I dati

Gli italiani comprano a rate: il 60% ha un un prestito attivo per la casa, l'auto o il cellulare

La maggior parte chiede un finanziamento per l'acquisto di beni e servizi, seguito da chi richiede finanziamenti personali e da chi accende un mutuo. Al Nord le rate più alte

di Davide Lentini 4 Marzo 2025 14:18

financialounge -  CRIF Finanziamenti mutui prestiti
Due italiani su tre hanno un prestito attivo. Nel 2024 la quota è salita al 59,8%, +12,8% rispetto al 2023. La metà di chi ha richiesto un prestito, il 47,6%, lo ha fatto per un acquisto finalizzato, ad esempio per comprare l’auto a rate. Il 28,9%, invece, ha fatto ricorso a un prestito personale, mentre il 23,5% ha acceso un mutuo per la casa. Lo scenario emerge dalla Mappa del Credito realizzata da Mister Credit - l'area di CRIF che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori. Dall’analisi dei dati emerge anche che l’indebitamento medio è in calo: nel 2024 è sceso del 9,8%.

AUMENTATE LE RICHIESTE DI PRESTITI


Nell’ultimo anno, però, le richieste di prestiti sono aumentate, grazie anche al taglio dei tassi che ha reso più conveniente l’accesso al credito, e a una situazione sul mercato del lavoro complessivamente positiva. “Oggi quasi 6 italiani su 10 ricorrono al credito - commenta Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF - ma con attenzione alla sostenibilità della rata mensile, che rimane sostanzialmente stabile”.

COSA SI COMPRA A RATE?


Ma, ad di là dei mutui e dei prestiti personali, per che cosa gli italiani ricorrono al finanziamento rateale? Al primo posto ci sono le spese relative alla casa (34,1%), seguite dall’acquisto di mezzi di trasporto come auto e moto (30%) e poi le spese per elettronica ed elettrodomestici (21,1%). La rata media di questi prestiti, cosiddetti finalizzati, ammonta a 134 euro. Per i prestiti personali la media è di 252 euro, mentre per i mutui sugli immobili si sale a 591 euro.

LE REGIONI CON LE RATE PIÙ ALTE


Dall'indagine risulta inoltre che in tutte le regioni diminuisce il debito residuo, tranne in Trentino-Alto Adige dove cresce del 3,2%. È anche la regione che registra l'aumento più marcato della rata media (+7%) che sale a 402 Euro. Al secondo posto c’è la Lombardia con 319 euro, al terzo il Veneto, con 306 euro. Seguono l'Emilia-Romagna e il Friuli-Venezia Giulia, rispettivamente con 296 e 293 euro.

AL SUD LE RATE PIÙ BASSE


A incidere, in queste zone, sono soprattutto i mutui, con il costo delle case più alto che altrove. Ma c’è anche da considerare che in queste regioni il reddito è spesso più elevato rispetto alla media nazionale e questo consente ai consumatori di rimborsare una rata più alta senza intaccare il livello di sostenibilità finanziaria. Per lo stesso motivo, al Sud e nelle isole la media delle rate mensili dei prestiti è più bassa. In Calabria, ad esempio, si attestano a 233 euro, in Molise e in Sicilia a 235, soprattutto per una più modesta incidenza dei mutui.

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