Longennial economy
Deloitte: la sfida demografica italiana impone alle aziende un nuovo modello di business
Nel 2050 le persone di età pari a 65 anni e oltre rappresenteranno il 34,5% del totale, perciò il tessuto imprenditoriale italiano deve adeguarsi in tempi brevi
di Annalisa Lospinuso 28 Marzo 2025 13:20

Una popolazione sempre più longeva pone diverse sfide al sistema economico e istituzionale italiano. Uno studio di Deloitte sottolinea come nel 2050 le persone di età pari a 65 anni e oltre rappresenteranno il 34,5% del totale, mentre il rapporto tra gli individui in età lavorativa e quelli in età non-lavorativa passerà dall’attuale 3 a 2 a 1 a 1. La longevità impone al tessuto produttivo italiano un cambio di paradigma.
Uno scenario che impone alle aziende italiane di ripensare i loro modelli di business e gli asset organizzativi, in modo da poter intercettare abitudini di consumo e stili di vita in continua evoluzione. Serve un “cambio di passo”, come evidenzia Deloitte nello studio, e una nuova visione strategica da parte del tessuto imprenditoriale italiano che tenga conto del cambiamento socio-demografico in atto. “Attivarsi già da oggi significa gettare le basi per la creazione di organizzazioni sempre più resilienti e inclusive, dove i benefici e i vantaggi risulteranno più che proporzionali rispetto agli investimenti e ai costi sostenuti”, aggiunge Deloitte nel report.
“La sfida demografica italiana – sottolinea Stefano Alfonso, senior partner e Deloitte Central Mediterranean Growth leader – è l’attuale shock irreversibile che si sta abbattendo sulle organizzazioni italiane e determinerà un nuovo modo di fare business. Questo scenario non è una possibilità ma è di fatto una certezza, con cui le imprese dovranno fare i conti. L’inverno demografico è un fenomeno multidimensionale che si sedimenta progressivamente e ineluttabilmente. Le conseguenze sono molto estese, complesse e oggi solo in parte prevedibili. Comprendere gli impatti e le evoluzioni di questo cambiamento è quindi un imperativo per tutte le organizzazioni che vogliono continuare ad essere protagoniste nel mercato negli anni a venire”.
Le imprese italiane sono ancora poco consapevoli dell’inverno demografico del Paese e questo tema p ancora fuori dai cda e dalle decisioni manageriali, come emerge dalle interviste condotte da Deloitte. I settori più attenti alle conseguenze delle dinamiche demografiche sono quelli che già oggi hanno un’esposizione più marcata a una clientela senior, come i servizi finanziari e assicurativi, il real-estate, la moda e l’agroalimentare.
Bisogna sanare in tempi brevi il gap di consapevolezza strategica e organizzativa del tessuto imprenditoriale italiano attraverso l’acquisizione di nuove competenze e l’implementazione delle ultime tecnologie, come l’intelligenza artificiale. “Per poter prosperare – continua Alfonso – nel nuovo scenario competitivo, dove il numero di persone in età lavorativa diminuirà di 5,4 milioni di unità nel 2040 con un calo del Pil del 13% (-9% del Pil pro-capite), secondo Banca d’Italia, le aziende, devono già oggi investire risorse al fine di aumentare la produttività del proprio capitale umano e tecnologico. In un momento storico dove la disoccupazione è ai livelli più bassi di sempre (6,2%), il primo step è aumentare il livello di maturità digitale dei processi aziendali. Occorre cioè esplorare nuove strade e opportunità di interazione digitali, per aumentare la produttività dei lavoratori e concentrare il loro talento nelle attività a maggiore valore aggiunto. Un altro aspetto cruciale è investire oggi stesso nella formazione continua dei lavoratori di ogni età, in una logica di lifelong learning”.
