Weekly Bulletin

Gli investitori guardano alla nuova frontiera della Longevity Economy

I temi legati al cambiamento demografico sempre più centrali, un trend segnato dal ritorno sull’azionario di baby boomer ancora molto attivi che vede impegnati in prima fila grandi nomi come Invesco, JP Morgan e BlackRock

di Stefano Caratelli 24 Marzo 2025 08:22

financialounge -  economia longennial longevity economy Weekly Bulletin
La Longevity Economy è da tempo un importante tema di investimento legato al trend secolare globale dell’invecchiamento della popolazione, interpretato da molte grandi case con strategie mirate sui settori che ne beneficiano, dalla sanità, al farmaceutico, al social huosing, fino ai viaggi e al turismo. Ma più di recente sta anche aprendo una nuova frontiera, con l’offerta di prodotti mirati sulle classi di età che non erano più considerate nella platea dei potenziali investitori, diciamo gli over-60, o se preferiamo i “longennial”, che stanno invece emergendo come ben attivi e in cerca di allocazioni appropriate anche in una fase della vita in cui gli orizzonti temporali si allungano sempre più. Questa classe di età che oggi rappresenta meno del 15% della popolazione globale dovrebbe raggiungere il 28% nel 2100 mentre già nel 2050 gli over-65 dovrebbero essere 1 su 6 abitanti del pianeta, con gli americani al 22% dal 17% attuale e da solo l’8% del 1950, mentre in Cina dovrebbero arrivare al 40% da meno del 20% di oggi.

L’ATTRAZIONE DELLE AZIONI RESTA A TUTTE LE ETÀ


A 65 anni è troppo tardi per (ri)cominciare a investire? Una simulazione trovata sul sito del Nasdaq mostra che un investimento di 5.000 dollari l’anno in un fondo o un ETF legato all’indice azionario di Wall Street, una categoria che storicamente registra un ritorno annuale di almeno il 7%, restituisce circa 224.000 dollari dopo 20 anni, quasi un quarto di milione a fronte di 100.000 dollari, che si possono portare a casa a 85 anni se si inizia a 65. Questa è l’età media dei boomer, molti dei quali continuano a lavorare e produrre reddito anche se già in pensione. Con l’aspettativa di vita che continua ad allungarsi, un extra bonus su cui contare negli ultimi anni, magari per aumentare la spesa destinata alla salute e al benessere, può essere interessante, se ce lo si può permettere in termini di risparmio senza fare rinunce troppo pesanti.

IL SUCCESSO DEI PRODOTTI MIRATI SULLA LONGEVITY ECONOMY


In USA e anche in Europa, molti baby boomer non sembrano ancora pronti a rinunciare all’investimento azionario, come mostra il successo di una nuova categoria di ETF che usa anche i derivati per generare extra-rendimento da dividendi con protezione da correzione e rovesci improvvisi, come quelli della crisi finanziaria globale o del covid. Bloomberg Intelligence ha ribattezzato questi fondi “boomer candy”, un dolcetto che consente di abbandonare senza troppi rimpianti la vecchia regola di “100% meno l’età”, secondo cui a 75 anni l’esposizione in azioni dovrebbe limitarsi a un quarto per ridursi al 15% a 85. Al trend ha dedicato qualche tempo fa un’analisi il WSJ citando una serie di offerte diventate popolari negli ultimi quattro anni.

LE OFFERTE DEDICATE DEI BIG USA


Tra queste, Invesco, che da tempo presidia attivamente questo mercato anche con nuove offerte mirate proprio su questa classe di investitori. Tra gli altri poi, Calamos Investments offre una linea di ETF che cattura la performance al rialzo di un indice azionario ma con un tetto, con contestuale protezione del 100% del capitale in caso di perdite, applicando una fee di meno dello 0,7%. La categoria è diventata popolare con l’offerta di grandi case, come JPMorgan, il cui Equity Premium Income ETF rappresenta il più grande ETF a gestione attiva in USA con oltre 33 miliardi di dollari in asset, con una strategia basata su opzioni “covered call” e una fee annuale di appena lo 0,35%. BlackRock, il colosso globale del risparmio gestito, offre ben otto ETF che forniscono protezione al ribasso e generazione di reddito, sempre con l’aiuto di opzioni. .

UNO DEI FOCUS DEL SALONE DEL RISPARMIO


Non si tratta certo di strategie nuove, le praticano da decenni grandi investitori e hedge fund, la novità è che grazie agli ETF a basso costo di ingresso non sono più riservate a investitori istituzionali e ai gestori di patrimoni importanti, ma accessibili a tutti. E ai Longennial sulle due sponde dell’Atlantico non dispiace certo avere l’opportunità di continuare ad allocare l’extra reddito nell’azionario, che non ha certo mancato di dare soddisfazioni in una ormai lunga vita di investitori, soprattutto nel caso degli americani, Non è certo un caso che la Longevity Economy sia uno dei focus del Salone del Risparmio che si apre a metà aprile, interpretata in questa occasione da una grande casa come Invesco, non solo come destinazione di investimento, ma come importante platea di “investitori di ritorno”.

Bottom line. Per l’investitore che guarda al lungo termine, soprattutto in questa fase di incertezza non si sa quanto temporanea, la Longevity Economy è un tema da seguire con attenzione, in tutte le sue sfaccettature, concentrandosi sia sulle opportunità di allocazione che offre, sia sulle indicazioni che fornisce sul comportamento di investitori vecchi e nuovi, che alla fine sono quelli che fanno il mercato.

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