Scelte salva portafoglio
Effetto dazi, come difendere i propri risparmi
Le Borse mondiali sono in deciso calo dopo l’annuncio dei dazi da parte del presidente americano Donald Trump. Tra le scelte difensive per proteggere il proprio portafoglio non solo oro ma anche bond e valute come yen e franco svizzero
di Fabrizio Arnhold 7 Aprile 2025 14:36

I dazi del presidente Usa Donald Trump affossano le Borse. Dopo i crolli di giovedì e venerdì, i principali listini globali allargano le perdite. La settimana si apre con pesanti cali: Piazza Affari cede il 6%, il Francoforte il 5,8%, Parigi il 5,6%. In rosso anche i listini asiatici e i future di Wall Street. Uno scenario in cui è difficile mantenere i nervi saldi ma in questi frangenti agire lasciandosi guidare dall’emotività è una scelta sicuramente sbagliata. Anche se la tentazione potrebbe essere quella di vendere, la storia insegna che rimanere investiti, una volta passata la tempesta, consente di sfruttare poter sfruttare i futuri rimbalzi. Diversamente, vendere sui minimi significa certificare una perdita considerevole che poi spesso porta a ricomprare sui massimi, quando i prezzi delle azioni tornano a salire, perdendo così ulteriori opportunità di guadagno.
I RISCHI DA CONSIDERARE
Il presidente Trump ad oggi non sembra disposto a compiere passi indietro sulla guerra commerciale. “La Casa Bianca è attenta, anche se non lo dichiara, all’andamento dei mercati e a quello dell’economia reale e si sta avvicinando alla ‘soglia del dolore’ oltre la quale i ribassi delle Borse, in cui sono investiti i risparmi e le pensioni degli elettori rischiano di erodere il consenso di cittadini e parlamentari per il presidente in carica”, commenta Mario Unali, head oh Investment Advisory di Kairos. “Una ciambella di salvataggio per i corsi di azioni e titoli di stato potrebbe poi giungere dalla banca centrale, che gli investitori si aspettano ora più proattiva nel tagliare i tassi d’interesse di qui a fine anno”.
BOND COME PROTEZIONE, NERVI SALDI SULL’AZIONARIO
“Quanto ai mercati, i bond offrono oggi la migliore forma di protezione grazie alle aspettative di minori tassi di interesse e alla possibilità concreta di un rallentamento almeno parziale della crescita economica”, prosegue Unali. “Sull’azionario ha senso tenere i nervi saldi e non lasciarsi trasportare in questa fase né dalle ondate di panico né da un ottimismo ancora privo di un solido fondamento. Le azioni delle più grandi aziende americane sono ora in calo mediamente tra il 15% e il 20% da inizio anno, aziende in piena salute e che subiscono solo in parte l’impatto dei dazi sono state vendute in maniera indiscriminata, la protezione per i portafogli è costosa e tutte le notizie negative sono ormai scontate nei prezzi”.
ORO E YEN COME BENE RIFUGIO
Bene rifugio per eccellenza, l’oro aggiorna i suoi record e riconferma il suo ruolo di protezione in fasi di turbolenza sui mercati. “L’oro rimane la nostra scelta più convinta, grazie al robusto momentum e al suo ruolo di copertura contro i rischi geopolitici”, commenta Gregor Hirt, global CIO Multi Asset di Allianz Global Investors. “È anche positivo che i lingotti d’oro siano stati uno dei beni esenti dai dazi statunitensi, supportando la sua commerciabilità. A nostro avviso, il metallo giallo è un utile diversificatore nei portafogli multi-asset. I prezzi dell’oro hanno toccato nuovi massimi e pensiamo che le banche centrali dei mercati emergenti e gli investitori retail ne aumenteranno ulteriormente il valore”. Tra le monete, il dollaro americano ha perso più dell’8% da gennaio, offuscando così il suo ruolo di valuta rifugio. In questo scenario, le due divise che tradizionalmente meno soggette a volatilità sono il franco svizzero e lo yen giapponese.
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