Auto
Ferrari conferma lancio della prima auto elettrica entro la fine dell’anno
Il ceo Benedetto Vigna: “Non ci limiteremo a mettere quattro ruote con una batteria e un motore, come fanno altri. Stiamo creando qualcosa di entusiasmante, se vogliamo essere leader dobbiamo osare”
di Fabrizio Arnhold 26 Marzo 2025 17:03

Entro la fine del 2025 ci sarà una Ferrari elettrica. Lo conferma l’ad Benedetto Vigna, intervenendo a New York al Capital Markets Day di Prysmian: “Stiamo lavorando su un’auto che sarà svelata nel quarto trimestre di quest’anno - ha detto il ceo Ferrari -. Sarà unica perché non ci limiteremo a mettere quattro ruote con una batteria e un motore, come fanno altri per motivi di costo nel mercato di massa. Stiamo creando qualcosa di entusiasmante, che renderà l'esperienza di guida unica”.
Una Ferrari non è mai un’auto come le altre. “Ci saranno gli elementi distintivi - ha proseguito Vigna -. Quando entri in una Ferrari, interagisci con essa con gli occhi, con le orecchie, con il tatto. E poi c’è il lusso dell’attesa”. Il primo modello elettrico rappresenta una vera e propria sfida.
“L'auto elettrica rappresenta una sfida, ma non è nulla rispetto alla sfida di 78 anni fa, quando non esistevano nemmeno le strade. Se vogliamo essere leader, dobbiamo osare”, ha proseguito il ceo Ferrari. “Possiamo commettere degli errori? Certo. Ma il problema non è sbagliare, il problema è non imparare dagli errori”.
LUSSO E UNICITÀ
Una Ferrari non è mai un’auto come le altre. “Ci saranno gli elementi distintivi - ha proseguito Vigna -. Quando entri in una Ferrari, interagisci con essa con gli occhi, con le orecchie, con il tatto. E poi c’è il lusso dell’attesa”. Il primo modello elettrico rappresenta una vera e propria sfida.
OSARE PER ESSERE LEADER
“L'auto elettrica rappresenta una sfida, ma non è nulla rispetto alla sfida di 78 anni fa, quando non esistevano nemmeno le strade. Se vogliamo essere leader, dobbiamo osare”, ha proseguito il ceo Ferrari. “Possiamo commettere degli errori? Certo. Ma il problema non è sbagliare, il problema è non imparare dagli errori”.
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