Lo studio

Ai nuovi miliardari piace la manifattura

Secondo The Wealth Report 2025 di Knight Frank la Next Generation crea ricchezza con la produzione e non più con la finanza e il tech

di Paola Jadeluca 26 Marzo 2025 09:50

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Ai nuovi miliardari piace la manifattura. Che si tratti di fabbriche robotizzate o di stabilimenti guidati dall’Intelligenza artificiale, comunque sono loro stessi a definire come base dei loro patrimoni la manifattura, ben differente da altri asset come la finanza o le tecnologie che invece hanno guidato finora le classifiche mondiali.  E’ un quadro in forte cambiamento quello che emerge dal The Wealth Report 2025, l’analisi cardine pubblicata con cadenza annuale da Knight Frank, una delle più importanti agenzie immobiliari indipendenti a livello internazionale. Knight Frank fa perno su un team di analisti ed esperti che raccolgono informazioni e dati da oltre 400 paesi del mondo. Esamina il settore immobiliare in modo completo, analizzando i suoi sviluppi, le tendenze e in questa analisi coglie anche dati fondamentali sui nuovi trend e sui protagonisti dei grandi patrimoni.

I NUOVI MILIARDARI


Si affaccia in modo prepotente la nuova generazione di Hnwi, high-net wealth individuals con un'identità specifica e scelte innovative. Sono più giovani e tra loro avanza il plotone delle donne, una rivoluzione destinata a svecchiare e rendere più dinamiche le classifiche dei Paperoni del mondo, come testimonia il Knight Frank Next Generation Survey studio globale unico condotto su 1.788 ricchi di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che offre nuovi spunti di riflessione. The Wealth Report, infatti, è un osservatorio a 360 gradi con focus dettagliato nei diversi ambiti.

LAVORO DA REMOTO


Rispetto ai loro padri, i nuovi ricchi non sono personaggi del jet-set quotidiano, vivono il lavoro in modo più flessibile e sembrano avere più i piedi per terra di quanto non si possa immaginare. Prendiamo il rapporto con il lavoro. La fascia con reddito più basso, tra i 125 mila e 150mila dollari, tende a vivere più vicino all’ufficio, ma la tendenza cambia radicalmente all’aumentare del reddito. Chi ha un reddito tra i 500mila e 1 milione di dollari vive in media a 75 chilometri di distanza dal lavoro, mentre oltre il 15% della fascia più alta- quelli con reddito oltre il milione di dollari -vive addirittura a 200 km dalla sede di lavoro.  Il lavoro da remoto è possibile per l’80%, e più alto è il reddito più praticano il lavoro da remoto. Opportunità di lavoro internazionali hanno inoltre ampliato i loro orizzonti, guidandoli verso forme di lavoro più connesso.

PIÙ VIAGGI E PIÙ GUSTO DELLA VITA


Cambia anche lo stile di vita. Preferiscono spendere in viaggi piuttosto che in beni materiali. Un trend intercettato dai big del lusso, che hanno cercato di adeguarsi in fretta ai nuovi high spender. Basti pensare alla linea di ristoranti di Gucci, all’Art of Living di Chanel. Louis Vuitton, poi, con l’acquisizione di Belmond, offre esperienze di viaggio ultra chic. Tra le ultime mosse, ha appena inaugurato nel nuovo store di via Monte Napoleone a Milano, una caffetteria e ristorante a insegna Da Vittorio, con la famiglia Cerea, numero uno della ristorazione di lusso in Italia. Un’attenzione certosina verso nicchie di lusso ha portato Louis Vuitton alla partnership con lo chef-pâtissier Maxime Frédéric dello Cheval Blanc Paris con la creazione di format dedicato al cioccolato, ripetuto anche a Singapore e a Shanghai, nell’hotel Bulgari. La holding Lvmh che ha in portafoglio Louis Vuitton, in partnership con Accor ha rilanciato il treno dei sogni Oriente Express. Altro trend di vitale importanza è la longevità e per questo preferiscono esperienze di salute e benessere.

IL REAL ESTATE PRINCIPALE ASSET FISICO


Se proprio devono immobilizzare dei soldi in qualche bene fisico, allora sono gli immobili High-end, l’altissimo di gamma, a intercettare gli investimenti dei nuovi ricchi. Un interesse che si riflette anche nelle nuove strategie dei Family Office, che cominciano ad essere condizionati in modo forte dai nuovi miliardari e che, infatti, si manifestano entusiasti di ampliare la loro esposizione al settore immobiliare, sia per il potenziale di rendimento che per la conservazione della ricchezza.

RITORNO ALLA MANIFATTURA


La nuova generazione di Hnwi sta tracciando anche la strada dei settori a cui guardare con interesse. E il primo è la manifattura, la fabbrica. Fabbriche sempre più robotizzate, certo, dominate dall’IA,intelligenza artificiale, ma pur sempre collegate alla trasformazione e produzione di beni fisici. Finora a dominare le classifiche a livello individuale erano Finanza e investimenti, sulla scia di personaggi come Warren Buffet e Michael Bloomberg.  Knight Frank ha scandagliato le classifiche di Forbes e in termini di ricchezza totale, però, è il settore tech il più ampio, seguito da fashion e retail. Ma il mondo sta cambiando, nuove generazioni e nuove regioni del mondo stanno ridisegnando la ricchezza globale. Negli ultimi dieci anni è stata la manifattura a produrre il numero maggiore di nuovi miliardari. E per la metà questi nuovi miliardari si trovano in Cina, eppure è il Dragone  che ha creato i campioni mondiali del digitale e dell’IA. Questi nuovi cinesi ricchi manifatturieri riflettono l’indirizzo industriale del Dragone voluto dal presidente Xi Jinping, che con il piano Made in China 2025 aveva posto l’obiettivo di fare della Repubblica popolare cinese una potenza manifatturiera globale proprio entro questo anno. I nuovi ricchi, inoltre, diventano ricchi più precocemente dei loro genitori e tingono di rosa le classifiche mondiali: tra gli under 30, circa il 47% lo scorso anno era donna.

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