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Dazi, Pictet Asset Management delinea tre possibili scenari
Andrea Delitala e Marco Piersimoni illustrano i possibili esiti dopo i dazi varati da Trump e forniscono un aggiornamento sulle scelte di asset allocation
di Antonio Cardarelli 6 Aprile 2025 08:00

Investitori e analisti stanno cercando di immaginare quali potranno essere gli scenari post Liberation Day. Il piano tariffario reciproco annunciato da Trump, con una tariffa base del 10% dal 5 aprile e una aggiuntiva dal 9 aprile sulle merci importate negli Usa, ha provocato uno scossone sulle economie mondiali. Andrea Delitala, Head Euro Multi Asset di Pictet Asset Management, e Marco Piersimoni, Co-Head Euro Multi Asset di Pictet Asset Management, hanno fatto il punto sui possibili scenari in arrivo.
Secondo gli esperti di Pictet Asset Management, le economie asiatiche più piccole e dipendenti dal commercio saranno probabilmente colpite più duramente. Guardando ai mercati azionari, Delitala e Piersimoni giudicano più vulnerabili Giappone ed Europa mentre a livello settoriale si prevede che utilities e telecomunicazioni sovraperformino, mentre i titoli del consumo discrezionale e tecnologici sono i più vulnerabili. Inoltre, i titoli di stato dovrebbero performare bene, beneficiando dei flussi verso beni rifugio e delle aspettative di ulteriori tagli dei tassi. Fatta questa premessa, i due esperti di Pictet AM delineano tre possibili scenari.
Il primo è quello definito Negoziazione, che secondo Delitala e Piersimoni ha una probabilità del 40%. Questo scenario rappresenta l'ipotesi più ottimistica, suggerendo che le tariffe annunciate possano rappresentare solamente il limite massimo applicabile. La crescita economica si ridurrebbe di poco, con un'inflazione in leggero aumento. Con questi dati, la Federal Reserve potrebbe effettuare due tagli dei tassi durante l'anno. Il secondo scenario è quello della Recessione, con probabilità inferiore al 40%. In questo contesto, il Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti potrebbe contrarsi, registrando una crescita negativa per due o tre trimestri (recessione tecnica). L'inflazione, invece, rimarrebbe vicina all'obiettivo della Federal Reserve. In risposta, la Fed potrebbe tagliare i tassi di interesse, portando il tasso sui Fed funds intorno al 2.0%.
Il terzo scenario viene definito Stephen Miran e, secondo gli esperti di Pictet AM, ha una probabilità di circa il 20%. Questo scenario ipotizza un accordo internazionale chiamato "Mar-a-Lago Accord", che richiama il "Plaza Accord" del 1985, intesa internazionale mirata a ridurre il deficit commerciale americano attraverso il coordinamento delle politiche monetarie, portando a un deprezzamento del dollaro. Analogamente, il Mar-a-Lago Accord vedrebbe i paesi coinvolti impegnarsi ad acquistare la propria valuta in cambio del dollaro, causando una svalutazione della valuta statunitense. Le tariffe sarebbero utilizzate come strumento di negoziazione per raggiungere questo obiettivo. Tuttavia, secondo Piersimoni e Delitala, data l'attuale tensione nelle relazioni internazionali, è difficile immaginare un accordo consensuale per realizzare questo piano.
Infine, Piersimoni e Delitala illustrano i cambiamenti apportati nel portafoglio di MAGO. “Da alcuni mesi, a partire da dicembre 2024, abbiamo ridotto l’esposizione ai temi sensibili all’agenda Trump; abbiamo reagito anche di recente implementando strategie difensive. Il rischio della componente azionaria americana è ora inferiore al 15% rispetto al 25% di fine 2024. La duration a livello di portafoglio è pari a 2.5 anni, mentre la quota dollaro è vicina al 5% rispetto al 15% di fine 2024 ed abbiamo il 3% di yen come valuta risk-off. Abbiamo inoltre acquistato protezione sul credito high yield per una quota pari al 6% di portafoglio”, commentano i due esperti.
DAZI, EUROPA E GIAPPONE PIÙ A RISCHIO
Secondo gli esperti di Pictet Asset Management, le economie asiatiche più piccole e dipendenti dal commercio saranno probabilmente colpite più duramente. Guardando ai mercati azionari, Delitala e Piersimoni giudicano più vulnerabili Giappone ed Europa mentre a livello settoriale si prevede che utilities e telecomunicazioni sovraperformino, mentre i titoli del consumo discrezionale e tecnologici sono i più vulnerabili. Inoltre, i titoli di stato dovrebbero performare bene, beneficiando dei flussi verso beni rifugio e delle aspettative di ulteriori tagli dei tassi. Fatta questa premessa, i due esperti di Pictet AM delineano tre possibili scenari.
GLI SCENARI NEGOZIAZIONE E RECESSIONE
Il primo è quello definito Negoziazione, che secondo Delitala e Piersimoni ha una probabilità del 40%. Questo scenario rappresenta l'ipotesi più ottimistica, suggerendo che le tariffe annunciate possano rappresentare solamente il limite massimo applicabile. La crescita economica si ridurrebbe di poco, con un'inflazione in leggero aumento. Con questi dati, la Federal Reserve potrebbe effettuare due tagli dei tassi durante l'anno. Il secondo scenario è quello della Recessione, con probabilità inferiore al 40%. In questo contesto, il Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti potrebbe contrarsi, registrando una crescita negativa per due o tre trimestri (recessione tecnica). L'inflazione, invece, rimarrebbe vicina all'obiettivo della Federal Reserve. In risposta, la Fed potrebbe tagliare i tassi di interesse, portando il tasso sui Fed funds intorno al 2.0%.
LO SCENARIO STEPHEN MIRAN
Il terzo scenario viene definito Stephen Miran e, secondo gli esperti di Pictet AM, ha una probabilità di circa il 20%. Questo scenario ipotizza un accordo internazionale chiamato "Mar-a-Lago Accord", che richiama il "Plaza Accord" del 1985, intesa internazionale mirata a ridurre il deficit commerciale americano attraverso il coordinamento delle politiche monetarie, portando a un deprezzamento del dollaro. Analogamente, il Mar-a-Lago Accord vedrebbe i paesi coinvolti impegnarsi ad acquistare la propria valuta in cambio del dollaro, causando una svalutazione della valuta statunitense. Le tariffe sarebbero utilizzate come strumento di negoziazione per raggiungere questo obiettivo. Tuttavia, secondo Piersimoni e Delitala, data l'attuale tensione nelle relazioni internazionali, è difficile immaginare un accordo consensuale per realizzare questo piano.
L’ASSET ALLOCATION DI PICTET AM
Infine, Piersimoni e Delitala illustrano i cambiamenti apportati nel portafoglio di MAGO. “Da alcuni mesi, a partire da dicembre 2024, abbiamo ridotto l’esposizione ai temi sensibili all’agenda Trump; abbiamo reagito anche di recente implementando strategie difensive. Il rischio della componente azionaria americana è ora inferiore al 15% rispetto al 25% di fine 2024. La duration a livello di portafoglio è pari a 2.5 anni, mentre la quota dollaro è vicina al 5% rispetto al 15% di fine 2024 ed abbiamo il 3% di yen come valuta risk-off. Abbiamo inoltre acquistato protezione sul credito high yield per una quota pari al 6% di portafoglio”, commentano i due esperti.