L'apertura dei mercati
Da oggi i dazi Usa contro Canada, Messico e Cina: Borse in rosso
Partenza debole per i listini europei, appesantiti dai timori sull'inizio della guerra commerciale dopo le tariffe imposte da Trump. A Piazza Affari continua a brillare Leonardo grazie alla corsa al riarmo dell'Europa
di Antonio Cardarelli 4 Marzo 2025 09:08

I dazi di Trump si fanno sentire sulle Borse europee. Il Ftse Mib di Piazza Affari cede lo 0,7%, il Dax di Francoforte l'1,3% e il Cac 40 di Parigi perde l'1%. Sulla Borsa di Milano fa eccezione ancora una volta Leonardo, che guadagna oltre il 2% in vista dei massicci investimenti europei per il riarmo.
Sono entrati in vigore i dazi voluti da Donald Trump sulle merci importate negli Usa da Canada, Messico e Cina. Con il Paese nordamericano non è stato raggiunto un accordo, quindi sono scattate imposte del 25% ad esclusione dei prodotti energetici, tassati al 10%. Dazi al 25% per i prodotti che arrivano dal Messico, aumento giustificato dalla mancanza di progressi nella lotta al traffico di droga. I dazi per le importazioni cinesi passano invece al 20%, con la Cina che ha risposto con imposte del 15% per i prodotti Made in Usa e l’inserimento di 15 aziende americane in una “lista nera”. Anche il Canada ha già preparato le contromosse.
A Wall Street, ieri, seduta in deciso calo proprio in coincidenza dell’entrata in vigore dei tassi americani, che potrebbe preludere a una guerra commerciale e a una ripartenza dell’inflazione. Tra i titoli peggiori Tsmc (-4,2%) nonostante l’annuncio dell’investimento negli Usa di 100 miliardi di dollari da parte dell’azienda taiwanese. Male anche Nvidia (-8,8%) che paga l’arretramento del comparto legato all’intelligenza artificiale e Tesla (-2,8%). I dazi pesano anche sulla Borsa giapponese, con l’indice Nikkei che cede l’1,34%. Seduta debole anche per le Borse cinesi.
Sul valutario l'euro è stabile a 1,048 dollari (da 1,049 del giorno precedente). Il prezzo del petrolio è in diminuzione dopo l'annuncio dei Paesi dell'Opec sull'aumento della produzione ad aprile. Il Brent è in calo dello 0,8% a 71 dollari al barile e il Wti è a 68 dollari (-0,5%). Il prezzo del gas è aumentato a 45,7 euro al megawattora sulla piattaforma Ttf di Amsterdam. Bitcoin è sceso a 83.595 dollari (-9,5%) dopo l'impennata di inizio settimana causata dall'annuncio di Trump sulla creazione di una riserva strategica nazionale in criptovalute.
ENTRANO IN VIGORE I DAZI
Sono entrati in vigore i dazi voluti da Donald Trump sulle merci importate negli Usa da Canada, Messico e Cina. Con il Paese nordamericano non è stato raggiunto un accordo, quindi sono scattate imposte del 25% ad esclusione dei prodotti energetici, tassati al 10%. Dazi al 25% per i prodotti che arrivano dal Messico, aumento giustificato dalla mancanza di progressi nella lotta al traffico di droga. I dazi per le importazioni cinesi passano invece al 20%, con la Cina che ha risposto con imposte del 15% per i prodotti Made in Usa e l’inserimento di 15 aziende americane in una “lista nera”. Anche il Canada ha già preparato le contromosse.
WALL STREET E TOKYO IN ROSSO
A Wall Street, ieri, seduta in deciso calo proprio in coincidenza dell’entrata in vigore dei tassi americani, che potrebbe preludere a una guerra commerciale e a una ripartenza dell’inflazione. Tra i titoli peggiori Tsmc (-4,2%) nonostante l’annuncio dell’investimento negli Usa di 100 miliardi di dollari da parte dell’azienda taiwanese. Male anche Nvidia (-8,8%) che paga l’arretramento del comparto legato all’intelligenza artificiale e Tesla (-2,8%). I dazi pesano anche sulla Borsa giapponese, con l’indice Nikkei che cede l’1,34%. Seduta debole anche per le Borse cinesi.
VALUTE E PETROLIO
Sul valutario l'euro è stabile a 1,048 dollari (da 1,049 del giorno precedente). Il prezzo del petrolio è in diminuzione dopo l'annuncio dei Paesi dell'Opec sull'aumento della produzione ad aprile. Il Brent è in calo dello 0,8% a 71 dollari al barile e il Wti è a 68 dollari (-0,5%). Il prezzo del gas è aumentato a 45,7 euro al megawattora sulla piattaforma Ttf di Amsterdam. Bitcoin è sceso a 83.595 dollari (-9,5%) dopo l'impennata di inizio settimana causata dall'annuncio di Trump sulla creazione di una riserva strategica nazionale in criptovalute.
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