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AllianceBernstein: cosa insegna DeepSeek sul ritorno di interesse per le azioni cinesi
John Lin, Chief Investment Officer China Equities, sottolinea una serie di fattori a sostegno della crescita dell’IA cinese, dal capitale umano alla leadership nei brevetti. Le incertezze legate ai dazi
di Stefano Caratelli 21 Marzo 2025 18:30

Il successo nell’Intelligenza artificiale evidenzia alcuni tratti della Cina che meritano l’attenzione degli investitori. I titoli cinesi hanno beneficiato di una ventata di ottimismo, sostenuti dalle politiche di sostegno e dalla “scia” delle conquiste di DeepSeek in IA, e un esame più approfondito del suo successo può offrire informazioni utili sul potenziale della Cina, le cui Borse negli ultimi mesi sono risalite dai minimi, imperturbate dall’aumento delle tensioni commerciali. In 12 mesi l’MSCI China Index e l’MSCI China All Shares Index hanno guadagnato rispettivamente il 34% e il 29%, superando l’MSCI World Index e l’S&P 500, anche da inizio anno.
AllianceBernstein, in un commento di John Lin, Chief Investment Officer—China Equities, spiega cosa ci insegna sulle azioni cinesi il caso Deepseek partendo dall’impulso dato ai mercati dalle misure di stimolo alla domanda e dal rinnovato entusiasmo per la tecnologia e l’IA cinesi, alimentato proprio dall’impatto di DeepSeek sugli investitori occidentali. I modelli dell’azienda si sono piazzati in due delle prime 11 posizioni del Chatbot Arena Leaderboard, che classifica i modelli di IA, mostrando la capacità della Cina di svilupparne di avanzati a costi relativamente ridotti. La Cina è chiaramente determinata a colmare il divario con gli USA nella corsa all’IA e alla fine del 2023 aveva sviluppato 20 modelli di IA generativa, superando UE e Regno Unito.
L’ infrastruttura soft rappresentata dal capitale umano è un’ulteriore fonte di vantaggio, con grande disponibilità di ingegneri, profonde conoscenze accumulate e volontà delle aziende di impiegarlo. Lin ritiene che queste caratteristiche fanno della Cina un magnete per gli investitori azionari che cercano imprese interessanti e innovative e cita i dati della World Intellectual Property Organization secondo cui nel 2023 dalla Cina sono giunte 1,64 milioni di domande di brevetto, più del triplo rispetto agli USA, concentrate in campo tecnologico e digitale. Il caso DeepSeek inoltre conferma la capacità della Cina di conquistare una leadership settoriale, anche senza avere il vantaggio del first mover, come nei casi dei veicoli elettrici o dei pannelli solari.
L’esperto di AllianceBernstein ritiene che che gli investitori azionari possano trovare società cinesi di Internet con esposizione all’IA a valutazioni ancora ragionevoli, nonostante il recente rally, citando in particolare gli enabler tecnologici, i produttori di energia, i fornitori di apparecchiature elettroniche. È impossibile stabilire quanto durerà il recente rally azionario, ma Lin ritiene incoraggiante il fatto che gli investitori valutano attivamente l’attrattiva relativa di altre asset class e mercati azionari, che possono comunque risentire di volatilità. Questo richiede un approccio proattivo che sta spingendo alcuni investitori internazionali a sperare che l’attuale rialzo si riveli più sostenibile dei rimbalzi di breve durata del passato.
Inoltre, prosegue Lin, non si può sorvolare sulle guerre commerciali, che costituiscono la maggior fonte di incertezza per i mercati cinesi. I rischi di dazi sono concreti, maè possibile che siano sopravvalutati. Negli ultimi sette anni le aziende cinesi si sono premunite contro queste incertezze diversificando le catene di fornitura e spostando le fabbriche nel Sud-Est asiatico e in America Latina. Considerando poi che le politiche di Trump sono state chiaramente comunicate da mesi, gran parte dell’impatto dovrebbe essere ormai scontato.
Per conciliare le diverse narrazioni su dazi e tecnologia che condizionano il sentiment sui mercati cinesi, secondo l’esperto di AllianceBernstein occorre ragionare in termini di opportunità e rischi: DeepSeek ha acceso un faro sulle opportunità a lungo termine che la Cina offre agli investitori e che possono contribuire a compensare alcuni rischi legati ai dazi nel breve. Nel complesso, conclude Lin, si conferma l’esigenza per gli investitori azionari di selezionare accuratamente le imprese meno esposte alle tensioni commerciali, beneficiando delle dinamiche positive che caratterizzeranno la prossima fase di sviluppo della Cina nel XXI secolo.
