L'analisi
Candriam vede opportunità per i gestori delle strategie di merger arbitrage
Secondo l’analisi della casa d’investimento, la nuova amministrazione Trump, pro-business e a favore della deregolamentazione, dovrebbe avvantaggiare le operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni)
di Leo Campagna 25 Febbraio 2025 08:00

Trarre profitto da una differenza tra il prezzo offerto per l'acquisizione di un’azienda e quello osservato sul mercato. E’ l’obiettivo delle strategie a rendimento assoluto merger arbitrage (arbitraggio sulle fusioni) focalizzate sull'investimento in società coinvolte in operazioni di M&A. Si tratta di strategie particolarmente interessanti in questo contesto perché, storicamente, hanno offerto rendimenti con una bassa correlazione con il mercato.
L'andamento dei prezzi di mercato dipende dai livelli dei tassi di interesse, dalla fase del ciclo economico, dal contesto geopolitico, dal sentiment degli investitori. Il ciclo di M&A è influenzato anche da fattori macroeconomici (crescita economica, tassi di interesse, condizioni di liquidità, stabilità monetaria) nonché da fattori normativi e politici, come stabilità politica, fiducia nel quadro giuridico, nella politica fiscale e nell'ambiente normativo.
Felix Schlang, Portfolio Manager, Risk Arbitrage e Bertrand Dardenne, Head of Risk Arbitrage, Alternative Investments Platform di Candriam, si sono chiesti se l'insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti sia una buona o una cattiva notizia per le strategie merger arbitrage. Per rispondere hanno esaminato i principi delle strategie di arbitraggio sulle fusioni, i fattori determinanti per le prestazioni e i rischi specifici. Hanno inoltre analizzato gli spread nei due tipi di amministrazioni presidenziali: repubblicano e democratico.
“Siamo arrivati alla conclusione che la nuova amministrazione Trump, pro-business e a favore della deregolamentazione, dovrebbe avvantaggiare il settore delle fusioni e acquisizioni e offrire ai gestori delle strategie merger arbitrage numerose opportunità per generare interessanti opportunità di rischio/rendimento per gli investitori” riferiscono i due manager.
Per quanto riguarda l’analisi empirica degli spread durante i periodi elettorali negli Stati Uniti, uno studio rilevante poiché la politica conservatrice o liberale sostenuta dal Presidente e la sua posizione sulle relazioni diplomatiche possono influenzare i legami aziendali, è emerso che i differenziali hanno mostrato una tendenza a restringersi nel 2000 e nel 2004 (anni della vittoria repubblicana), e a divergere nel 2008 e nel 2012 (anni della vittoria democratica). Sono rimasti relativamente stabili nel 2016 (prima vittoria di Trump) e nel 2020 (vittoria di Biden). Schlang e Dardenne collegano questa tendenza alle posizioni più progressiste dei candidati repubblicani, generalmente considerati favorevoli alle operazioni di M&A.
L’analisi dei due manager sul tasso di fallimento delle operazioni di M&A negli Stati Uniti al momento delle elezioni presidenziali ha evidenziato una prevalenza: tende ad essere più alto sotto un presidente repubblicano, fatta eccezione per il 2008, che è stato un anno molto peculiare a causa della crisi dei mutui subprime. Inoltre il numero di transazioni annunciate tende ad essere più alto durante i mandati repubblicani, sulla scia di una politica più liberale e una posizione più flessibile e tradizionale (e quindi più prevedibile) sulla regolamentazione anticoncorrenziale, di solito più favorevole alle operazioni di M&A.
“Il livello degli spread costituisce una componente importante della performance delle strategie di arbitraggio sulle fusioni e può essere considerato come il 'margine' sulla performance. Il successo delle strategie di arbitraggio del rischio dipende anche dal numero di transazioni annunciate: maggiore è il loro numero, maggiore è la scelta di opportunità di investimento. Inoltre, un numero elevato di accordi annunciati può comportare un minor arbitraggio e, di conseguenza, maggiori opportunità per i gestori patrimoniali” concludono i due manager di Candriam.
