Soluzioni di investimento
ETF attivi in crescita in Europa, aumenta la domanda degli investitori professionali
Lo rivela uno studio di Fidelity International, che segnala investitori sempre più consapevoli del vantaggio offerto da flessibilità e potenziale sovraperformance, con costi inferiori e facilità di accesso
di Stefano Caratelli 12 Marzo 2025 14:16

Gli investitori professionali si mostrano sempre più favorevoli agli ETF attivi: il 37% degli investitori intervistati prevede un aumento delle allocazioni in ETF attivi nei prossimi 18 mesi, la percentuale sale al 61% tra gli intermediari, i motivi principali per cui si scelgono gli ETF attivi sono la riduzione dei costi, la generazione di alfa e l'accesso ad aree specifiche. Sono i risultati emersi dalla Professional Investor DNA Survey di Fidelity International, che sottolinea come il mercato europeo degli ETF ha continuato a crescere in modo significativo nel 2024, ma gli ETF attivi rimangono relativamente poco rappresentati, e secondo Morningstar rappresentano l'8% dell'intero mercato USA, mentre in Europa la percentuale è del 3%.
Ma, prosegue Fidelity, è in atto un cambiamento significativo, il mercato europeo degli ETF attivi ha registrato una forte espansione da 38 miliardi di dollari a 64 miliardi nell'ultimo anno, in quanto un numero maggiore di investitori ne ha scoperto i vantaggi. L'indagine, condotta su oltre 120 investitori istituzionali e intermediari in Europa e Asia, in collaborazione con Crisil Coalition Greenwich, ha confermato che quasi un quarto degli investitori professionali, pari al 24%, utilizza già gli ETF attivi, e si prevede che nei prossimi 18 mesi la domanda di ETF attivi aumenterà più rapidamente rispetto a qualsiasi altro tipo di veicolo di investimento.
Il 37% degli investitori intervistati, che sale al 61% se si guarda alla categoria degli intermediari, prevede infatti un aumento delle allocazioni nei propri portafogli. I principali motivi per cui si ricorre agli ETF attivi sono la riduzione dei costi, la generazione di alfa e l'accesso ad aree specializzate. Alastair Baillie Strong, Global Head of ETF di Fidelity International, sottolinea che la previsione di crescita individuata dal sondaggio riflette l'evoluzione delle preferenze degli investitori, sempre più consapevoli delle peculiarità che combinano i vantaggi dei fondi attivi tradizionali, come flessibilità e potenziale di sovraperformance, e degli ETF, vale a dire costi inferiori, trasparenza e facilità di accesso.
PWC prevede che il mercato globale degli ETF raggiungerà i 20 miliardi di dollari di asset in gestione entro il 2030, con un tasso di crescita medio composto del 17%, e Fidelity prevede che gli ETF attivi cresceranno ancora più rapidamente, aumentando la quota man mano che un maggior numero di investitori ne scoprirà i vantaggi. Gli ETF attivi sono un motore di crescita fondamentale per Fidelity, che alla fine del 2024 ha consolidato la posizione di secondo fornitore di ETF attivi in Europa per patrimonio gestito, pari a 6 miliardi di dollari, e nuovi flussi netti per 2,2 miliardi.
In prospettiva, sottolinea Fidelity, ci troviamo di fronte a un mercato sempre più complesso, caratterizzato da valutazioni elevate e vari fattori di incertezza, che rende la selezione degli ETF più importante che mai. La strategia di Fidelity sugli ETF attivi prevede di supportare i clienti nell'affrontare i numerosi rischi idiosincratici derivanti dalla volatilità macroeconomica e geopolitica globale, sfruttando le capacità di ricerca attiva di lunga data, per offrire una maggior diversificazione e vantaggi di rendimento rispetto agli ETF passivi.
SEMPRE PIU’ INVESTITORI SCOPRONO GLI ETF ATTIVI
Ma, prosegue Fidelity, è in atto un cambiamento significativo, il mercato europeo degli ETF attivi ha registrato una forte espansione da 38 miliardi di dollari a 64 miliardi nell'ultimo anno, in quanto un numero maggiore di investitori ne ha scoperto i vantaggi. L'indagine, condotta su oltre 120 investitori istituzionali e intermediari in Europa e Asia, in collaborazione con Crisil Coalition Greenwich, ha confermato che quasi un quarto degli investitori professionali, pari al 24%, utilizza già gli ETF attivi, e si prevede che nei prossimi 18 mesi la domanda di ETF attivi aumenterà più rapidamente rispetto a qualsiasi altro tipo di veicolo di investimento.
INVESTITORI SEMPRE PIU’ ATTENTI AI VANTAGGI
Il 37% degli investitori intervistati, che sale al 61% se si guarda alla categoria degli intermediari, prevede infatti un aumento delle allocazioni nei propri portafogli. I principali motivi per cui si ricorre agli ETF attivi sono la riduzione dei costi, la generazione di alfa e l'accesso ad aree specializzate. Alastair Baillie Strong, Global Head of ETF di Fidelity International, sottolinea che la previsione di crescita individuata dal sondaggio riflette l'evoluzione delle preferenze degli investitori, sempre più consapevoli delle peculiarità che combinano i vantaggi dei fondi attivi tradizionali, come flessibilità e potenziale di sovraperformance, e degli ETF, vale a dire costi inferiori, trasparenza e facilità di accesso.
PREVISIONE DI CRESCITA A LIVELLO GLOBALE
PWC prevede che il mercato globale degli ETF raggiungerà i 20 miliardi di dollari di asset in gestione entro il 2030, con un tasso di crescita medio composto del 17%, e Fidelity prevede che gli ETF attivi cresceranno ancora più rapidamente, aumentando la quota man mano che un maggior numero di investitori ne scoprirà i vantaggi. Gli ETF attivi sono un motore di crescita fondamentale per Fidelity, che alla fine del 2024 ha consolidato la posizione di secondo fornitore di ETF attivi in Europa per patrimonio gestito, pari a 6 miliardi di dollari, e nuovi flussi netti per 2,2 miliardi.
SUPPORTO AI CLIENTI NELL’AFFRONTARE I RISCHI
In prospettiva, sottolinea Fidelity, ci troviamo di fronte a un mercato sempre più complesso, caratterizzato da valutazioni elevate e vari fattori di incertezza, che rende la selezione degli ETF più importante che mai. La strategia di Fidelity sugli ETF attivi prevede di supportare i clienti nell'affrontare i numerosi rischi idiosincratici derivanti dalla volatilità macroeconomica e geopolitica globale, sfruttando le capacità di ricerca attiva di lunga data, per offrire una maggior diversificazione e vantaggi di rendimento rispetto agli ETF passivi.