Mercati
I dazi Usa affossano le Borse, Piazza Affari chiude a -3,4%
Giornata di forti ribassi sui listini globali dopo che il presidente americano Donald Trump ha deciso di introdurre dazi contro Canada, Messico e Cina. A Milano sprofonda Stellantis (-10%) con tutti i titoli dell’auto in rosso
di Fabrizio Arnhold 4 Marzo 2025 17:49

Giornata pesante per le Borse europee che chiudono la giornata in profondo rosso, rallentate dai nuovi dazi Usa. In calo anche Wall Street. A Milano il Ftse Mib finisce a -3,4%, sotto quota 38.000 punti, il Dax di Francoforte a -3,3%, il Cac 40 di Parigi a -1,8%, l’Ibex 35 di Madrid a -2,6% e il Ftse 100 a -1,2%.
Il presidente Usa Donald Trump ha confermato l’entrata in vigore, oggi, di dazi del 25% sui prodotti importati da Messico e Canada. Confermati i dazi aggiuntivi del 10%, per un totale del 20%, sui prodotti cinesi. Dal 2 aprile entreranno in vigore anche i dazi reciproci, a partire da quelli sui prodotti agricoli, quindi destinati anche all’Unione europea. Critico anche Warren Buffett, sempre molto seguito dai trader. Il capo di Berkshire Hathaway ha definito i dazi “una tassa sui beni”, aggiungendo che “la fatina dei denti non li paga!”.
La Cina ha risposto con dazi addizionali fino al 15%, su alcuni prodotti americani. Il Canada ha fatto sapere che introdurrà dazi del 25% sui prodotti americani. Il Messico ha accusato Trump di aver avviato “una battaglia commerciale globale”, e la presidente messicana Sheinbaum ha annunciato che settimana prossima introdurrà dei dazi nei confronti dei prodotti americani. La guerra commerciale avrà delle conseguenze anche sulle scelte di politica monetaria da parte delle Fed che dovrà tagliare i tassi per contrastare l’impatto delle tariffe sulla crescita economica, con il rischio di un ritorno dell’inflazione.
I dazi frenano anche i titoli dell’automotive. Renault ha perso il 4,6% a Parigi, Daimler, Bmw, Mercedes e Volkswagen hanno fatto registrare cali fino al 5%. A Piazza Affari Stellantis è crollata a -10%, ai minimi da inizio dicembre scorso. Oltre al fattore dazi, per Stellantis pesa anche il calo di immatricolazioni. A Wall Street Tesla scende del 6%, dal momento che circa il 15% delle componenti delle Model Y vendute negli Usa sono prodotte in Messico e Canada. General Motors e Ford perdono tra il 3% e il 4%, ampliando così le perdite da inizio anno. Male anche i titoli energetici, con il petrolio che continua a scendere. In rialzo Leonardo (+2,9%) che insieme ai titoli della difesa europei che beneficiano dell’intenzione di aumentare le spese per la sicurezza comune dell’Unione, con il programma Rearm Europe.
I DAZI MANDANO IN ROSSO LE BORSE
Il presidente Usa Donald Trump ha confermato l’entrata in vigore, oggi, di dazi del 25% sui prodotti importati da Messico e Canada. Confermati i dazi aggiuntivi del 10%, per un totale del 20%, sui prodotti cinesi. Dal 2 aprile entreranno in vigore anche i dazi reciproci, a partire da quelli sui prodotti agricoli, quindi destinati anche all’Unione europea. Critico anche Warren Buffett, sempre molto seguito dai trader. Il capo di Berkshire Hathaway ha definito i dazi “una tassa sui beni”, aggiungendo che “la fatina dei denti non li paga!”.
LA RISPOSTA DELLA CINA
La Cina ha risposto con dazi addizionali fino al 15%, su alcuni prodotti americani. Il Canada ha fatto sapere che introdurrà dazi del 25% sui prodotti americani. Il Messico ha accusato Trump di aver avviato “una battaglia commerciale globale”, e la presidente messicana Sheinbaum ha annunciato che settimana prossima introdurrà dei dazi nei confronti dei prodotti americani. La guerra commerciale avrà delle conseguenze anche sulle scelte di politica monetaria da parte delle Fed che dovrà tagliare i tassi per contrastare l’impatto delle tariffe sulla crescita economica, con il rischio di un ritorno dell’inflazione.
TITOLI AUTO IN PERDITA
I dazi frenano anche i titoli dell’automotive. Renault ha perso il 4,6% a Parigi, Daimler, Bmw, Mercedes e Volkswagen hanno fatto registrare cali fino al 5%. A Piazza Affari Stellantis è crollata a -10%, ai minimi da inizio dicembre scorso. Oltre al fattore dazi, per Stellantis pesa anche il calo di immatricolazioni. A Wall Street Tesla scende del 6%, dal momento che circa il 15% delle componenti delle Model Y vendute negli Usa sono prodotte in Messico e Canada. General Motors e Ford perdono tra il 3% e il 4%, ampliando così le perdite da inizio anno. Male anche i titoli energetici, con il petrolio che continua a scendere. In rialzo Leonardo (+2,9%) che insieme ai titoli della difesa europei che beneficiano dell’intenzione di aumentare le spese per la sicurezza comune dell’Unione, con il programma Rearm Europe.
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