La guerra commerciale

L’industria americana del whisky spaventata dai dazi

La risposta dell’Unione europea ai dazi imposti dagli Usa avrà conseguenze anche sul settore del whisky. Negli ultimi tre anni le esportazioni di bourbon sono aumentate del 60%, arrivando quasi a 700 milioni di dollari

di Fabrizio Arnhold 13 Marzo 2025 12:46

financialounge -  commercio dazi Ue USA Whisky
La guerra commerciale combattuta a colpi di dazi sta preoccupando anche i produttori di whisky americani. “Esortiamo i governi degli Stati Uniti e dell’Unione europea a trovare una soluzione che riporti il nostro settore a tariffe allo zero per cento”, ha commentato il ceo del Distilled Spirits Council of the United States (Discus), Chris Swonger, in una nota diffusa nei giorni scorsi. L’Unione europea ha deciso di rispondere ai dazi americani con tariffe per 26 miliardi di euro, prendendo di mira marchi storici americani, come le moto Harley-Davidson e, appunto, i bourbon.

I DAZI UE-USA


I dazi introdotti dal 4 marzo scorso prevedono tariffe del 25% sulle importazioni dal Canada e dal Messico e del 20% per i prodotti provenienti dalla Cina. Il presidente Usa ha annunciato anche dazi del 25% sulle importazioni di prodotti europei, anche se non ha specificato la data di inizio. “Imporre tariffe pesanti in un momento in cui l’industria degli alcolici continua ad affrontare un rallentamento nel mercato statunitense limiterà ulteriormente la crescita e avrà un impatto negativo sui produttori e sugli agricoltori americani”, ha aggiunto Swonger.

EUROPA MERCATO STRATEGICO


Secondo il Discus, l’Europa è un mercato strategico per il whisky americano: negli ultimi tre anni le esportazioni sono aumentate del 60%, arrivando quasi a 700 milioni di dollari, dopo la sospensione dei dazi doganali. Nei giorni scorsi, Lawson Whiting, ceo della Brown-Forman, che produce anche il Jack Daniel’s, è stato molto critico sulla decisione di ritirare dagli scaffali canadesi i liquori americani, in risposta ai dazi imposti da Trump sul Canada. Una scelta che comunque non penalizzerà più tanto il fatturato dell’azienda, dal momento che il Canada pesa solo per l’1% sulle vendite globali.

LE CONSEGUENZE PER GLI STATI USA


“Purtroppo il ritorno dei dazi sul whisky americano avrà conseguenze di vasta portata in tutto il Kentucky, patria del 95% del bourbon mondiale”, ha commentato Eric Gregory, presidente della Kentucky Distillers Association, che rappresenta i produttori di whisky americano. Il bourbon viene distillato usando il mais come cereale di base e le tariffe potrebbero avere conseguenze anche per coltivatori di mais, ma anche per i trasportatori e per i fabbricanti di botti utili per l’invecchiamento del distillato.

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