Prezzi al consumo
L’inflazione Usa rallenta a febbraio a +2,8% su base annua
I prezzi al consumo negli Stati Uniti frenano a +0,2% su base mensile. Il dato core è sceso dal 3,2% al 3,1%. In rialzo Wall Street, prosegue il recupero delle Borse Ue con Piazza Affari sostenuta dalle banche
di Fabrizio Arnhold 12 Marzo 2025 14:49
Negli Stati Uniti l’inflazione rallenta il passo. A febbraio, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente, le stime erano per un rialzo dello 0,3%. Il dato annuale ha rallentato dal 3% del mese precedente al 2,8%, con le attese per un calo al 2,9%.
Guardando al dato core, ossia quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, si registra una crescita dello 0,2%, con le attese allo 0,3%. Rispetto a un anno fa, il dato core è sceso dal 3,2% al 3,1%, contro attese per un dato al 3,2%.
Dopo il rallentamento dell’inflazione, scendono i prezzi per i titoli del Tesoro statunitense. Il rendimento, che si muove inversamente al prezzo, è salito al 4,309% per il decennale, al 4,314% per il titolo a tre mesi. “La pubblicazione dei dati sull’inflazione Usa Cpi di febbraio ha mostrato ulteriori segnali di progresso sull'inflazione di fondo, con un ritmo di aumento dei prezzi che si è moderato dopo i dati forti di gennaio”, ha commentato Kay Haigh, co-responsabile globale di Fixed Income and Liquidity Solutions di Goldman Sachs Asset Management. “Anche se è probabile che la Fed rimanga ferma nella riunione di questo mese, la combinazione tra l'attenuazione delle pressioni inflazionistiche e l'aumento dei rischi al ribasso per la crescita suggerisce che la Fed si stia avvicinando a proseguire il suo ciclo di allentamento”.
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La frenata dei prezzi al consumo sostiene Wall Street che apre in rialzo, con il Dow Jones a +0,24%, lo S&P 500 a +1,04% e il Nasdaq sale del +2%. In recupero anche le Borse europee con Piazza Affari che guadagna un punto e mezzo percentuale, sostenuta dal settore bancario, in spolvero oggi sul listino milanese.
DATO CORE CRESCIUTO DELLO 0,2%
Guardando al dato core, ossia quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, si registra una crescita dello 0,2%, con le attese allo 0,3%. Rispetto a un anno fa, il dato core è sceso dal 3,2% al 3,1%, contro attese per un dato al 3,2%.
T-BOND, PREZZI IN CALO
Dopo il rallentamento dell’inflazione, scendono i prezzi per i titoli del Tesoro statunitense. Il rendimento, che si muove inversamente al prezzo, è salito al 4,309% per il decennale, al 4,314% per il titolo a tre mesi. “La pubblicazione dei dati sull’inflazione Usa Cpi di febbraio ha mostrato ulteriori segnali di progresso sull'inflazione di fondo, con un ritmo di aumento dei prezzi che si è moderato dopo i dati forti di gennaio”, ha commentato Kay Haigh, co-responsabile globale di Fixed Income and Liquidity Solutions di Goldman Sachs Asset Management. “Anche se è probabile che la Fed rimanga ferma nella riunione di questo mese, la combinazione tra l'attenuazione delle pressioni inflazionistiche e l'aumento dei rischi al ribasso per la crescita suggerisce che la Fed si stia avvicinando a proseguire il suo ciclo di allentamento”.
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La frenata dei prezzi al consumo sostiene Wall Street che apre in rialzo, con il Dow Jones a +0,24%, lo S&P 500 a +1,04% e il Nasdaq sale del +2%. In recupero anche le Borse europee con Piazza Affari che guadagna un punto e mezzo percentuale, sostenuta dal settore bancario, in spolvero oggi sul listino milanese.
