L'analisi

L&G: perché un accordo Usa-Cina non è impossibile

Wei Yang, Head of Active Quant Solutions di L&G, consiglia di non ignorare l’ipotesi che potrebbe dare una spinta a un'azionario cinese che invia già segnali positivi, e delinea i possibili contorni dell’intesa

di Stefano Caratelli 29 Marzo 2025 09:25

financialounge -  cina commercio dazi investimenti L&G USA
Un accordo commerciale USA-Cina appare un evento molto remoto, ma vale la pena di interrogarsi su cosa vorrebbe dire per l’economia globale. Dopo l’avvio del secondo mandato di Trump con provvedimenti anche molto aggressivi le relazioni con la Cina non si sono inasprite come ci si poteva aspettare, anche perché Pechino presenta le possibilità maggiori di sovraperformance, mentre l’esposizione ai dazi è ancora bassa e caratteristiche interne la rendono più resiliente. Il possibile scenario è analizzato da Wei Yang, Head of Active Quant Solutions di L&G,che nota come le misure annunciate dagli USA contro la Cina finora siano state molto più contenute delle attese.

AZIONARIO CINESE NON LONTANO DA UN PUNTO DI SVOLTA


L’azionario cinese da anni combatte contro trend negativi, alcuni ciclici altri strutturali, come il mercato immobiliare che fatica a ripartire, una forte repressione normativa sui settori privati e tensioni geopolitiche elevate, il che ha ridotto ai minimi la fiducia degli investitori. Ma, aggiunge l’esperto di L&G, ci sono segnali che un punto di svolta potrebbe non essere lontano: nonostante il recente rally del tech, l’esposizione degli investitori globali verso la Cina resta piuttosto ridotta, per cui anche una minima variazione positiva del sentiment basterebbe a generare grandi afflussi di capitale. Pechino continua a puntare sul rilancio della crescita con misure di stimolo, tra cui l’ampliamento del deficit, maggior emissione di bond governativi e provvedimenti per sostenere i consumi e stabilizzare sia l’immobiliare che l’azionario.

POSSIBILE MIGLIORAMENTO DELLA REDDITIVITÀ


Primi segnali di stabilizzazione arrivano intanto dal mercato immobiliare, che da quattro anni zavorra l’economia cinese, e potrebbero innescare un miglioramento della fiducia, mentre anche i consumi mandano dati incoraggianti. Dopo 10 anni di rendimenti azionari piatti e dopo le recenti preoccupazioni di deflazione le aspettative sono tornate a salire, e gli sforzi per contrastare la sovraproduzione e limitare il protezionismo potrebbero contribuire a migliorare la redditività, soprattutto in termini di ROE.

IL MONDO HA GIÀ PRESO LE MISURE AI DAZI DI TRUMP


Inoltre, prosegue Yang, il mondo sembra aver preso orami le misure dei nuovi USA a guida Trump, e tutti i paesi, Cina inclusa, potrebbero trarre vantaggio da una rivoluzione sui di mercati, con gli investitori in cerca di esposizione ad asset scarsamente correlati, utilizzando il differenziale ancora ampio tra S&P 500 e azioni non USA, uno spread che si ridurrebbe ulteriormente per la perdita di forza del dollaro. Alla luce di tutto questo, un accordo commerciale USA-Cina appare come remoto, ma non impossibile.

COME POTREBBE FUNZIONARE UN EVENTUALE ACCORDO USA-CINA


L’esperto di L&G ipotizza che Trump potrebbe inserire l’investimento in USA come parte di un patto per stabilizzare le relazioni tra Washington e Pechino. Inoltre, sembra che un incontro tra Trump e Xi Jinping sia in programma presto, con all’ordine del giorno proprio il commercio, gli investimenti e la cooperazione sulla sicurezza, un’occasione da cui avere maggiori dettagli sulla possibilità che lo scenario si materializzi.

OPPORTUNITÀ CONTRARIAN SULLE AZIONI CINESI


In conclusione, secondo Yang potremmo trovarci di fronte a un’opportunità contrarian sulle azioni cinesi, che potrebbero trarre beneficio da un accordo, ma anche se questo scenario non si verificasse, il Dragone non solo può contare sui fondamentali ricordati, ma anche sui progressi fatti nel campo dell’Intelligenza Artificiale con il lancio di DeepSeek e su alcune caratteristiche interne che rendono il Paese particolarmente resiliente ai dazi commerciali.

IPOTESI DA NON IGNOGARE ANCHE SE I RISCHI SONO ANCORA ALTI


L&G ritiene che ad oggi i mercati non stiano ancora scontando un eventuale miglioramento del quadro geopolitico, e che un qualsiasi progresso in questo senso potrebbe riaccendere l’interesse verso il gigante asiatico, dopo anni di scarse allocazioni. La Cina sembra ora trovarsi in una posizione ideale per ottenere performance superiori alle aspettative, dando maggiori margini di guadagno a chi vi si esporrà per primo: sebbene il rischio legato a questo mercato sia ancora elevato, le possibilità di un rimbalzo sono abbastanza alte da non poter essere ignorate.

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