Sfida globale

A chi vanno le Terre rare ucraine?

La strategia di Donald Trump per ridurre il gap con la Cina sulle Terre rare passa per l’Ucraina e per il Canada. L’uomo chiave è l’imprenditore Kennet Mushinski

di Paolo Gila 24 Marzo 2025 10:01

financialounge -  economia Kennet Mushinski Rare Element Resources terre rare
Mentre le istituzioni europee si affannano a cercare un quadro geopolitico di insieme che possa garantire rinnovati equilibri puntando sulla difesa, la scacchiera del Vecchio Continente è teatro di sfide che modificheranno gli assetti economici globali. La presidenza Trump non ha nascosto il suo forte interesse per le Terre rare ucraine e su queste sta puntando per conquistare vantaggi competitivi rispetto all’Europa e alla Cina, entrambe affamate del nuovo oro. Ma chi sono gli operatori americani che affiancano e supportano le decisioni del 47° presidente a stelle e strisce? Quali sono le aziende che di fatto potranno lavorare queste materie prime strategiche per conto di Washington?

RARE ELEMENT RESOURCES


Secondo notizie riportate da fonti riservate, la società di riferimento della strategia di Trump è la mineraria Rare Element Resources, che ha sede a Vancouver, in Canada, e che nel Wyoming sta curando il progetto di estrazione di alcune materie prime del gruppo Terre rare. Si tratta del Bear Lodge Project, che prevede il prelievo e lo sfruttamento di Samario, Terbio, Neodimio e Praseodimio di cui pare ricchissimo il territorio ai piedi delle Montagne Rocciose. La Rare Element Resources è poco conosciuta al grande pubblico, ma negli ambienti dell’energia e della difesa è molto apprezzata. Basti pensare che nel ranking mondiale delle società minerarie specializzate in Terre rare si trova al quinto posto, dopo due aziende cinesi e due australiane. Sul punto più alto del podio c’è l’Aluminium Corporation of China seguita al secondo e al terzo posto dalle australiane Iluka Resources Limited e Lynas Rare Earth. In quarta posizione si trova l’altra cinese, la Minmetals Land Limited.

KEN MUSHINSKI, L’UOMO DELLE TERRE RARE


Nell’autunno del 2024 è stato chiamato a dirigere la Rare Element Resources come presidente e amministratore delegato un importante businessman: Kennet Mushinski, un ingegnere con un MBA alla San Diego University, su cui vale la pena di spendere alcune parole. Il suo curriculum è esemplare e rappresenta un riferimento del nuovo capitalismo nordamericano, versatile e tecnologico, perché unisce esperienze legate alla difesa, all’energia nucleare e alle materie prime. Mushinski ha cominciato a lavorare al Miltec, un gruppo chimico di composti speciali, ha diretto la General Atomic Technology Systems per poi approdare a gruppi altamente innovativi come Shanghai Diazyme (apparecchi medicali), Synechron (cybersecurity e Artificial Intelligence), Quasar Resources (rilevazioni satellitari scientifiche) e Atomics Uranium Resources. In diverse aziende dove ha lavorato, Mushinski è rimasto come partner nei consigli di amministrazione, accolto per la sua ampia a variegata esperienza, oltre che per esserne diventato importante azionista con partecipazioni personali dirette. Perché dagli esperti del settore il presidente di Rare Element Resources è considerato l’uomo chiave su cui l’amministrazione Trump potrebbe puntare per la gestione dell’estrazione delle Terre rare in Ucraina? La risposta è semplice: Kennet Mushinski è di origine ucraina. La sua famiglia di appartenenza è nata e prosperata a Odessa, la città mercantile, portuale e strategica per gli affari da e verso l’Oriente. E a Odessa “Ken”, così lo chiamano i suoi amici e collaboratori, vanta preziose amicizie e parentele ancora oggi: banchieri, uomini d’affari, politici e membri della sicurezza, con cui ha stabili e proficue relazioni commerciali.

LA SFIDA CON LA CINA


Per il suo disegno di pace per Kiev, Trump ha bisogno di uomini che raccordino i fili, che sappiano lavorare quelle Terre rare oggetto di interesse strategico e che mantengano rapporti fiduciari tra tutte le istituzioni e le società chiamate a soddisfare e garantire gli accordi diplomatici. Gli Stati Uniti hanno di fronte una sfida epocale con Pechino, il vero avversario sulla scena internazionale per la conquista del primato mondiale, e non possono permettersi di sbagliare le mosse. L’economia del futuro è basata sulle discipline e sulle competenze di cui Mushinski è portatore: Terre rare per il solare, l’eolico, i sistemi elettrici e i dispositivi elettronici; Uranio per il nucleare e poi tante conoscenze di cybersecurity e di rilevazione satellitare. Non sappiamo ancora in dettaglio se le Terre rare oggetto della trattativa tra Kiev, Washington e Mosca prevedono una lavorazione in loco e poi una successiva spartizione, oppure il trasporto del materiale grezzo dal porto di Odessa verso gli Stati Uniti, dove in sequenza saranno svolti i processi produttivi per ottenere i nuovi minerali preziosi in purezza.

AZIENDA CON SEDE IN CANADA


In ogni caso a Trump occorre una rete di uomini e competenze senza le quali il suo progetto di rilancio della superpotenza Usa non può avere successo. L’obiettivo americano è l’indipendenza dalla Cina per la fornitura di Terre rare. E queste occorre sfruttarle in ogni angolo del mondo dove sia possibile trovarle: Wyoming, Ucraina, Groenlandia, Australia. Ecco perché è fondamentale, in questo momento, comprendere in anteprima quali potranno essere le figure e le società più rispondenti al profilo richiesto da Trump per le sue mosse. E la Rare Element Resources di Mushinski è certamente tra le candidate favorite, in patria come in Ucraina. Unica questione di fondo: la Rare Element Resources è canadese, avendo sede a Vancouver. Ma è un problema secondario, visto che Trump vorrebbe annettersi l’intero Paese con la foglia d’acero rossa nella bandiera.

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