Effetto dazi

L’analisi di Capital Group svela i rischi per l'eccezionalismo americano

Anita Patel, Investment Director di Capital Group, analizza nel dettaglio i vari scenari che potrebbero minacciare le condizioni fondamentali che sostengono una crescita economica persistente a lungo termine negli Stati Uniti

di Leo Campagna 7 Marzo 2025 08:00

financialounge -  Capital Group dazi donald Trump USA
Una flessione economica prolungata, un aumento dell'inflazione, un dollaro debole, errori politici e altre regioni del mondo, come India, Cina ed Europa, capaci di generare una crescita costantemente superiore. “Ognuno di questi rischi potrebbe sconvolgere le prospettive positive per gli Stati Uniti” fa sapere Anita Patel, Investment Director di Capital Group che poi analizza nel dettaglio i vari scenari che potrebbero minacciare le condizioni fondamentali che sostengono una crescita economica persistente a lungo termine negli Stati Uniti.

I DAZI SONO INFLAZIONISTICI E OSTACOLANO LA CRESCITA


La maggior parte della ricerca economica convenzionale sostiene che i dazi sono inflazionistici e che ostacolano la crescita economica: comportano un aumento dei prezzi delle importazioni e, supponendo che le aziende importatrici trasferiscano questi costi ai clienti, producono inflazione. “Inoltre, i Paesi a cui vengono imposti i dazi possano applicare dazi o altre politiche commerciali restrittive come ritorsione. Questo potrebbe causare un'ulteriore pressione al rialzo sull'inflazione e una pressione al ribasso sulla crescita economica” riferisce Patel.

GLI ALTRI FATTORI DA CONSIDERARE


La manager, al contempo, spiega però che altri fattori sono da tenere in considerazione per stimare i potenziali effetti. L'amministrazione USA potrebbe utilizzare i dazi come strumento di negoziazione mentre nel tempo, le aziende statunitensi potrebbero cercare alternative ai beni importati i cui prezzi sono gonfiati dai dazi. I prodotti sostitutivi potrebbero essere importati da altri mercati esteri o, col tempo, potrebbero essere acquistati da produttori statunitensi in grado di competere con i prezzi gonfiati dai dazi.

POLITICHE DI TRUMP A FAVORE DELLA CRESCITA


Senza dimenticare che l'amministrazione Trump dovrebbe attuare politiche a favore della crescita, come ad esempio minori tasse. “Molte aziende, sia all'interno che all'esterno degli Stati Uniti, risulteranno comunque ben protette dai dazi e addirittura posizionate per trarne vantaggio mentre le multinazionali perseguono una strategia 'multilocale', in cui producono beni per mercati più ampi dall'interno di quel mercato e le aziende che producono prodotti negli Stati Uniti saranno meno vulnerabili ai dazi” sottolinea Patel.

LE IMPLICAZIONI DI UNA POSSIBILE RECESSIONE


La manager passa poi ad esaminare le implicazioni di una possibile recessione che, di solito, è causata dall'accumulo di uno squilibrio significativo, sia esso aziendale piuttosto che fiscale. Un periodo di tassi d'interesse più elevati e prolungati potrebbe travolgere le molte aziende che sono riuscite a restare sul mercato grazie a tassi bassi per molto tempo in passato. A livello fiscale, invece, il debito pubblico degli Stati Uniti dovrebbe continuare ad aumentare durante questa amministrazione e comportare un rapido aumento dei rendimenti obbligazionari e a una crisi del debito statunitense. Secondo l’Investment Director di Capital Group anche una eventuale delusione per un ritorno incerto sugli investimenti in intelligenza artificiale generativa potrebbe portare a condizioni di recessione. Stesso discorso per un'inflazione persistentemente più elevata che comporterebbe tassi più alti che potrebbero limitare la traiettoria economica mentre un mercato ribassista del dollaro di lunga durata potrebbe rappresentare una sfida per l'economia e i mercati finanziari statunitensi.

L’IRRIGIDIMENTO DELLA REGOLAMENTAZIONE SULLE BANCHE


La posizione dominante degli Stati Uniti potrebbe essere disturbata da un recessione indotta o da un ulteriore forte rallentamento in Cina o dall'aumento dell'incertezza politica in Europa, se sufficientemente gravi. Inoltre l'irrigidimento della regolamentazione sulle banche ha ridotto il loro valore azionario e trasferito il rischio al credito privato e al private equity, e questo potrebbe aumentare la probabilità di una crisi finanziaria in caso di recessione.

UNA MAGGIORE CRESCITA AL DI FUORI DEGLI STATI UNITI


Ma l’Investment Director di Capital Group non esclude neppure una maggiore crescita al di fuori degli Stati Uniti. Per esempio in India grazie ai favorevoli dati demografici, alle continue riforme per aumentare la produttività, alla solida struttura capitalistica e alla forte gestione aziendale. Oppure in Cina che pure mantiene il potenziale per passare da un'economia guidata da investimenti a basso rendimento a un'economia guidata maggiormente dalla spesa dei consumatori. “Persino l’Europa, in virtù della composizione industriale si posiziona per prosperare quando inizieranno ad emergere tendenze secolari chiave come la transizione energetica, la reindustrializzazione e la difesa. Le potenziali pressioni dell'amministrazione statunitense nei confronti dell'Europa potrebbero accelerare questo processo.

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