Risiko bancario

Bpm frana in Borsa dopo l’ultimo parere tecnico della Bce sull’Opa Anima

Secondo l’interpretazione della Bce, il beneficio patrimoniale definito Danish Compromise non sarebbe applicabile alle operazioni di acquisto delle Sgr. Cosa può succedere ora

di Antonio Cardarelli 26 Marzo 2025 12:03

financialounge -  Anima Sgr Banco Bpm danish compromise finanza opa anima
Battuta d’arresto per l’Opa di Banco Bpm su Anima. Come riportato da diverse agenzie di stampa, la Banca Centrale Europea avrebbe espresso parere negativo sull’applicazione del Danish Compromise sull’Opa lanciata lo scorso novembre da Bpm su Anima.

TITOLO BPM IN CALO


Si tratta di una interpretazione di un regolamento che la stessa Bpm aveva chiesto alla Bce. Un tecnicismo che però va ad impattare sulla strategia di acquisizione messa a punto dall’istituto guidato da Giuseppe Castagna, che oggi in Borsa cede il 5% circa. In sostanza, la Bce avrebbe dato parere negativo all’utilizzo del beneficio patrimoniale per l’Opa sulla Sgr milanese.

COS’È IL DANISH COMPROMISE


Da quanto riportato da fonti finanziarie, la Bce ha chiarito che il Danish Compromise (un incentivo regolamentare che riguarda il patrimonio incluso nelle regole finali di Basilea 3) si può applicare per l’acquisizione di compagnie assicurative, ma non per le operazioni sulle società di gestione del risparmio. Il parere della Bce sarà esaminato nel cda di domani di Banco Bpm. Se l’autorità bancaria europea (Eba) dovesse allinearsi all’interpretazione della Bce, l'opa Anima diventerebbe più onerosa dal punto di vista del consumo di capitale.

COSA CAMBIA PER IL RISIKO


Questo passaggio tecnico potrebbe impattare anche sull’Ops lanciata da Unicredit su Banco Bpm e sul risiko bancario. Lo scorso febbraio Unicredit aveva posto l’attenzione proprio sul Danish Compromise e Orcel aveva fatto sapere che il mancato ottenimento del beneficio patrimoniale potrebbe causare la decadenza dell’offerta.

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