Rischio guerra commerciale

Anche il Wall Street Journal attacca duramente Trump sui dazi

Un editoriale del quotidiano economico non fa sconti al presidente Usa, chiamato “Tariff Man”, e definisce le tariffe contro Messico e Canada “le più stupide della storia”

di Antonio Cardarelli 4 Marzo 2025 12:09

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I dazi decisi da Donald Trump sui prodotti importati da Canada, Messico e Cina sono entrati in vigore e le Borse hanno reagito perdendo terreno. Ieri Wall Street ha chiuso in rosso e oggi le Borse asiatiche ed europee hanno seguito la stessa direzione. Il timore è che i dazi americani possano innescare una guerra commerciale, con il rischio di far ripartire l’inflazione, o anche provocare un rallentamento dell’economia.

LA REPRIMENDA DEL WALL STREET JOURNAL


Trump non ha mai nascosto la sua “passione” per i dazi e, almeno a parole, è convinto che le nuove tariffe contro i Paesi che “hanno sfruttato l’America” possano dare il via a una nuova età dell’oro degli Stati Uniti. Ma il mondo economico non la pensa così. Non solo quello vicino al Partito Democratico, visto che un editoriale comparso sull’edizione odierna del Wall Street Journal ha bocciato sonoramente i dazi trumpiani. E il WSJ, di proprietà di Rupert Murdoch, è da sempre considerato un riferimento per i conservatori americani.

“I DAZI PIÙ STUPIDI DELLA STORIA”


In poche righe gli editorialisti del WSJ hanno criticato aspramente i dazi di Trump, in particolare quelli del 25% contro Canada e Messico. Come sottolinea l’articolo, Trump ama citare il mercato azionario quando è in rialzo come segno del successo delle sue politiche, ma non ha commentato il crollo di lunedì dovuto all’annuncio delle tariffe. Il WSJ definisce le nuove tariffe contro i due Paesi confinanti “le più stupide della storia” perché andranno a colpire ogni transazione transfrontaliera. Tutto questo in un mercato automobilistico nordamericano strettamente interconnesso al punto che alcune auto attraversano il confine anche 8 volte dopo l'assemblaggio.

I RISCHI DEI DAZI DI “TARIFF MAN”


Gli editorialisti del Wall Street Journal citano uno studio dell’Anderson Economic Group, secondo il quale con le tariffe al 25% il costo di un SUV assemblato in Nord America arriverà a costare novemila dollari in più. “È così che il nuovo Partito Repubblicano intende aiutare gli elettori della classe operaia?”, si chiedono i giornalisti del WSJ. La conclusione lascia spazio a un possibile ripensamento di Tariff Man (come viene definito Trump), ricordando il suo carattere volubile. Inoltre, il rischio di un rallentamento economico potrebbe indurre la Casa Bianca a fare un passo indietro.

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