Risiko bancario
UniCredit, lo stipendio di Orcel passa da 9,9 a 13,2 milioni nel pieno della battaglia con Bpm
L'aumento è arrivato dall'assemblea dei soci, assieme alle preoccupazioni per l'esposizione del Banco guidato da Castagna nell'opa su Anima. Oggi i titoli dei due istituti bancari crollano in Borsa
di Davide Lentini 28 Marzo 2025 12:49

Lo scontro a distanza sul risiko bancario tra Andrea Orcel, UniCredit, e Giuseppe Castagna, Banco Bpm, va avanti a son di comunicati stampa, dichiarazioni ufficiali e aumenti di capitale. Nelle ultime ore l'assemblea dei soci di UniCredit ha dato il via libera all'aumento di capitale utile a portare avanti l’offerta pubblica di scambio per Banco Bpm. Si è espresso a favore il 99,88% dei voti favorevoli del capitale rappresentato.
La stessa assemblea ha approvato anche l'incremento di stipendio per l'ad. La remunerazione di Orcel passa da 9,96 milioni di euro a 13,2. Il compenso complessivo è composto da 3,6 milioni di stipendio, 200 mila euro di "altre componenti fisse" e da 9,4 milioni di remunerazione variabile effettiva. L'aumento, approvato con una maggioranza del 66,5%, ha sollevato critiche da parte dei principali proxy advisor.
Ma oggi sia il titolo UniCredit che quello di Banco Bpm registrano un tonfo a Piazza Affari. A metà mattinata perdevano entrambi l'1,70%, frutto delle tensioni sul risiko. Bpm ha infatti incassato il no di Eba, dopo quello della Bce, al Danish Compromise per la scalata su Anima. Questo vuol dire dover rinunciare a un beneficio patrimoniale da un miliardo di euro. Ma ieri sera l’ad Castagna ha fatto sapere che anche senza Compromise l’opa su Anima andrà avanti. A stretto giro di posta è arrivata una nota di UniCredit che si dice preoccupata, nell’ambito dell’ops lanciata a sua volta dalla banca guidata da Orcel su Bpm.
'E' ragionevole ritenere - si legge nella nota di UniCredit - che questi sviluppi possano avere implicazioni negative per il rendimento del capitale allocato da Banco Bpm all'acquisto di azioni di Anima e per il capitale regolamentare Cet 1 della stessa Banco Bpm, con possibili ripercussioni negative sulla sua futura crescita e sulle sue future distribuzioni". Una situazione che per la banca guidata da Orcel potrebbe portare a una riduzione della capacità di Banco Bpm di fornire credito all'economia reale nei prossimi anni. Alla luce di questi sviluppi, UniCredit "valuterà con la dovuta attenzione e, dopo aver compreso le possibili misure di mitigazione e il loro costo, il risultato dell'offerta Anima e ogni altra circostanza rilevante, e deciderà se proseguire o meno nell'operazione, in linea con i termini della sua offerta".
L'AUMENTO DI STIPENDIO PER ORCEL
La stessa assemblea ha approvato anche l'incremento di stipendio per l'ad. La remunerazione di Orcel passa da 9,96 milioni di euro a 13,2. Il compenso complessivo è composto da 3,6 milioni di stipendio, 200 mila euro di "altre componenti fisse" e da 9,4 milioni di remunerazione variabile effettiva. L'aumento, approvato con una maggioranza del 66,5%, ha sollevato critiche da parte dei principali proxy advisor.
IN ROSSO I TITOLI UNICREDIT E BPM
Ma oggi sia il titolo UniCredit che quello di Banco Bpm registrano un tonfo a Piazza Affari. A metà mattinata perdevano entrambi l'1,70%, frutto delle tensioni sul risiko. Bpm ha infatti incassato il no di Eba, dopo quello della Bce, al Danish Compromise per la scalata su Anima. Questo vuol dire dover rinunciare a un beneficio patrimoniale da un miliardo di euro. Ma ieri sera l’ad Castagna ha fatto sapere che anche senza Compromise l’opa su Anima andrà avanti. A stretto giro di posta è arrivata una nota di UniCredit che si dice preoccupata, nell’ambito dell’ops lanciata a sua volta dalla banca guidata da Orcel su Bpm.
LE PREOCCUPAZIONI DI UNICREDIT
'E' ragionevole ritenere - si legge nella nota di UniCredit - che questi sviluppi possano avere implicazioni negative per il rendimento del capitale allocato da Banco Bpm all'acquisto di azioni di Anima e per il capitale regolamentare Cet 1 della stessa Banco Bpm, con possibili ripercussioni negative sulla sua futura crescita e sulle sue future distribuzioni". Una situazione che per la banca guidata da Orcel potrebbe portare a una riduzione della capacità di Banco Bpm di fornire credito all'economia reale nei prossimi anni. Alla luce di questi sviluppi, UniCredit "valuterà con la dovuta attenzione e, dopo aver compreso le possibili misure di mitigazione e il loro costo, il risultato dell'offerta Anima e ogni altra circostanza rilevante, e deciderà se proseguire o meno nell'operazione, in linea con i termini della sua offerta".
Trending