COSA INFLUENZA IL CICLO DI M&A
L'andamento dei prezzi di mercato dipende dai livelli dei tassi di interesse, dalla fase del ciclo economico, dal contesto geopolitico, dal sentiment degli investitori. Il ciclo di M&A è influenzato anche da fattori macroeconomici (crescita economica, tassi di interesse, condizioni di liquidità, stabilità monetaria) nonché da fattori normativi e politici, come stabilità politica, fiducia nel quadro giuridico, nella politica fiscale e nell'ambiente normativo.
L’ANALISI DEGLI ESPERTI DI CANDRIAM
Felix Schlang, Portfolio Manager, Risk Arbitrage e Bertrand Dardenne, Head of Risk Arbitrage, Alternative Investments Platform di Candriam, si sono chiesti se l'insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti sia una buona o una cattiva notizia per le strategie merger arbitrage. Per rispondere hanno esaminato i principi delle strategie di arbitraggio sulle fusioni, i fattori determinanti per le prestazioni e i rischi specifici. Hanno inoltre analizzato gli spread nei due tipi di amministrazioni presidenziali: repubblicano e democratico.
NUMEROSE OPPORTUNITÀ PER LE STRATEGIE MERGER ARBITRAGE
“Siamo arrivati alla conclusione che la nuova amministrazione Trump, pro-business e a favore della deregolamentazione, dovrebbe avvantaggiare il settore delle fusioni e acquisizioni e offrire ai gestori delle strategie merger arbitrage numerose opportunità per generare interessanti opportunità di rischio/rendimento per gli investitori” riferiscono i due manager.
L’ANALISI EMPIRICA DEGLI SPREAD
Per quanto riguarda l’analisi empirica degli spread durante i periodi elettorali negli Stati Uniti, uno studio rilevante poiché la politica conservatrice o liberale sostenuta dal Presidente e la sua posizione sulle relazioni diplomatiche possono influenzare i legami aziendali, è emerso che i differenziali hanno mostrato una tendenza a restringersi nel 2000 e nel 2004 (anni della vittoria repubblicana), e a divergere nel 2008 e nel 2012 (anni della vittoria democratica). Sono rimasti relativamente stabili nel 2016 (prima vittoria di Trump) e nel 2020 (vittoria di Biden). Schlang e Dardenne collegano questa tendenza alle posizioni più progressiste dei candidati repubblicani, generalmente considerati favorevoli alle operazioni di M&A.
TASSO DI FALLIMENTO DELLE OPERAZIONI DI M&A
L’analisi dei due manager sul tasso di fallimento delle operazioni di M&A negli Stati Uniti al momento delle elezioni presidenziali ha evidenziato una prevalenza: tende ad essere più alto sotto un presidente repubblicano, fatta eccezione per il 2008, che è stato un anno molto peculiare a causa della crisi dei mutui subprime. Inoltre il numero di transazioni annunciate tende ad essere più alto durante i mandati repubblicani, sulla scia di una politica più liberale e una posizione più flessibile e tradizionale (e quindi più prevedibile) sulla regolamentazione anticoncorrenziale, di solito più favorevole alle operazioni di M&A.
IL MARGINE SULLA PERFORMANCE
“Il livello degli spread costituisce una componente importante della performance delle strategie di arbitraggio sulle fusioni e può essere considerato come il 'margine' sulla performance. Il successo delle strategie di arbitraggio del rischio dipende anche dal numero di transazioni annunciate: maggiore è il loro numero, maggiore è la scelta di opportunità di investimento. Inoltre, un numero elevato di accordi annunciati può comportare un minor arbitraggio e, di conseguenza, maggiori opportunità per i gestori patrimoniali” concludono i due manager di Candriam.