Mercato obbligazionario

La duration è tornata a offrire protezione e rendimento ai portafogli obbligazionari

Capital Group, in un’analisi di Flavio Carpenzano, sottolinea la novità positiva dopo la lunga fase seguita alla Crisi Finanziaria e alla stretta monetaria, che aveva sfidato la fiducia degli investitori

di Stefano Caratelli 17 Marzo 2025 16:12

financialounge -  Capital Group mercati obbligazioni
La duration, parametro che misura la sensibilità di un portafoglio obbligazionario ai tassi, prima della Crisi Finanziaria Globale è stata una solida alleata degli investitori orientati al reddito e al credito, e proprio come una vera amica è stata al loro fianco nei momenti favorevoli e in quelli difficili. Nei primi, infatti, ha contribuito a incrementare i rendimenti, integrando altri asset come il credito, mentre nelle fasi di volatilità ha offerto la necessaria diversificazione. All’ampliarsi degli spread, i tassi hanno subito generalmente una riduzione, consentendo alla duration di rivalutare il capitale e compensare le perdite, ma nel periodo successivo i vantaggi sono stati meno evidenti.

LA FASE CRITICA AFFRONTATA


NEL 2022 Capital Group sottolinea positivamente il “ritorno di un’amica” in un commento di Flavio Carpenzano, Investment Director Reddito Fisso, secondo cui gli investitori con esposizione alla duration nei portafogli obbligazionari e creditizi hanno dovuto affrontare due notevoli sfide. La prima rappresentata dal fatto che l’extra rendimento derivante era minimo, tanto da rendere la duration meno attraente per gli investitori alla ricerca di rendimenti elevati, e la seconda rappresentata dal minor vantaggio di diversificazione, perché il calo dei tassi aveva ridotto il potenziale di rivalutazione del capitale in caso di sell-off dei mercati di rischio. All'inizio del 2022 il rapporto tra duration e credito ha raggiunto una fase critica: con il rialzo aggressivo delle banche centrali, la duration non solo ha contribuito a generare rendimenti negativi, mentre sia l’azionario che il credito erano in difficoltà, proprio quando i vantaggi di diversificazione avrebbero dovuto emergere.

FIDUCIA RICONQUISTATA, SI APRE FASE POSITIVA


Dopo queste difficoltà, la duration ha avuto l'opportunità di riconquistare la fiducia, prosegue Carpenzano, che per il futuro si aspetta un impatto positivo, sia nei periodi favorevoli che in quelli avversi. Nei primi infatti offre un solido contributo al reddito insieme all'esposizione al credito. Negli anni successivi alla Crisi Finanziaria gli investitori guadagnavano solo circa lo 0,4% per ogni anno di duration mentre ora questa percentuale è quasi raddoppiata arrivando a circa lo 0,8%, molto più vicina ai livelli precedenti. Nei periodi avversi offre invece un ottimo elemento di diversificazione, più efficace in concomitanza con periodi di volatilità dei mercati, grazie anche a tassi strutturalmente più elevati.

LE BANCHE CENTRALI HANNO RIGUADAGNATO MARGINI


Inoltre, le banche centrali, come la Fed, hanno ora la capacità e la volontà di ridurre i tassi al peggiorare delle condizioni economiche, il che era meno fattibile nel 2022, quando la priorità era la lotta all'inflazione, che ora è più sotto controllo, il che ha permesso di spostare l'attenzione sul sostegno al mercato del lavoro. A due anni dal 2022, gli investitori restano cauti sulla duration, ma l’esperto di Capital Group avverte che è importante distinguere le aspettative di inflazione odierne da quelle del 2022, quando l'impennata stata determinata da shock inattesi sul fronte dell'offerta e da un forte rimbalzo della domanda dopo il COVID.

OGGI MENO PROBABILI RIALZI AGGRESSIVI DEI TASSI


Al contrario, un’inflazione trainata dagli incentivi fiscali dovrebbe essere a più lungo termine, riducendo la probabilità di rialzi aggressivi dei tassi delle banche centrali come nel 2022. In questo scenario, Carpenzano prevede che le banche centrali, compresa la Fed, dovranno continuare a tagliare i tassi nel 2025, anche se a un ritmo più misurato rispetto a quanto inizialmente previsto nel 2024.

MERCATI OBBLIGAZIONARI PIU’ PREPARATI SULL’INFLAZIONE


La buona notizia per chi investe in duration, sottolinea in conclusione l’esperto di Capital Group, è che i mercati obbligazionari sono ora maggiormente preparati ad affrontare un contesto di inflazione più elevata mentre dovrebbero essere meno sensibili all’aumento delle aspettative inflazionistiche, in quanto stanno già scontando un ritmo di riduzione dei tassi più lento.

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