DEEPSEEK HA ALIMENTATO L’INTERESSE PER L’IA CINESE
AllianceBernstein, in un commento di John Lin, Chief Investment Officer—China Equities, spiega cosa ci insegna sulle azioni cinesi il caso Deepseek partendo dall’impulso dato ai mercati dalle misure di stimolo alla domanda e dal rinnovato entusiasmo per la tecnologia e l’IA cinesi, alimentato proprio dall’impatto di DeepSeek sugli investitori occidentali. I modelli dell’azienda si sono piazzati in due delle prime 11 posizioni del Chatbot Arena Leaderboard, che classifica i modelli di IA, mostrando la capacità della Cina di svilupparne di avanzati a costi relativamente ridotti. La Cina è chiaramente determinata a colmare il divario con gli USA nella corsa all’IA e alla fine del 2023 aveva sviluppato 20 modelli di IA generativa, superando UE e Regno Unito.
L’IMPORTANZA DELL’INFRASTRUTTURA DEL CAPITALE UMANO
L’ infrastruttura soft rappresentata dal capitale umano è un’ulteriore fonte di vantaggio, con grande disponibilità di ingegneri, profonde conoscenze accumulate e volontà delle aziende di impiegarlo. Lin ritiene che queste caratteristiche fanno della Cina un magnete per gli investitori azionari che cercano imprese interessanti e innovative e cita i dati della World Intellectual Property Organization secondo cui nel 2023 dalla Cina sono giunte 1,64 milioni di domande di brevetto, più del triplo rispetto agli USA, concentrate in campo tecnologico e digitale. Il caso DeepSeek inoltre conferma la capacità della Cina di conquistare una leadership settoriale, anche senza avere il vantaggio del first mover, come nei casi dei veicoli elettrici o dei pannelli solari.
ALLA RICERCA DI AZIENDE ANCORA VALUTATE RAGIONEVOLMENTE
L’esperto di AllianceBernstein ritiene che che gli investitori azionari possano trovare società cinesi di Internet con esposizione all’IA a valutazioni ancora ragionevoli, nonostante il recente rally, citando in particolare gli enabler tecnologici, i produttori di energia, i fornitori di apparecchiature elettroniche. È impossibile stabilire quanto durerà il recente rally azionario, ma Lin ritiene incoraggiante il fatto che gli investitori valutano attivamente l’attrattiva relativa di altre asset class e mercati azionari, che possono comunque risentire di volatilità. Questo richiede un approccio proattivo che sta spingendo alcuni investitori internazionali a sperare che l’attuale rialzo si riveli più sostenibile dei rimbalzi di breve durata del passato.
GUERRE COMMERCIALI MAGGIOR FONTE DI INCERTEZZA
Inoltre, prosegue Lin, non si può sorvolare sulle guerre commerciali, che costituiscono la maggior fonte di incertezza per i mercati cinesi. I rischi di dazi sono concreti, maè possibile che siano sopravvalutati. Negli ultimi sette anni le aziende cinesi si sono premunite contro queste incertezze diversificando le catene di fornitura e spostando le fabbriche nel Sud-Est asiatico e in America Latina. Considerando poi che le politiche di Trump sono state chiaramente comunicate da mesi, gran parte dell’impatto dovrebbe essere ormai scontato.
RAGIONARE IN TERMINI DI OPPORTUNITÀ A LUNGO TERMINE E RISCHI A BREVE
Per conciliare le diverse narrazioni su dazi e tecnologia che condizionano il sentiment sui mercati cinesi, secondo l’esperto di AllianceBernstein occorre ragionare in termini di opportunità e rischi: DeepSeek ha acceso un faro sulle opportunità a lungo termine che la Cina offre agli investitori e che possono contribuire a compensare alcuni rischi legati ai dazi nel breve. Nel complesso, conclude Lin, si conferma l’esigenza per gli investitori azionari di selezionare accuratamente le imprese meno esposte alle tensioni commerciali, beneficiando delle dinamiche positive che caratterizzeranno la prossima fase di sviluppo della Cina nel XXI secolo.