Politica monetaria
Gli analisti non prevedono tagli della Fed nel meeting di questa settimana
Le incertezze su economia e inflazione dovrebbero suggerire prudenza sui tassi di interesse, il prossimo intervento potrebbe arrivare nella riunione di giugno
di Antonio Cardarelli 17 Marzo 2025 14:56

In questa settimana l’attenzione dei mercati è concentrata sul meeting della Federal Reserve, che comincerà domani per terminare mercoledì. Intorno alle 20 italiane la banca centrale americana renderà note le decisioni sui tassi di interesse.
Le attese sono per una Fed in pausa per la seconda riunione consecutiva, complice anche l’incertezza legata all’economia Usa per le conseguenze dei dazi imposti da Trump. Ma il focus dei mercati sarà principalmente sulle parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Quest’ultimo ha recentemente ribadito che la banca centrale Usa non ha fretta di tagliare i tassi. Evidentemente Powell vuole prendere tempo per vedere se i dazi avranno effetto sull’inflazione e, in seconda battuta, sull’andamento dell’economia.
Michael Krautzberger, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, si aspetta tassi invariati (4,25%-4,50%) nel meeting del 19 marzo. L’esperto sottolinea come il sentiment di mercato sull’economia Usa nel 2025 sia cambiato rispetto all’inizio dell’anno, con dati economici “raffreddati” e outlook sulla domanda “offuscato” dalle incertezze. Dal taglio singolo prezzato a inizio anno, ora i mercati prevedono tre tagli per il 2025, mentre i rendimenti dei Treasury USA a 2 anni, al 4%, sono tornati ai livelli precedenti alle elezioni americane dello scorso novembre.
“Riteniamo che il modo migliore per affrontare l’attuale contesto macroeconomico e politico negli Stati Uniti sia attraverso strategie basate sull’irripidimento della curva dei rendimenti. Tuttavia, vista la recente volatilità del mercato, preferiamo operare in modo tattico attorno a posizioni strutturali”, commenta Krautzberger.
Secondo Bastian Freitag di Rothschild & Co Wealth Management bisognerà attendere giugno per vedere il prossimo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, visto che l’inflazione continua a “ristagnare sopra l’obiettivo del 2%”. I dazi già imposti e quelli in arrivo potrebbero far aumentare i prezzi in modo sostenibile, afferma. "Allo stesso tempo, osserviamo un aumento delle aspettative di inflazione basate sui sondaggi, il che lascia alla Fed meno spazio per tagli prematuri dei tassi di interesse", spiega Freitag.
ATTESA PER LE PAROLE DI POWELL
Le attese sono per una Fed in pausa per la seconda riunione consecutiva, complice anche l’incertezza legata all’economia Usa per le conseguenze dei dazi imposti da Trump. Ma il focus dei mercati sarà principalmente sulle parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Quest’ultimo ha recentemente ribadito che la banca centrale Usa non ha fretta di tagliare i tassi. Evidentemente Powell vuole prendere tempo per vedere se i dazi avranno effetto sull’inflazione e, in seconda battuta, sull’andamento dell’economia.
TRE TAGLI NEL 2025?
Michael Krautzberger, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, si aspetta tassi invariati (4,25%-4,50%) nel meeting del 19 marzo. L’esperto sottolinea come il sentiment di mercato sull’economia Usa nel 2025 sia cambiato rispetto all’inizio dell’anno, con dati economici “raffreddati” e outlook sulla domanda “offuscato” dalle incertezze. Dal taglio singolo prezzato a inizio anno, ora i mercati prevedono tre tagli per il 2025, mentre i rendimenti dei Treasury USA a 2 anni, al 4%, sono tornati ai livelli precedenti alle elezioni americane dello scorso novembre.
PREVISTO UN IRRIPIDIMENTO DELLA CURVA
“Riteniamo che il modo migliore per affrontare l’attuale contesto macroeconomico e politico negli Stati Uniti sia attraverso strategie basate sull’irripidimento della curva dei rendimenti. Tuttavia, vista la recente volatilità del mercato, preferiamo operare in modo tattico attorno a posizioni strutturali”, commenta Krautzberger.
EFFETTO DAZI
Secondo Bastian Freitag di Rothschild & Co Wealth Management bisognerà attendere giugno per vedere il prossimo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, visto che l’inflazione continua a “ristagnare sopra l’obiettivo del 2%”. I dazi già imposti e quelli in arrivo potrebbero far aumentare i prezzi in modo sostenibile, afferma. "Allo stesso tempo, osserviamo un aumento delle aspettative di inflazione basate sui sondaggi, il che lascia alla Fed meno spazio per tagli prematuri dei tassi di interesse", spiega Freitag.
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