedicati alle materie prime, Invesco prevede che l'oro continuerà probabilmente a beneficiare della domanda delle banche centrali e dei suoi vantaggi in termini di diversificazione. L'outlook per le materie prime in generale è giudicato più eterogeneo, soprattutto se i tassi d’interesse resteranno elevati per un periodo prolungato.
Ad ogni modo, la previsione di un "atterraggio morbido" lascia presagire una domanda sostenuta di materie prime e, viste le posizioni generalmente sottopesate degli investitori in quest'area, secondo Invesco si potrebbe assistere ad acquisti nel caso di cali delle performance.
RACCOLTA A NUOVO RECORD IN EUROPA NEL 2024
In un’analisi sul settore, Invesco sottolinea che gli ETF domiciliati in Europa hanno raccolto la cifra record di 90,2 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2024, superando di oltre 20 miliardi il precedente record del terzo trimestre e portando i nuovi asset netti per il 2024 a 265,4 miliardi di dollari. Si tratta di un nuovo massimo storico in termini di afflussi annuali, che hanno superato di oltre 80 miliardi di dollari il precedente picco segnato nel 2021. Afflussi record e un forte rialzo dell'11,4% sul mercato hanno fatto lievitare gli asset gestiti settore ETF EMEA di 472 miliardi di dollari nel corso dell'anno, portando il totale a 2.300 miliardi di dollari.
PROSEGUITO IL DOMINIO DEI PRODOTTI AZIONARI
Nel 2024 i prodotti azionari hanno dominato, con l'80% dei nuovi asset netti con domanda concentrata sulle esposizioni USA e globali, facendo leva su una serie di punti di forza degli ETF di Invesco che solo sullo S&P 500 hanno raccolto 11 miliardi di dollari, con un ottimo anno anche per il prodotto Quantitative Strategies ESG Global Equity, e per il FTSE ALL-World ETF. Il trend sembra destinato a proseguire con l'inflazione che continua ad avvicinarsi agli obiettivi, l'economia globale che gode di buona salute, mentre le politiche di Trump potrebbero stimolare la crescita. La performance dei mercati nel 2025 può essere meno brillante, ma i flussi verso gli ETF EMEA dovrebbero rimanere sostenuti.
RIMANGONO DUBBI SULLA CONCENTRAZIONE DEI MERCATI
Per quanto riguarda in particolare l’azionario, Invesco rileva che rimangono ancora dubbi sulla concentrazione dei mercati e ritiene, avendo assistito a consistenti flussi verso gli ETF equiponderati nel secondo semestre, che il trend sia destinato a proseguire finché persisteranno le distorsioni sui mercati. Per quanto invece riguarda l’obbligazionario, visto il minor numero di tagli ai tassi previsto per il 2025 e i livelli storicamente bassi degli spread creditizi, secondo Invesco difficilmente si profilano performance brillanti nel 2025.
RENDIMENTI OBBLIGAZIONARI ANCORA INTERESSANTI
In ogni caso, Invesco ritiene i rendimenti obbligazionari a livelli interessanti e, purché non si verifichi una marcata regressione economica, stima che il carry offerto dai mercati obbligazionari sia in grado di fornire rendimenti apprezzabili. Nel breve periodo è probabile che le curve dei rendimenti subiscano un ulteriore irripidimento, ma a un certo punto la combinazione di curve più ripide e livelli dei rendimenti a termine convincerà gli investitori a incrementare la duration nei loro portafogli obbligazionari.
L’ORO CONTINUERÀ A BENEFICIARE DI ACQUISTI DELLE BANCHE CENTRALI
Per quanto riguarda infine i prodotti dedicati alle materie prime, Invesco prevede che l'oro continuerà probabilmente a beneficiare della domanda delle banche centrali e dei suoi vantaggi in termini di diversificazione. L'outlook per le materie prime in generale è giudicato più eterogeneo, soprattutto se i tassi d’interesse resteranno elevati per un periodo prolungato.
ATTERRAGGIO MORBIDO POSITIVO PER LE MATERIE PRIME
Ad ogni modo, la previsione di un "atterraggio morbido" lascia presagire una domanda sostenuta di materie prime e, viste le posizioni generalmente sottopesate degli investitori in quest'area, secondo Invesco si potrebbe assistere ad acquisti nel caso di cali delle performance.