Fisco e lavoro
Stipendi di aprile, ecco chi si troverà di meno in busta paga
Il paradosso per i dipendenti statali: scattano gli aumenti ma lo stipendio di marzo potrebbe essere più basso rispetto a quello dello stesso mese dello scorso anno
di Fabrizio Arnhold 17 Marzo 2025 11:51

Scattano gli aumenti ma lo stipendio di marzo, quello che arriverà con la busta paga di aprile, sarà più basso. Il paradosso riguarda i dipendenti statali e sta facendo discutere i sindacati. Con il prossimo stipendio NoiPa, il portale che gestisce i processi di elaborazione degli stipendi della Pubblica amministrazione, applicherà gli aumenti previsti dal rinnovo del contratto, ma mancheranno gli arretrati.
Il contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) per gli statali prevede degli adeguamenti retributivi e riguarda oltre 190mila lavoratori, tra dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici. Il cedolino di marzo, quindi, dovrebbe essere più alto di 165 euro lordi. Ma niente arretrati che verranno pagati con un bonifico a parte, sempre entro il mese di marzo. Nello specifico, gli arretrati del rinnovo sono quantificati in circa mille euro. A questi, inoltre, si dovrebbero aggiungere le tre mensilità dell’indennità di amministrazione mancante.
Secondo i sindacati, quello di marzo sarà un cedolino più magro a confronto di quello dello scorso anno. Ad aumentare le polemiche c’è anche il taglio del cuneo fiscale. A beneficiarne, infatti, sono gli statali che hanno uno stipendio inferiore ai 40mila euro lordi annui. Sempre secondo quanto sostengono i sindacati, il portale NoiPa non sarebbe in grado di aggiornare il sistema di calcolo. Le somme relative all’adeguamento delle indennità di amministrazione, previste dal decreto legge pubblicato il 25 febbraio scorso, non sarebbero ancora pronte.
Sul taglio del cuneo fiscale per i lavoratori statali è arrivata la risposta del ministero dell’Economia e della finanza. “Le strutture del Mef, con tutte le risorse disponibili impiegate su questa attività, sono al lavoro per poter applicare nel più breve tempo possibile il beneficio derivante dal cosiddetto ‘taglio del cuneo fiscale’ a coloro cui spetterà”, si legge in una nota. “Tuttavia, si segnala che non sarebbe stato in ogni caso possibile applicare a gennaio le disposizioni introdotte dalla legge di Bilancio e che i tempi di adeguamenti dei sistemi sono dettati dalla necessità di eseguire l’upgrade del sistema come richiesto dalla policy di Acn, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, in tema di sicurezza”. Le somme dovute, ad ogni modo, saranno corriposte anche se ci vorrà un po' più di tempo.
GLI AUMENTI NEL CONTRATTO
Il contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) per gli statali prevede degli adeguamenti retributivi e riguarda oltre 190mila lavoratori, tra dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici. Il cedolino di marzo, quindi, dovrebbe essere più alto di 165 euro lordi. Ma niente arretrati che verranno pagati con un bonifico a parte, sempre entro il mese di marzo. Nello specifico, gli arretrati del rinnovo sono quantificati in circa mille euro. A questi, inoltre, si dovrebbero aggiungere le tre mensilità dell’indennità di amministrazione mancante.
CEDOLINO PIÙ BASSO A MARZO
Secondo i sindacati, quello di marzo sarà un cedolino più magro a confronto di quello dello scorso anno. Ad aumentare le polemiche c’è anche il taglio del cuneo fiscale. A beneficiarne, infatti, sono gli statali che hanno uno stipendio inferiore ai 40mila euro lordi annui. Sempre secondo quanto sostengono i sindacati, il portale NoiPa non sarebbe in grado di aggiornare il sistema di calcolo. Le somme relative all’adeguamento delle indennità di amministrazione, previste dal decreto legge pubblicato il 25 febbraio scorso, non sarebbero ancora pronte.
LA REPLICA DEL MEF
Sul taglio del cuneo fiscale per i lavoratori statali è arrivata la risposta del ministero dell’Economia e della finanza. “Le strutture del Mef, con tutte le risorse disponibili impiegate su questa attività, sono al lavoro per poter applicare nel più breve tempo possibile il beneficio derivante dal cosiddetto ‘taglio del cuneo fiscale’ a coloro cui spetterà”, si legge in una nota. “Tuttavia, si segnala che non sarebbe stato in ogni caso possibile applicare a gennaio le disposizioni introdotte dalla legge di Bilancio e che i tempi di adeguamenti dei sistemi sono dettati dalla necessità di eseguire l’upgrade del sistema come richiesto dalla policy di Acn, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, in tema di sicurezza”. Le somme dovute, ad ogni modo, saranno corriposte anche se ci vorrà un po' più di tempo.
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