Le organizzazioni devono anche ripensare strategicamente le modalità di crescita percorribili per rafforzare il posizionamento di mercato. “A differenza di altre crisi passate, il cambiamento demografico si deposita lentamente e in modo più intellegibile. Proprio per questo, è miope rinviare il problema al futuro: il momento di prepararsi e agire è già adesso”, conclude il Deloitte Central Mediterranean Growth leader.
CAMBIARE GLI ASSET ORGANIZZATIVI
Uno scenario che impone alle aziende italiane di ripensare i loro modelli di business e gli asset organizzativi, in modo da poter intercettare abitudini di consumo e stili di vita in continua evoluzione. Serve un “cambio di passo”, come evidenzia Deloitte nello studio, e una nuova visione strategica da parte del tessuto imprenditoriale italiano che tenga conto del cambiamento socio-demografico in atto. “Attivarsi già da oggi significa gettare le basi per la creazione di organizzazioni sempre più resilienti e inclusive, dove i benefici e i vantaggi risulteranno più che proporzionali rispetto agli investimenti e ai costi sostenuti”, aggiunge Deloitte nel report.
LA LONGEVITÀ E LA SFIDA PER LE AZIENDE
“La sfida demografica italiana – sottolinea Stefano Alfonso, senior partner e Deloitte Central Mediterranean Growth leader – è l’attuale shock irreversibile che si sta abbattendo sulle organizzazioni italiane e determinerà un nuovo modo di fare business. Questo scenario non è una possibilità ma è di fatto una certezza, con cui le imprese dovranno fare i conti. L’inverno demografico è un fenomeno multidimensionale che si sedimenta progressivamente e ineluttabilmente. Le conseguenze sono molto estese, complesse e oggi solo in parte prevedibili. Comprendere gli impatti e le evoluzioni di questo cambiamento è quindi un imperativo per tutte le organizzazioni che vogliono continuare ad essere protagoniste nel mercato negli anni a venire”.
LA CONSAPEVOLEZZA DELLE AZIENDE
Le imprese italiane sono ancora poco consapevoli dell’inverno demografico del Paese e questo tema p ancora fuori dai cda e dalle decisioni manageriali, come emerge dalle interviste condotte da Deloitte. I settori più attenti alle conseguenze delle dinamiche demografiche sono quelli che già oggi hanno un’esposizione più marcata a una clientela senior, come i servizi finanziari e assicurativi, il real-estate, la moda e l’agroalimentare.
INTEGRAZIONE TECNOLOGICA
Bisogna sanare in tempi brevi il gap di consapevolezza strategica e organizzativa del tessuto imprenditoriale italiano attraverso l’acquisizione di nuove competenze e l’implementazione delle ultime tecnologie, come l’intelligenza artificiale. “Per poter prosperare – continua Alfonso – nel nuovo scenario competitivo, dove il numero di persone in età lavorativa diminuirà di 5,4 milioni di unità nel 2040 con un calo del Pil del 13% (-9% del Pil pro-capite), secondo Banca d’Italia, le aziende, devono già oggi investire risorse al fine di aumentare la produttività del proprio capitale umano e tecnologico. In un momento storico dove la disoccupazione è ai livelli più bassi di sempre (6,2%), il primo step è aumentare il livello di maturità digitale dei processi aziendali. Occorre cioè esplorare nuove strade e opportunità di interazione digitali, per aumentare la produttività dei lavoratori e concentrare il loro talento nelle attività a maggiore valore aggiunto. Un altro aspetto cruciale è investire oggi stesso nella formazione continua dei lavoratori di ogni età, in una logica di lifelong learning”.
IL CAMBIAMENTO DEMOGRAFICO E LA REAZIONE DELLE AZIENDE
Le organizzazioni devono anche ripensare strategicamente le modalità di crescita percorribili per rafforzare il posizionamento di mercato. “A differenza di altre crisi passate, il cambiamento demografico si deposita lentamente e in modo più intellegibile. Proprio per questo, è miope rinviare il problema al futuro: il momento di prepararsi e agire è già adesso”, conclude il Deloitte Central Mediterranean Growth leader.
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