Gestione attiva

Schroders: la geopolitica è imprevedibile, ma la volatilità porta buone opportunità

Secondo gli esperti, per navigare in un contesto di mercato ancora incerto, bisogna adottare un approccio attivo e guardare alle aziende con buone prospettive di crescita e buoni fondamentali

di Annalisa Lospinuso 18 Marzo 2025 07:55

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Le tensioni in Ucraina e la guerra commerciale avviata da Donald Trump nei confronti delle principali potenze economiche hanno mantenuto alta l’attenzione degli investitori negli ultimi mesi. Ma la volatilità non è sempre un male, anzi. Come sottolinea Schroders, la geopolitica è un fattore rilevante negli investimenti, ma bisogna considerare bene quali notizie sono già scontate dai mercati e quali possono generare nuove opportunità.

GUARDARE ALLE AZIENDE PROMETTENTI


Alex Tedder, cio Equities, Nick Kirrage, head of the Global value team, e Lukas Kamblevicius, co-head of QEP Investment team di Schroders, sottolineano come la geopolitica sia difficile da prevedere, perciò bisogna concentrarsi sulle aziende con le migliori prospettive di crescita e buoni fondamentali, adottando un approccio attivo agli investimenti.

IMPORTANTI GLI ASPETTI COMPORTAMENTALI


Anche gli aspetti comportamentali assumono una grande rilevanza nelle valutazioni degli esperti. “Le persone tendono a guardare al passato - sottolinea il team di Schroders - e a presumere che la storia si ripeta. Tendono a estrapolare e non necessariamente a guardare al futuro. Tuttavia, le cose cambiano, a volte in modo del tutto inaspettato”.

L'ECCEZIONALISMO DEGLI USA


In termini di investimenti, Tedder, Kirrage e Kamblevicius pongono l’accento sugli Stati Uniti che “sono stati dominanti negli ultimi cento anni” e “straordinariamente remunerativi per gli investitori”. Tuttavia, è improbabile che questo dominio persista a tempo indeterminato e l’attuale eccezionalismo degli Stati Uniti potrebbe portare a conseguenze involontarie, come l’ascesa della Cina come nuovo leader globale.

PROSPETTIVE PER EUROPA, CINA E INDIA


Per quanto riguarda l’Europa, quest’anno ha sovraperformato i mercati statunitensi. La situazione è simile in Cina, dove si parte da una base molto bassa e, nonostante un contesto politico ancora decisamente incerto, ci sono segnali di vita che ora stanno iniziando a farsi sentire. Per l’India i fondamentali rimangono ottimi ma il prezzo che si paga è molto elevato.

GEOPOLITICA E STOCK PICKING


“In generale bisogna separare la geopolitica e l’economia dallo stock picking e le valutazioni sui mercati: spesso gli investitori semplicemente dimenticano che non c’è una correlazione diretta tra la crescita del Pil di un Paese, che può anche sembrare attraente, e la crescita del suo mercato azionario”, sottolineano gli esperti di Schroders. “L’unica certezza è che l'incertezza è destinata a persistere, di conseguenza la gestione del rischio sarà fondamentale. Quest’anno sarà l’opposto di quanto abbiamo visto negli ultimi due. Ci saranno turbolenze e la volatilità presenterà opportunità che spetterà ai gestori attivi cogliere”, aggiungono Tedder, Kirrage e Kamblevicius.

L'APPROCCIO ATTIVO


Per queste ragioni rimane importante capire che se si investe nell’azionario bisogna adottare un approccio a lungo termine (cinque, dieci o 15 anni), valutare il costo e scegliere gestori che si impegnano a investire attivamente, per aggiungere valore rispetto ai benchmark passivi.

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