Lo scenario
Generali Investments: ecco come misuriamo i Paesi più promettenti nell’intelligenza artificiale
L’Indicatore di competitività dell’IA, il GenAM AI Index, valuta 55 Paesi sulla base dei criteri di innovazione, adozione e diffusione, capitale umano e regolamentazione
di Annalisa Lospinuso 29 Marzo 2025 09:30

L’intelligenza artificiale è una grande opportunità con il suo potenziale rivoluzionario per l’economia. L’IA generativa può contribuire con 2,6-4,4 trilioni di dollari l’anno alla crescita globale. È importante valutare con anticipo i mercati che saranno in grado trarre vantaggio competitivo dall’intelligenza artificiale. Generali Asset Management ha sviluppato un Indicatore di competitività dell’IA, il GenAM AI Index, che valuta 55 Paesi e si basa su quattro dimensioni: innovazione (spesa in ricerca & sviluppo e brevetti), adozione e diffusione (articoli accademici e prontezza tecnologica), capitale umano (laureati in Stem e mobilità lavorativa) e regolamentazione (leggi sull’IA e adattabilità del quadro legale).
“I Paesi innovativi dovrebbero essere caratterizzati da una alta percentuale di spese per ricerca & sviluppo sul Pil, accompagnata da una elevata attività di brevetti in generale e nell'IA”, sottolineano Vladimir Oleinikov, Senior Quantitative analyst di Generali Investments e Martin Wolburg Senior Economist di Generali Investments.
Per tradurre le innovazioni in guadagni economici, è necessaria una preparazione adeguata. L’indicatore di Generali Asset Management tiene conto della connettività digitale e della prontezza alle tecnologie frontier, oltre a considerare gli articoli accademici sull’IA come indicatore della diffusione delle conoscenze.
Per quanto riguarda il capitale umano e la diffusione tra le imprese e i settori, saranno particolarmente necessari i laureati in Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). Infine, sul lato della regolamentazione, Generali Asset Management analizza i progetti di legge sull’IA approvati, per valutare se l’ambiente legislativo è favorevole.
“Ad oggi, gli Stati Uniti, la Germania e Singapore – sottolineano i manager di Generali Investments – sono riconosciuti tra i primi dieci Paesi in base a uno dei due indicatori analizzati. Quando si considera l'analisi dei numeri assoluti anche la Cina, la Corea del Sud, il Regno Unito e gli Emirati Arabi Uniti vengono inclusi. Tuttavia, ci sono Paesi che non figurano tra i migliori dieci in nessuno dei due indicatori, tra cui Francia, India, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Malesia, Svezia e Finlandia. Tutti gli indicatori considerati identificano il Brasile come molto poco preparato per l'IA. Non sono così chiari i segnali per altri Paesi, ma la nostra conclusione è che Kuwait, Vietnam, Ucraina, Georgia, Ungheria, Polonia, Russia, Messico, Sudafrica e Turchia non si trovano in una posizione di forza”.
Interessante vedere come all’interno dell’area euro, Francia e Germania appartengono alle economie leader, l’Irlanda, secondo l'AIVT (Global AI Vibrancy Tool), è considerata tra i ritardatari. All’interno dei Brics, la Cina ha senza dubbio un enorme potenziale, mentre Russia e Sudafrica ne hanno solo un potenziale molto limitato.
COME SI VALUTANO I PAESI INNOVATIVI
“I Paesi innovativi dovrebbero essere caratterizzati da una alta percentuale di spese per ricerca & sviluppo sul Pil, accompagnata da una elevata attività di brevetti in generale e nell'IA”, sottolineano Vladimir Oleinikov, Senior Quantitative analyst di Generali Investments e Martin Wolburg Senior Economist di Generali Investments.
PRONTEZZA TECNOLOGICA
Per tradurre le innovazioni in guadagni economici, è necessaria una preparazione adeguata. L’indicatore di Generali Asset Management tiene conto della connettività digitale e della prontezza alle tecnologie frontier, oltre a considerare gli articoli accademici sull’IA come indicatore della diffusione delle conoscenze.
IL CAPITALE UMANO E LA LEGISLAZIONE
Per quanto riguarda il capitale umano e la diffusione tra le imprese e i settori, saranno particolarmente necessari i laureati in Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). Infine, sul lato della regolamentazione, Generali Asset Management analizza i progetti di legge sull’IA approvati, per valutare se l’ambiente legislativo è favorevole.
I PAESI PIÙ PROMETTENTI PER L'IA
“Ad oggi, gli Stati Uniti, la Germania e Singapore – sottolineano i manager di Generali Investments – sono riconosciuti tra i primi dieci Paesi in base a uno dei due indicatori analizzati. Quando si considera l'analisi dei numeri assoluti anche la Cina, la Corea del Sud, il Regno Unito e gli Emirati Arabi Uniti vengono inclusi. Tuttavia, ci sono Paesi che non figurano tra i migliori dieci in nessuno dei due indicatori, tra cui Francia, India, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Malesia, Svezia e Finlandia. Tutti gli indicatori considerati identificano il Brasile come molto poco preparato per l'IA. Non sono così chiari i segnali per altri Paesi, ma la nostra conclusione è che Kuwait, Vietnam, Ucraina, Georgia, Ungheria, Polonia, Russia, Messico, Sudafrica e Turchia non si trovano in una posizione di forza”.
I PAESI DELL'AREA EURO
Interessante vedere come all’interno dell’area euro, Francia e Germania appartengono alle economie leader, l’Irlanda, secondo l'AIVT (Global AI Vibrancy Tool), è considerata tra i ritardatari. All’interno dei Brics, la Cina ha senza dubbio un enorme potenziale, mentre Russia e Sudafrica ne hanno solo un potenziale molto limitato.